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venerdì 26 aprile 2013

L'ANGOLO DELLO SCOMMETTITORE

Solo 5 giornate alla fine del campionato, si entra nel vivo della lotta per il terzo posto, ma anche in quella per l'Europa League e quella per la retrocessione.

LE PARTITE

Sabato ore 18.00 Atalanta-Bologna
Per entrambe potrebbe essere la partita della salvezza, nessuna delle due rischia ma con 3 punti potrebbe anche arrivare la matematica. I rossoblu di Pioli arrivano da ben 4 pareggi consecutivi e vogliono ritrovare i 3 punti. Per i bergamaschi invece la vittoria casalinga manca dal 10 marzo, Colantuono deve reinventare la formazione, 4 gli squalificati compreso il gioiello Bonaventura.
Giocata sicura: Under 3.5 ( 1.15 )
Giocata rischiosa: 1 ( 2.55 )

Sabato ore 18.00 Cagliari-Udinese
Match interessante tra due delle squadre più in forma del campionato. La squadra di Pulga e Lopez esprime un ottimo gioco e ha raggiunto una salvezza che a Gennaio sembrava insperata,  con 3 punti arriva la matematica. Udinese che con 10 punti nelle ultime 4 partite si è rilanciata in chiave Europa e punta con decisione al 5 posto, con Muriel e Di Natale in forma tutto è possibile.

Giocata sicura: Over 1.5 ( 1.30 )
Giocata rischiosa: X ( 3.25 )

Sabato ore 20.45 Pescara-Napoli
All'Adriatico di Pescara arriva il Napoli. L'ultima contro la seconda, sulla carta non ci dovrebbe essere partita ma il calcio insegna che ogni partita ha una storia a sè e che in campo la differenza non la fanno i punti. Il Pescara già la scorsa settimana ha fermato la Roma e vuole fare un'altro scherzetto ad una big del campionato. Napoli che invece vuole chiudere il discorso per il 2 posto, 7 i punti di vantaggio sul Milan, con 8 punti i Partenopei si assicurano la Champions diretta.

Giocata sicura: 2 ( 1.30 )
Giocata rischiosa: XPt ( 2.65 )

Domenica ore 15.00 Chievo-Genoa
Sfida di importanza capitale per il Genoa di Ballardini. Il Grifone è a quota 29 a pari punti con il Palermo e a meno 1 dal Siena, quart'ultimo. Il calendario sulla carta è semplice ma gli uomini di Ballardini non vincono dal 17 febbraio e devono cominciare a farlo se vogliono salvarsi. Chievo che dopo la vittoria di Siena è ormai praticamente salvo ma giocherà al massimo anche questa partita.

Giocata sicura: Under 3.5 ( 1.20 )
Giocata rischiosa: 2 ( 2.85 )

Domenica ore 15.00 Palermo-Inter
Una delle partite più interessanti di giornata va in scena al Renzo Barbera. Il Palermo è in piena lotta per non retrocedere, dopo il pareggio acciuffato all'ultimo secondo nel derby l'ambiente rosanero è carico e il Barbera si prospetta caldissimo per una delle partite chiave della stagione. L'Inter di Strama ha ritrovato la vittoria e nonostante il periodo di forma non ottimale è ancora al 5 posto in piena corsa per l'Europa League. Da vedere se torneranno Guarin e Palacio.

Giocata sicura: GOAL SQUADRA CASA ( 1.25 )
Giocata rischiosa: 2 ( 3.00 )

Domenica ore 15.00 Parma-Lazio
Altro match importante in chiave Europa. Il Parma non ha più nulla da chiedere al campionato ma deve riscattare le ultime prestazioni molto sottotono. Lazio in grande crisi, i 3 punti sono d'obbligo per riprendere quell'Europa che sta sfuggendo di mano agli uomini di Petkovic. Il 5 posto è a soli 2 punti e se Klose torna quello del girone d'andata tutto è possibile.

