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mercoledì 17 aprile 2013

HILLSBOROUGH 24 ANNI DOPO: UNA STRAGE ANCORA SENZA COLPEVOLI

Caso Hillsborough, a 24 anni di distanza si aspettano ancora i veri colpevoli e intanto nei campi inglesi non si terrà nessun minuto di silenzio in memoria della Thatcher.
Lo scorso 8 aprile, è venuta a mancare l’ex primo ministro inglese , che governò ininterrottamente dal 1979 fino al 1990, Margaret Thatcher. Com’è ben noto, la Thatcher fu un premier abbastanza autoritario, che intraprese lunghe lotte con classi operaie e sindacati in maniera spietata tanto da farle valere il soprannome di “Lady di Ferro”. Inoltre, in ambito calcistico, intraprese una dura battaglia “anti-hooligan”, battaglia che vinse sfruttando il tam-tam mediatico subito dopo la strage di Hillsborough, lo stadio dove 15 aprile 1989 morirono 96 tifosi del Liverpool, riuscendo quindi ad emanare leggi repressive nei confronti dei supporter inglesi.
Ma è giusto ripercorrere insieme cosa successe quella notte di Aprile di 24 anni fa’.
Alle ore 15:00 del 15 aprile 1989 era in programma la semifinale di FA Cup tra Liverpool e Nottingham Forest, sul campo neutro dello stadio di Hillsborough a Sheffield. Alla tifoseria del Liverpool era stata assegnata la Leppings Lane, settore a sinistra della tribuna centrale, che conteneva 14.600 posti, lasciando alla tifoseria del Nottingham Forest, che normalmente aveva meno seguito, la più capiente curva opposta, la "Spion Kop End", che disponeva di 21.000 posti. Migliaia di tifosi dei Reds presero d'assalto Sheffield, in un'atmosfera gioiosa tipica di una semifinale di coppa nel calcio Inglese, per sostenere i propri beniamini. Oltre al prestigio che la FA Cup ha sempre avuto nel calcio inglese e la rivalità esistente tra le due tifoserie, si aggiungeva il fatto che all'epoca i club inglesi erano esclusi dalle Coppe europee in seguito alla strage dell'Heysel, pertanto il campionato inglese risultava poco avvincente. La Leppings Lane possedeva appena 6 ingressi e l'afflusso verso gli spalti procedeva molto a rilento.
A quindici minuti dall'inizio la massa di persone che premevano fuori dallo stadio era ancora enorme, cosicché la polizia pensò di aprire il "Gate C", un grosso cancello d'acciaio posto all'ingresso di un tunnel che conduceva all'interno della Leppings Lane e agli ingressi laterali. L'idea si rivelò catastrofica: mancando ormai pochissimi minuti al fischio di inizio, i tifosi ancora fuori dallo stadio iniziarono ad accalcarsi al Gate C della Leppings Lane che permetteva accesso solo alla parte centrale della curva, la cui capienza era limitata a 2.000 posti; così, mentre questo settore della curva iniziò a riempirsi all'inverosimile, la marea di gente che continuava ad affluire dal Gate C si ritrovò chiusa dentro una sorta di imbuto. In breve gli spettatori che già si trovavano all'interno della Leppings Lane furono schiacciati verso le pareti laterali e le recinzioni che dividevano gli spalti dal campo e la stessa sorte toccò agli sventurati che si trovavano ancora nel tunnel del Gate C.
Mentre nella curva si scatenava il panico, la gara iniziò regolarmente, senza che nessuno in campo e negli altri settori dello stadio si fosse minimamente accorto di cosa stesse avvenendo nella curva del Liverpool. Solo dopo 6 minuti di gioco la partita fu sospesa su segnalazione di un ufficiale di polizia, che fece presente all'arbitro che molti spettatori stavano invadendo il campo: si trattava in realtà di coloro che per evitare lo schiacciamento avevano scavalcato l'inferriata che separava la Leppings Lane dal terreno di gioco. Peraltro non avendo compreso ciò che stava realmente accadendo, la polizia prese l'iniziativa di intervenire con delle cariche volte ad impedire ai tifosi di invadere il campo. La situazione, se possibile, si fece così ancor più drammatica per i tifosi che, da un lato si trovavano schiacciati dalla calca che si era venuta a creare alle loro