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mercoledì 15 maggio 2013

TRIONFO JUVENTUS: LO SCUDETTO CHE VALE DI PIU'

“Rivincere è sempre più difficile”.
Questa è la frase dello scudetto juventino, anche se l’andamento della stagione dimostrerebbe tutto il contrario. Infatti dalla prima all’ultima giornata di campionato la Vecchia Signora è sempre rimasta in testa, non avendo mai una vera e propria rivale. La classifica ci porterebbe a dire che il Napoli di Mazzarri sia stata la vera anti-Juve, ma andando a vedere settimana dopo settimana, si intuisce che i partenopei non sono mai stati né in testa e né tanto vicini da poter superare la capolista. Certamente gli azzurri sono stati la squadra più costante e più continua delle inseguitrici, ma si sono tenuti sempre a debita distanza. Questo significa che la vittoria vale di meno? Assolutamente no.
Perché quando i giocatori bianconeri pronunciano quella frase, vogliono intendere che è stato importantissimo riconfermarsi e crescere rispetto allo scorso anno, facendo vedere di non essere stati una semplice meteora. 
Si è vero che quest’anno non c’erano né Ibrahimovic e né Thiago Silva, però la Juventus è riuscita a fare ben 6 punti in più, ed a risolvere i suoi problemi di “pareggite” con le squadre medio-piccole. 
Le X da 15 sono diventate 6, ed i goal degli attaccanti sono aumentati. Non tutti i problemi sono stati risolti, ma per ora questo basta e avanza in Italia. 
Come ripete sempre Antonio Conte, la forza di questa squadra è il gruppo, sempre compatto e solido.
Due sono i simboli di questo scudetto secondo il tecnico barese: il primo è Giaccherinho (chiamato così nello spogliatoio) che pur avendo fatto poche partite è stato capace di subentrare e dare verve dalla panchina, come contro il Catania allo Juventus Stadium, quando sul risultato fissato sullo 0-0, l’ex Cesena è entrato in campo ed a un minuto e mezzo dalla fine ha messo a segno il goal che ha permesso di allungare ancor di più sul Napoli (perdente a Verona). L’altro gesto rappresentativo è quando Arturo Vidal, dopo aver realizzato il rigore contro il Palermo (decisivo per lo scudetto), si prende l’ammonizione per esser andato quasi in tribuna ad abbracciare il compagno Pepe, rimasto ai box per quasi tutto l’anno.
Non è più l’imbattibile Juve, né quella super spettacolare, ma è una squadra sempre più solida e compatta. 
La sconfitta con l’Inter a novembre non ha abbattuto i bianconeri, anzi li ha esaltati, e gli ha permesso di scrollarsi di dosso il peso delle 0 sconfitte.
Se proprio volessimo trovare un uomo chiave di questo scudetto, non sarebbe Pirlo come per l’anno passato, ma sarebbe appunto proprio il cileno Vidal, emblema juventino, per corsa, tecnica e spirito di sacrificio. 
Un altro 5 maggio ha regalato il 29esimo titolo nazionale (secondo i numeri, mentre 31 nell’animo dei tifosi e della società). 
Uno scudetto di tutta la squadra che ha fatto contenti fan in tutta Italia, da Torino a Catanzaro. E' uno scudetto che vale di più perchè vincere è difficile ma riconfermarsi lo è ancora di più

P.S.  Alcuni giurano di aver visto Vincenzo Iaquinta festeggiare il suo primo titolo insieme ad Anleka e Bendtner.... in fondo anche loro se lo sono meritato...

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