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lunedì 19 novembre 2012

TUTTO INVARIATO NELLE PRIME TRE POSIZIONI, MENTRE FIRENZE E' UNA CITTA' CHE SOGNA

Questa tredicesima giornata di Serie A ha molte facce, alcune molto simili, altre invece contrastanti, e' la giornata in cui la Juventus orfana di Andrea Pirlo inpatta con la Lazio di Petkovic, salvata da un Marchetti in versione "Gigi Buffon". L'altro Buffon, quello vero, i guanti non se li e' nemmeno sporcati, ma questa non e' una novità, come non e' più una novità ormai la sterilità offensiva bianconera in più di qualche partita da un campionato e mezzo a questa parte. Il famoso "Top Player" sembra essere l'unica mancanza di una squadra altrimenti completa che però non riesce a trovare una continuità di gol e prestazioni nel reparto offensivo dove Quagliarella e Giovinco fanno molto lavoro ma non ne concretizzano la metà. Stesso discorso per Mirko Vucinic e Alessandro Matri, entrambi a secco ormai da troppo tempo. Nonostante difesa e centrocampo rasentino quasi sempre la perfezione c'e' da lavorare sull'attacco anche in vista della partita che p decidere una stagione, perchè mercoledì allo Juventus Stadium contro i campioni d'Europa in carica del Chelsea, servirà una Juve perfetta in tutti i reparti, anche e soprattutto là davanti.

E' stata anche la giornata che ha visto "il Faraone" Stephan El Shaarawy (uno che alla Juve risolverebbe molti problemi) prendere per l'ennesima volta per mano il Milan e trascinarlo al pareggio, il secondo consecutivo in trasferta rimontando da 0-2, riacchiappando un Napoli che si era portato sul 2-0 in maniera piu fortunosa che meritata grazie ai gol di Inler e Insigne, gentilmente concessi da Abbiati, confermando nelle ultime partite un calo sia fisico che mentale soprattutto nella ripresa. Il Milan dal canto suo ha dimostrato che caratterialmente c'e' ma per puntare a qualcosa di più di un campionato di metà classifica e' necessario plasmare una squadra intorno a quel ragazzetto di vent'anni con la cresta che sta salvando il Diavolo da una stagione ancora più mediocre.

 Non va meglio all'Inter di Strama, bloccata sul 2-2 da un Agazzi in versione Marchetti, e da un Cagliari venuto a giocarsela a viso aperto a San Siro. I sardi hanno creato molto più di qualche grattacapo alla retroguardia neroazzurra apparsa oggi molto in difficoltà sopratutto a causa della velocità del folletto sardo Marco Sau (un giocatore da tenere d'occhio) che dopo essersi fatto le ossa in serie B con la Juve Stabia (l'anno scorso 20 gol per lui) si sta affermando anche nella massima serie. Sulla partita però pesano come un macigno le decisioni dell'arbitro Giacomelli che prima non vede il fallo di mano di Sau in occasione dell' 1-2 cagliaritano e all'ultimo nega un solare rigore per fallo di Astori su Ranocchia. La rabbia di Stramaccioni (espulso nel finale) e del presidente Massimo Moratti anche se comprensibile a caldo, non deve sfociare nel tipico vittimismo all'italiana che molti allenatori e molte società preferiscono anteporre ai limiti ed ai demeriti della propria squadra. Strama dunque dovrà, come in occasione della partita con la Juve sfruttare a vantaggio della sua Inter queste situazioni controverse e tornare alla vittoria a cominciare dall'ostica traferta di lunedi prossimo a Parma.

Se le prime tre della classe fanno tutte un minuscolo passo in avanti, lasciando praticamente invariati sia punti che obiettivi, c'e' una squadra che fa tre grandi balzi in avanti e si piazza al cospetto delle grandi: e' la meravigliosa Fiorentina di Vincenzo Montella, che strapazza 4-1 l'Atalanta, una delle squadre più in forma di questo campionato. I bergamaschi hanno messo in apprensione i viola per un tempo circa fino alla sciocchezza di Cigarini (espulso per fallo su Cuadrado) ma poi sono capitolati davanti alla doppietta di un ritrovato Aquilani ed al gol di Luca Toni. Nonostante l'Aeroplanino voli basso con le dichiarazioni tricolori le ultime prestazioni della Viola non possono passare inosservate, 5 vittorie consecutive (con 14 gol fatti e solo 3 subiti), di cui le ultime due senza Stevan Jovetic, la perla più preziosa della splendida collana che indossa l'ex tecnico di Catania e Roma. La difesa e' solida, il centrocampo ha una qualità infinita e se pure là davanti comiciano a segnare cosi, parlare di scudetto non e' assolutamente un'esagerazione.

Nelle altre partite c'e' da registrare l'ennesima vittoria casalinga di un Catania che si permette di lasciare fuori due dei suoi tre gioielli offensivi (Barrientos e Bergessio partono dalla panchina) ma che batte lo stesso 2-1 il Chievo di Corini grazie alla doppietta di Almiron, gli Etnei ora sono sesti (in attesa del posticipo tra Roma e Torino) in piena zona Europa League a conferma di uno splendido avvio di stagione. C'è da registrare inoltre il bel pari tra Udinese e Parma (2-2), due squadre che hanno dimostrato di essere in un buon momento di forma, con gli emiliani che rimontano prima il gol del solito di Natale con l'1-1 di Marchionni e poi pareggiano nel finale con Palladino il gol del 2-1 di Pereyra. Al Dall'Ara il Bologna strapazza il Palermo 3-0 e ritrova i gol di Gilardino e Diamanti, oltre al gol di Gabbiadini, 3 per il Palermo sono invece gli espulsi (Ujkani, Barreto e Labrin), Gasp e' a rischio, il derby di sabato sera con il Catania sarà decisivo in questo senso, il rendimento in trasferta dei rosanero però e' drammatico ormai da parecchio a prescindere dalla guida tecnica. A saltare invece e' la panchina di Giovanni Stroppa che rassegna le dimissioni dopo la sconfitta per 1-0 sul campo del redivivo Siena di Serse Cosmi, decide il match un bel diagonale mancino di Valiani. In serata e' la Sampdoria di Ferrara a rialzare la testa nel derby della lanterna battendo 3-1 il Genoa di Del Neri con le reti di Poli, Icardi e l'incredibile autogol di Bovo, a nulla serve al Grifone il ritorno di Borriello ed il gol del  momentaneo 2-1 di Immobile, i rosssoblùù ora occupano il fondo della classassifica.ca.

Conclude la giornata l'interessante Monday Night tra Roma e Torino, davanti ai propri tifosi i giallorossi cercheranno il riscatto dopo il brutto ko nel derby di una settimana fa, serve una vittoria ed una prestazione convincente per ridare fiducia in un ambiente che sembra in piena crisi, il compito e' affidato come in ogni squadra di stampo zemaniano ai tre frombolieri là davanti, Totti, Lamela e Osvaldo infatti sono già arrivati a 18 gol in tre, ma serve una prestazione solida anche in difesa, troppo spesso punto debole di questa squadra.. IIIl Torino e' squadra ostica (i ggranata sononatagra ancora imbattutiii in trasferta) e molto ben allenata da Mister Ventura, staremo a vedere come finirà.unamo rata allalleolto olto e a in nesin t in ter18 roi svvanre  aisquadrogni .pienantepreso  risi 'iiodMoter

 

 

 

 

 

 

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