spalle, dall'altro venivano contrastati dalla polizia che impediva loro la possibilità di aprire delle vie di fuga. Solo dopo alcuni tragici minuti la polizia si rese conto del vero motivo dell'invasione e aprì le inferriate, lasciando finalmente ai tifosi del Liverpool la possibilità di raggiungere il terreno di gioco. Ma a quel punto, con la Leppings Lane meno piena, tutti cominciarono a capire quanto terribile fosse la portata del dramma. In mezzo alla calca avevano perso la vita ben 96 persone (79 di loro avevano meno di 30 anni), schiacciate e soffocate com'era accaduto all'Heysel; altre 200 riportarono ferite più o meno gravi.
Subito dopo la strage, la Camera dei Lord affidò a Peter Taylor il compito di indagare sulle cause dell'accaduto. Nel rapporto che ne seguì (rapporto Taylor) furono evidenziate gravi incongruenze nell'organizzazione dell'evento e nel comportamento delle forze dell'ordine. Tuttavia il processo che seguì non contribuì a far piena luce sui fatti e soprattutto sulle responsabilità dell'accaduto, anche se fu chiaro che le cause del disastro andavano ricercate soprattutto nella disorganizzazione e nella leggerezza con cui la polizia aveva proceduto ad aprire il Gate C.
In questo contesto di poca chiarezza, per più di vent'anni i sostenitori del Liverpool presenti quel giorno all'Hillsborough Stadium (sia i morti che i sopravvissuti) furono ingiustamente considerati come i responsabili della strage; versione dei fatti immediatamente cavalcata dalla stampa tabloid britannica – il Sun su tutti – che dopo la tragedia titolò in prima pagina perfino di presunti atti di depredazione dei tifosi degli Scousers nei confronti dei cadaveri all'interno dell'impianto.
Solo nel settembre del 2012 – a seguito di una nuova inchiesta dell'Hillsborough Independent Panel, commissione presieduta dal vescovo di Liverpool - il governo inglese, per voce del premier David Cameron, ha ufficialmente riconosciuto le colpe della polizia di South Yorkshire e scagionato definitivamente la tifoseria dei Reds («non sono stati la causa del disastro») chiedendo pubblicamente scusa ai parenti delle vittime per la «doppia ingiustizia: l'incapacità di proteggere le vite dei loro cari e l'imperdonabile attesa per arrivare alla verità». L'inchiesta del Panel ha svelato che – a differenza delle versioni ufficiali precedentemente date alla stampa – alle 15:15 di quel pomeriggio, 59 delle 96 vittime erano ancora in vita, e 41 di esse avrebbero potuto essere salvate se fossero stati prestati loro soccorsi tempestivi.
Dal nuovo lavoro d'indagine è inoltre emerso che la polizia di South Yorkshire avrebbe "indirizzato" i media britannici verso una versione dei fatti diversa da quanto realmente accaduto, modificando sostanzialmente a loro favore anche 164 testimonianze di chi era presente allo stadio, con l'intento di assolvere poliziotti e soccorritori dalle loro colpe e manchevolezze. In definitiva, la polizia di South Yorkshire mentì, e la tragedia venne strumentalizzata per orientare favorevolmente l'opinione pubblica britannica verso una stretta repressiva nei confronti degli hooligan, portata avanti dal governo dell'allora primo ministro Margaret Thatcher ed avallata dalle conclusioni del rapporto Taylor.
E così dopo 24 anni le 96 vittime di quel giorno, la cui manipolazione della verità (da parte del governo Thatcher ) personalmente considero una delle più grandi imbrogli ai danni dei cittadini di tutti i tempi, ancora aspettano giustizia. Intanto il disprezzo che Margaret Thatcher ha più volte dimostrato verso il calcio – “odiava il calcio e chiunque lo seguisse”, disse anni fa il suo ministro Clarke – sarà ricambiato, dalla Federcalcio inglese che ha raggiunto, dopo vari appelli dei tifosi, la decisione di non fare osservare il minuto di silenzio sui campi. L’unico momento di raccoglimento sarà dedicato invece, al 24° anniversario della strage di Hillsborough.

MICHELE NOCE

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