Giocata sicura: X2 ( 1.50 )
Giocata rischiosa: X ( 3.25 )

Domenica ore 15.00 Roma-Siena
Altra partita da non perdere quella dell'Olimpico, ci si gioca l'Europa e la salvezza. I giallorossi dopo il passo falso di domenica scorsa non vogliono rimediare un'altra figuraccia davanti ai loro tifosi. Andreazzoli deve fare a meno di Destro squalificato e rilancia Osvaldo dal primo minuto. Siena che arriva all'Olimpico per difendere quel punticino di vantaggio su Palermo e Genoa, ma che ha anche un calendario molto ostico. Vediamo come reagiscono i Toscani dopo la brutta sconfitta interna con il Chievo

Giocata sicura:  1 ( 1.45 )
Giocata rischiosa: 2PT ( 6.25 )

Domenica ore 15.00 Sampdoria-Fiorentina
Incroci pericolosi al Ferraris. Delio Rossi ritrova la sua ex squadra ed in particolare Adem Ljaic ( tutti ci ricordiamo dello screzio avuto l'anno scorso ). Samp che non vince dal 3 marzo e ha bisogno degli ultimi punti per raggiungere la matematica. La Fiorentina ha ripreso il Milan ed è ad un sol punto dai rossoneri, l'impresa è possibile ma è fondamentale non perdere punti con squadre tranquille.

Giocata sicura: Over 1.5 (1.27)
Giocata rischiosa: XPT (2.10)

Domenica ore 15.00 Torino-Juve
Eccolo qui, il big match di giornata, il derby di Torino. I granata vogliono riscattare il 3-0 dell'andata e vogliono rimandare la festa scudetto dei cugini. Juve che ha ormai lo scudetto in tasca, se vincesse e il Napoli perdesse punti a Pescara sarebbe tricolore. Occhio a non distrarsi, il Toro giocherà alla morte sia perchè i tifosi aspettano questa partita da un anno sia perché per la salvezza mancano ancora dei punti ed il calendario non è dei più semplici.

Giocata sicura: Goal squadra ospite (1.12)
Giocata rischiosa: X (3.75)

Domenica ore 20.45 Milan-Catania
A S.Siro va in scena il posticipo. I rossoneri devono vincere per mantenere il distacco dalla Fiorentina. Giocare dopo i viola potrà essere nocivo per la squadra di Allegri specie se a Genova gli uomini di Montella porteranno a casa la posta in palio. Torna Balotelli al centro dell'attacco. Catania che dopo il pareggio nel derby è con il morale a terra e ormai abbandonato l'obiettivo Europa. Il campionato è però molto positivo quello degli Etnei, manca solo il record di punti.

Giocata sicura: 1 (1.30)
Giocata rischiosa: somma goal totale 3 (3.15)

