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martedì 9 aprile 2013

I 5 VERDETTI DELLA TRENTESIMA GIORNATA

Ecco i 5 verdetti che ha emanato questa giornata, dentro e fuori dal campo, in rigoroso ordine di importanza:

POSIZIONE 5: L'AVVINCENTE LOTTA PER NON RETROCEDERE

E' quella per la permanenza in Serie A la lotta più avvincente del campionato. Genoa, Palermo e Siena sono tutte a 27 punti. I rossoblù hanno più qualità individuali, il Siena più organizzazione, il Palermo tanta rabbia e qualche giocata delle sue punte. Non c'è una favorita, qui si salva chi ci crede di più fino all'ultimo minuto dell'ultima partita. Ne rimarrà solo una nella massima serie.

POSIZIONE 4: LA LOTTA PER LA CHAMPIONS NON E' DEL TUTTO FINITA

Mentre per la lotta scudetto ormai manca solo l'aritmetica, in quella per l'Europa, nonostante il +6 del Milan sulla Fiorentina è ancora tutto da decidere. I rossoneri hanno un calendario difficilissimo e per le prossime 3 giornate dovranno fare a meno di Balotelli. I viola giocano bene e dietro anche la Lazio ci crede mentre Roma ed Inter sembrano più staccate. 6 punti sono tanti ma anche i 2 gol di vantaggio del Milan contro la Fiorentina lo erano. In un campionato equilibrato come il nostro le rimonte sono sempre dietro l'angolo. Staremo a vedere come finirà.

POSIZIONE 3: SAMP-PALERMO, UNA SCONFITTA SOSPETTA

Rivedere il secondo tempo di Sampdoria-Palermo è come rivedere un film di cui già si sa la trama e di cui già si conosce il finale. L'immobilità sospetta con cui i doriani permettono ad una rivale del Genoa nella lotta alla salvezza di espugnare Marassi ci rende partecipi di cose che tutti sanno ma di cui nessuno parla. Ovviamente in questo caso è capitato alla Sampdoria, ma verso fine campionato squadre fin troppo arrendevoli sono all'ordine del giorno. La mentalità dell'aiutino è qualcosa di ormai fin troppo radicato nel nostro paese, nel calcio e non solo. Povera Italia.

POSIZIONE 2: LA MEDIOCRITA' DEGLI ARBITRI E DIRIGENTI ITALIANI

Questa giornata ci mette di fronte a cose che già sapevamo. Non solo dal punto di vista calcistico, ma anche dal punto di vista arbitrale ormai il nostro è un campionato mediocre. Arbitri inadeguati, senza personalità, coadiuvati, se così si può dire, da guardalinee e giudici di porta ancora più inadeguati. Andrebbe però spiegato a Moratti e a tutti gli altri dirigenti piagnoni del nostro campionato che l'immensa inettitudine dei nostri direttori di gara non va confusa con la buona fede. La sudditanza c'è e c'è sempre stata ma i complotti che si millantano, volti a favorire determinate squadre, sono solo illazioni senza senso. Se i nostri arbitri sono mediocri, i nostri dirigenti lo sono ancora di più.

POSIZIONE 1: LE FOLLI AGGRESSIONI PRE-DERBY

Gli scontri di ieri prima del derby capitolino ci ribadiscono ancora una volta che la mamma dei cretini è sempre incinta e che gli idioti esistono indipendentemente dalla fede e dai colori. Sempre che queste persone possano essere considerati dei tifosi. Ora tutti s'indigneranno, grideranno alla vergonga e tra pochi giorni ritornerà tutto come prima. Al prossimo derby succederanno le stesse cose seguite dalle stesse identiche polemiche. Le autorità esprimeranno il proprio disappunto, ma nessuno farà nulla di concreto, in perfetto stile itaGliano. Ieri è morta Margaret Thatcher. E' stata un primo ministro inglese che è riuscita a sconfiggere il fenomeno hooligans e che ha trasformato gli stadi inglesi (che prima erano i più pericolosi al mondo) in strutture sicurissime e senza barriere, dove chiunque può assistere ad una partita col proprio figlio senza rischiare un accoltellamento. Tutto questo l'ha fatto con riforme semplici e chiare. Più semplici e chiare anche delle tesserine del tifoso. Modello inglese docet.


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