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mercoledì 24 aprile 2013

"OLIMPIA" STA SMETTENDO DI VOLARE





Classifica girone d’andata                  Classifica attuale
Juve    44                                              Juve 77
LAZIO 39                                            Napoli 66
Napoli 37                                             Milan 59
Fiorentina 35                                       Fiorentina 58 
Inter 35                                                Inter 53
Roma 32                                             Roma 52
Milan 30                                             Udinese 51
Parma 27                                            LAZIO 51
Udinese 27                                         Catania 48 
Catania 26                                          Cagliari 42 

Sono passati quasi quattro mesi dalla chiusura del girone d’andata, e ciò che la classifica più evidenzia è il calo verticale della Lazio. 
Da antijuve, e per questo da candidata quasi certa alla Champions, è passata al nono posto, fuori perfino dall’Europa minore.
Tutte le squadre che a gennaio erano dietro i laziali hanno recuperato punti importantissimi. Infatti, non solo il Milan e la Fiorentina ne hanno approfittato, ma perfino i cugini della Roma(devastati dall’esperienza Zeman), i bianconeri di Guidolin ed i rossoblù di Maran.
Solo 12 punti da allora, una media da retrocessione, ( infatti sono i punti fatti da Pescara e Genoa da allora).
Come si può spiegare tutto ciò? Cosa può aver fatto crollare l’armata di Petkovic?
Un po’ tutto.
Il primo colpo, i biancocelesti l’hanno ricevuto dall’infortunio di Miroslav Klose, costretto allo stop per due mesi.
Il tedesco è uno degli uomini chiave del 4-1-4-1 della Lazio, poiché non porta solo goal alla squadra, ma anche carisma, leadership, e soprattutto punti di riferimento per l’intera squadra.
Al posto del bomber si sono alternati Floccari e Kozak, decisivi in coppa, ma quasi del tutto assenti in campionato.Tutto ciò aspettando che Lotito si rafforzasse sul mercato di riparazione. “Avoja ad aspettare” direbbe qualcuno. Infatti il “princeps” laziale (come potrebbe autodefinirsi) ha regalato ben poco ai tifosi ed alla squadra. Mentre da una parte metteva fuori rosa Cavanda e Diakité (certamente non fenomeni, ma utili alla causa), prendeva Pereirinha e Saha. Uno bocciato dopo un paio di gare, e l’altro già in partenza.
E quindi niente “sogno di mezz’inverno” Lampard, che ha gentilmente rifiutato di lasciare il Chelsea. 
La Lazio di inizio stagione era dirompente e solida, ad immagine e somiglianza del comandante Petkovic; adesso è fiacca e disunita, e nemmeno super Marchetti può più nulla.
Nonostante l’assenza di Klose nessuno si sarebbe aspettato tale calo. 
I biancocelesti si ritrovano in primavera con un nono posto in campionato, una finale di coppa Italia (conquistata a Gennaio), ed un’amara sconfitta ai quarti dall’Europa League, proprio quella competizione su cui Vladimir contava tanto.
Sicuramente per l'uscita contro i turchi del Fenerbahce non tutte le colpe vanno imputate alla squadra ed all’allenatore, visto l’arbitraggio dell’andata, ma sicuramente si poteva fare e dare di più, contro una squadra sul piano tecnico inferiore. 
Ormai è andata così, il sogno Europa è sfumato, e si rimane a concorrere con la Roma per gli stessi obiettivi. Si proprio con i giallorossi, che a gennaio sembravano distrutti, ma che con l’ordine di Andreazzoli si sono rimessi, in parte, in piedi. 
Per analizzare i veri problemi della Lazio ci si può concentrare sul confronto con la rosa della Roma. 
Infatti mentre la formazione capitanata da Totti può permettersi di mettere un Osvaldo o un Florenzi in panchina, quella “di Mauri” ha gli uomini contati. 
A parte gli undici titolari, sono forse 5 i giocatori a livello europeo che possono subentrare dalla panchina. 
Ledesma è diventato insostituibile tanto quanto Hernanes e Klose, visto che l’unico rimpiazzo sarebbe Onazi. Per non parlare poi della difesa, che a parte Dias, Ciani e Biava(discreti giocatori), offre Cana e Stankevicius(meglio non commentare).

Non sarebbe giusto criticare la decisione dell’allenatore di giocarsi con i titolari (fatta eccezione per Klose) le partite di Europa League, ma in fondo è proprio questa scelta che ha fiaccato i giocatori biancocelsti. 
La realtà è che per le squadre italiane (e,come si è visto, anche per quelle inglesi) è impossibile cercare di giocare sia di giovedì che di domenica con gli stessi giocatori e con la stessa intensità. 
Tre delle quattro semifinaliste in Europa League vengono da campionati mediocri, e proprio per  questo possono giocare e vincere anche con le riserve nei loro paesi, mentre il Chelsea(altra semifinalista), che di certo non gioca in un campionato facile, possiede riserve all’altezza.
Quindi per ottenere risultati sia in campionato che nella “piccola Europa”, per le italiane, servono almeno 18/19 giocatori di livello.
Se la Lazio dovesse riandare in Europa League a fine anno, per poter sperare nella Champions il prossimo, o Petkovic dovrà cambiare mentalità, così da risparmiare i titolari in vista del campionato,  oppure la società ed il “latinista” Lotito dovranno comprare altri giocatori di qualità.

Già se arrivasse Felipe Andereson....

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