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mercoledì 27 febbraio 2013

INTER-MILAN: IL DERBY VISTO DA UN INTERISTA

Sono stato sinceramente molto sorpreso dal risultato maturato nella stracittadina di Milano (1-1) e dei commenti che ne sono susseguiti da parte di giornali, tifoserie, presidenti e allenatori. Ma andiamo con ordine.
Innanzitutto partiamo dalle formazioni: Allegri ripropone il lanciatissimo 4-3-3 con Boateng preferito a Niang sulla corsia destra, confermando gli undici protagonisti della vittoria epica contro il Barcellona; Stramaccioni invece opta per un 4-3-3 speculare al modulo milanista, ma che di speculare in realtà ha nulla. Opinabile la scelta di non schierare Kovacic regista in mezzo al campo, indiscutibilmente errata quella di schierare Guarin in mediana. Errori banali, come quello di considerare Nagatomo pronto per giocare titolare, o invertire le posizioni di Cassano e Alvarez ( il Barese è molto più pericoloso quando parte da sinistra e si accentra). Dopo questo breve incipit, addentriamoci nei meandri del match: dopo i primi 5 minuti di assestamento, dove l'Inter sembra più propositiva, il Milan prende le misure e diventa padrone assoluto del match: Gargano non riesce a impostare, Cassano si deve abbassare troppo per prendere il pallone e girarsi. Palacio corre inutilmente, visto che i tagli effettuati non vengono nemmeno presi in considerazione dai "palleggiatori" interisti. Per il Milan sembra tutto facile: De Sciglio infila puntualmente un Nagatomo inguardabile( le diagonali sono le basi difensive) e Guarin appare sacrificato inutilmente in una posizione dove deve preoccuparsi più di difendere che di attaccare. Il risultato è un assolo del Diavolo, che impedisce le ripartenze agli uomini di Stramaccioni e riesce prontamente ad allargare il gioco sulle fasce, cogliendo poi di sorpresa l'Inter in mezzo. C'è da considerare però la variabile impazzita di questo sport, quella irrazionale: Mario Balotelli. Il centravanti azzurro ( ricordiamocelo sempre) fallisce 2 nitide palle gol, e trova sulla sua strada un Handanovic strepitoso, che gli nega più volte la gioia del gol. Beccato dalla curva interista per tutta la partita non sempre riesce a mantenere la tensione sotto controllo, incappando in alcuni nervosismi inutili e dando anche qualche calcetto di troppo.
Fin qui tutti d'accordo, la Gazzetta, il Corriere dello Sport, Stramaccioni e Allegri. Poi la musica cambia compeletamente: secondo i giornali l'Inter ha una reazione rabbiosa. Per l'allenatore interista "abbiamo giocato meglio di loro nel secondo tempo". Addirittura?. Moratti riesce anche a fare i complimenti per il grande carattere etc etc . Insomma, il gol (come sempre) cambia le carte in tavola, non solo in campo ma anche fuori. Ma la realtà è che, apparte un'azione abbastanza casuale, in cui la difesa milanista ha commesso un grave errore, l'Inter non ha fatto nient'altro nel secondo tempo. Se possibile, nella ripresa, la prestazione è stata ancora più deludente in alcuni momenti. Infine una considerazione sul cambio Schelotto-Cambiasso: applausi ad Ezequiel, grande cuore e sostanza, ma la sostituzione è completamente fuori da ogni schema tattico. Tra l'altro Cambiasso era l'unico in quel momento ( insieme all'inesauribile Zanetti) che si dannava l'anima a recuperare palloni, mentre Alvarez trotterellava come una ballerina sulla trequarti.
Questa volta è andata così, ma consiglierei a Moratti di rivedere per intero il match, prima di sciogliersi in commenti fin troppo dolci. Un grande applauso va invece ad Allegri, che si trova contro un presidente che di calcio ne capisce poco, ma nonostante ciò è riuscito a dare un'idendità ben precisa a questo Milan, che gioca finalmente a pallone. Moratti e Stramaccioni prendano appunti.

MARCO CESARIO.




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