giovedì 25 aprile 2013

SPECIALE CHAMPIONS LEAGUE: IL CALCIO TOTALE TEDESCO DETTA LEGGE AI MAESTRI SPAGNOLI ED ALL'EUROPA INTERA

Le semifinali d'andata di Champions sono passate. E sono terminate entrambe in maniera imprevedibile. 4 gol del Bayern al Barcellona, altrettanti ne ha rifilati il Dortmund al Real. Complessivamente Germania batte Spagna 8-1. Impressionante, soprattutto se si considera che la Spagna in questo caso era rappresentata dalle sue due squadre migliori, probabilmente anche le due squadre più forti al mondo. Come è stato possibile? Perchè questa inversione di tendenza? Nel calcio, è risaputo, non vince sempre il più forte, ma due vittorie cosi nette e schiaccianti pongono interrogativi di altro tipo. Molti hanno parlato di "cambio di gerarchie", di "sorpasso" del calcio tedesco su quello spagnolo. Si è sentito spesso in queste ore molti opinionisti dire che ora è la Germania a "dominare" il mondo. In parte è vero ma c'è dell'altro. Partiamo dalla prima semifinale. Era già capitato di vedere il Barcellona perdere, ma mai in questo modo. Il Bayern ha imposto il proprio gioco, giocandosela a viso aperto e annullando tutti i punti di forza degli spagnoli. I tedeschi erano più rapidi, più cattivi, più determinati ed il Barça, anche se avesse avuto un Messi al massimo della forma avrebbe potuto poco. Prima che singolarmente i catalani hanno perso come collettivo, battuti sul piano del gioco e del possesso palla dai tedeschi. In sostanza sono stati sconfitti sui loro punti forti, non su quelli deboli. Gran parte del merito di questa supremazia va ovviamente al Bayern, arrivato al culmine di una stagione e di un progetto intelligente, che gli ha permesso di raggiungere e forse superare i migliori al mondo. Proprio su questo punto è giusto soffermarsi. La grandezza del Barcellona è stata, oltre a quella di dominare l'ultimo lustro calcistico, anche quella di "aggiornare" il calcio, di renderlo più bello e vincente. Ha costretto le altre squadre a giocare in un certo modo per provare quantomeno ad insidiare il suo dominio. Fateci caso, Bayern, Borussia ma anche Juve e United ad esempio ormai fanno un gioco simile per certi versi al Barcellona. Certo c'è chi va più in verticale, c'è chi fa meno tiki-taka o gioca con un modulo diverso, ma alcuni principi cardine del calcio blaugrana (come l'intensità del pressing in fase di non possesso oppure il voler puntare forte sul settore giovanile) sono stati presi come modelli da imitare. E da migliorare, come nel caso del Bayern. La bravura dei bavaresi è stata quella di sviluppare questo "aggiornamento" in maniera precisa e scrupolosa. Il duro lavoro paga e martedì sera si è visto. Un discorso più o meno simile va fatto per il Dortmund, secondo molti autore di un impresa ancora più incredibile. Infatti il divario tecnico e di esperienza era molto più ampio dell'altra semifinale ed era a sfavore dei gialloneri. E' un calcio totale quello degli uomini di Klopp, più intenso e meno ragionato di quello del Bayern Monaco, ma comunque vincente. Ieri sera si è vista la differenza tra un collettivo ed un ammasso di grandi giocatori senza un vero gioco e senza una vera unità di intenti. Il discorso dell'aggiornamento vale anche per fenomeni come quelli del Real. Senza un vero impianto di gioco certi traguardi sono irraggiungibili, e certe squadre, anche meno blasonate come il Borussia possono sembrare di un altra categoria. E' presto per dire se l'egemonia del Barcellona e quella del calcio spagnolo è terminata. E' presto perchè come le tedesche hanno saputo recuperare il gap degli anni passati che li divideva dalle spagnole, potrebbe essere possibile pure il contrario. Finche ci saranno fuoriclasse come Messi, Xavi, Iniesta, Ronaldo o Benzema il calcio iberico rimarrà ad alti livelli, a patto che anche loro imparino da chi ora insegna nuovi modelli di calcio. L'esempio della Germania deve servire a tutti, all'Italia in primis, perchè certi livelli che ora sembrano irraggiungibili, con il duro lavoro e con un pò di intelligenza non sono poi così lontani. Nel frattempo complimenti al Bayern e al Dortmund.

mercoledì 24 aprile 2013

"OLIMPIA" STA SMETTENDO DI VOLARE





Classifica girone d’andata                  Classifica attuale
Juve    44                                              Juve 77
LAZIO 39                                            Napoli 66
Napoli 37                                             Milan 59
Fiorentina 35                                       Fiorentina 58 
Inter 35                                                Inter 53
Roma 32                                             Roma 52
Milan 30                                             Udinese 51
Parma 27                                            LAZIO 51
Udinese 27                                         Catania 48 
Catania 26                                          Cagliari 42 

