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giovedì 4 aprile 2013

TONY WATT: DAI PARCHETTI DI GLASGOW ALLA CHAMPIONS LEAGUE

La storia di Tony Watt ha quasi del surreale. Se proviamo ad immaginarla viene più da pensare ad una bella trama per un film che ad una vicenda vera. Come molti bei film le scene che ci fanno più emozionare spesso nella vita di tutti i giorni sono difficili da realizzare se non impossibili. Nella vita e nel calcio soprattutto ci sono treni che non ripassano più. O li prendi la prima volta o li perdi per sempre. Tony nasce alla fine del 1993, il 29 dicembre per l'esattezza. Coltiva la sua passione per il calcio nei campetti cittadini di Glasgow, giocando con gli amici, come tutti i ragazzi. La sua carriera comincia ufficialmente nell Ardirie, squadra nella quale viene preso dopo aver risposto ad un annuncio per un provino su un quotidiano locale. Eccolo il primo treno che Tony non si è fatto sfuggire. Ogni volta che viene mandato in campo infatti macina gol, regala vittorie alla sua squadra, è sempre pronto e decisivo. Segna, segna e segna ancora. Con l'under 17, con l'under 19 o con la prima squadra, per lui non c'è differenza. Ha un rapporto speciale con il gol ed in tanti cominciano a notarlo. Primo su tutti il suo allenatore, Jimmy Boyle, che mette una buona parola con quelli del Celtic, che si fidano e prendono in squadra Watt. Ora Tony è arrivato nel team più prestigioso del suo paese, la squadra del cuore sua e dei suoi genitori. Si allena con i suoi miti. Vuole dimostrare a tutti le sue qualità ma per farlo deve saper cogliere l'attimo. La concorrenza per una maglia da titolare in attacco è agguerrita e lui è l'ultimo arrivato. Gioca la sua prima partita contro il Motherwell entrando dalla panchina e siglando incredibilmente una doppietta in soli 5 minuti di gioco. Un altro treno preso al volo. Alterna partite con il settore giovanile e con la prima squadra. Cambia categoria ma i risultati non mutano. Tony segna gol a grappoli, nella giovanili è titolare inamovibile, nella prima squadra è ormai una super riserva che entra e sa essere decisivo anche con pochi minuti a disposizione. Il Celtic vola, è primo in classifica, anche grazie alle sue reti. Qualcuno potrebbe obiettare però che in Scozia il livello del campionato è talmente basso che potrebbe segnare chiunque. La Champions League per fare un esempio è tutta un'altra cosa. E proprio in Champions accade l'inverosimile. E' il 9 novembre ed il Celtic ospita il Barcellona nella quarta giornata della fase a gironi. In Spagna è finita 2-1 per i blaugrana, con un gol beffa di Jordi Alba praticamente a tempo scaduto. E' una sconfitta che brucia, e nella bolgia del Celtic Park gli scozzesi cercano una rivincita. La partita si mette subito bene. Segna Wyanama per i biancoverdi. Da li in poi però è un monologo spagnolo. Con la forza del possesso palla i catalani chiudono nella propria metacampo i padroni di casa. E' un assedio. Foster, il portiere del Celtic, è però in una serata super, para tutto, anche l'impossibile. Finisce il primo tempo, inizia la ripresa ma la musica non cambia. Il Celtic resiste ma ogni volta sembra ad un passo dal capitolare. A dieci minuti dal termine però l'allenatore degli scozzesi manda in campo Watt per sfruttare la sua velocità in contropiede. Tre minuti dopo la difesa allontana palla. Il rinvio diventa un assist d'oro per Watt che va via in velocità a Piquè e sigla il gol del 2-0. E' un momento incredibilmente bello. Un ragazzo di 18 anni ha segnato il gol del 2-0 alla squadra più forte del mondo. Lo stadio è in delirio e il ragazzo ci mette un pò a rendersi conto di ciò che ha fatto. Nel recupero Messi sigla il gol del 2-1 per i catalani, ma è troppo tardi. I biancoverdi hanno vinto una partita storica contro il Barcellona che è riuscito a perdere pur avendo il possesso palla per l'85% del tempo. Nella storia ci entra anche Watt, diventato il più giovane di sempre nella storia del Celtic a siglare un gol in Champions League. E' stato ancora una volta decisivo entrando dalla panchina, stavolta contro la squadra più forte al mondo, non contro una qualsiasi squadra scozzese. D'altronde questa è la sua vita. Una vita in cui fino adesso non si è fatto mai sfuggire nessun occasione. Ha sempre colto l'attimo, non ha mai perso i treni che la vita gli ha fatto passare davanti. La storia di Tony è la dimostrazione che la realtà, quando ci si mette, è di gran lunga in grado di superare la nostra fantasia.

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