Sono passati quasi quattro mesi dalla chiusura del girone d’andata, e ciò che la classifica più evidenzia è il calo verticale della Lazio. 
Da antijuve, e per questo da candidata quasi certa alla Champions, è passata al nono posto, fuori perfino dall’Europa minore.
Tutte le squadre che a gennaio erano dietro i laziali hanno recuperato punti importantissimi. Infatti, non solo il Milan e la Fiorentina ne hanno approfittato, ma perfino i cugini della Roma(devastati dall’esperienza Zeman), i bianconeri di Guidolin ed i rossoblù di Maran.
Solo 12 punti da allora, una media da retrocessione, ( infatti sono i punti fatti da Pescara e Genoa da allora).
Come si può spiegare tutto ciò? Cosa può aver fatto crollare l’armata di Petkovic?
Un po’ tutto.
Il primo colpo, i biancocelesti l’hanno ricevuto dall’infortunio di Miroslav Klose, costretto allo stop per due mesi.
Il tedesco è uno degli uomini chiave del 4-1-4-1 della Lazio, poiché non porta solo goal alla squadra, ma anche carisma, leadership, e soprattutto punti di riferimento per l’intera squadra.
Al posto del bomber si sono alternati Floccari e Kozak, decisivi in coppa, ma quasi del tutto assenti in campionato.Tutto ciò aspettando che Lotito si rafforzasse sul mercato di riparazione. “Avoja ad aspettare” direbbe qualcuno. Infatti il “princeps” laziale (come potrebbe autodefinirsi) ha regalato ben poco ai tifosi ed alla squadra. Mentre da una parte metteva fuori rosa Cavanda e Diakité (certamente non fenomeni, ma utili alla causa), prendeva Pereirinha e Saha. Uno bocciato dopo un paio di gare, e l’altro già in partenza.
E quindi niente “sogno di mezz’inverno” Lampard, che ha gentilmente rifiutato di lasciare il Chelsea. 
La Lazio di inizio stagione era dirompente e solida, ad immagine e somiglianza del comandante Petkovic; adesso è fiacca e disunita, e nemmeno super Marchetti può più nulla.
Nonostante l’assenza di Klose nessuno si sarebbe aspettato tale calo. 
I biancocelesti si ritrovano in primavera con un nono posto in campionato, una finale di coppa Italia (conquistata a Gennaio), ed un’amara sconfitta ai quarti dall’Europa League, proprio quella competizione su cui Vladimir contava tanto.
Sicuramente per l'uscita contro i turchi del Fenerbahce non tutte le colpe vanno imputate alla squadra ed all’allenatore, visto l’arbitraggio dell’andata, ma sicuramente si poteva fare e dare di più, contro una squadra sul piano tecnico inferiore. 
Ormai è andata così, il sogno Europa è sfumato, e si rimane a concorrere con la Roma per gli stessi obiettivi. Si proprio con i giallorossi, che a gennaio sembravano distrutti, ma che con l’ordine di Andreazzoli si sono rimessi, in parte, in piedi. 
Per analizzare i veri problemi della Lazio ci si può concentrare sul confronto con la rosa della Roma. 
Infatti mentre la formazione capitanata da Totti può permettersi di mettere un Osvaldo o un Florenzi in panchina, quella “di Mauri” ha gli uomini contati. 
A parte gli undici titolari, sono forse 5 i giocatori a livello europeo che possono subentrare dalla panchina. 
Ledesma è diventato insostituibile tanto quanto Hernanes e Klose, visto che l’unico rimpiazzo sarebbe Onazi. Per non parlare poi della difesa, che a parte Dias, Ciani e Biava(discreti giocatori), offre Cana e Stankevicius(meglio non commentare).

Non sarebbe giusto criticare la decisione dell’allenatore di giocarsi con i titolari (fatta eccezione per Klose) le partite di Europa League, ma in fondo è proprio questa scelta che ha fiaccato i giocatori biancocelsti. 
La realtà è che per le squadre italiane (e,come si è visto, anche per quelle inglesi) è impossibile cercare di giocare sia di giovedì che di domenica con gli stessi giocatori e con la stessa intensità. 
Tre delle quattro semifinaliste in Europa League vengono da campionati mediocri, e proprio per  questo possono giocare e vincere anche con le riserve nei loro paesi, mentre il Chelsea(altra semifinalista), che di certo non gioca in un campionato facile, possiede riserve all’altezza.
Quindi per ottenere risultati sia in campionato che nella “piccola Europa”, per le italiane, servono almeno 18/19 giocatori di livello.
Se la Lazio dovesse riandare in Europa League a fine anno, per poter sperare nella Champions il prossimo, o Petkovic dovrà cambiare mentalità, così da risparmiare i titolari in vista del campionato,  oppure la società ed il “latinista” Lotito dovranno comprare altri giocatori di qualità.

Già se arrivasse Felipe Andereson....

lunedì 22 aprile 2013

I VERDETTI DELLA TRENTATREESIMA GIORNATA

Andiamo ad analizzare i 5 verdetti più importanti della giornata di campionato appena trascorsa

5) L'ENNESIMO GRANDE CAMPIONATO DELL'UDINESE.

Grande allenatore+ Di Natale+ Organizzazione di squadra: questa è ormai da anni la formula vincente dell'Udinese. Dopo due eliminazioni ai preliminari questa squadra sembrava a fine ciclo, Guidolin in primis. Complice però l'esplosione di Muriel (altro talento scoperto dalla dirigenza friulana) e la ritrovata vena realizzativa di Toto' di Natale nel girone di ritorno i bianconeri sono ritornati in lotta per l'Europa. Crederci è giusto e provarci è un obbligo. A prescindere da come finirà tanto di cappello per l'ennesima volta a questa squadra dei miracoli.

4) IL CROLLO VERTICALE DELLA LAZIO.

Cosa è successo alla brillante Lazio del girone d'andata? Ok c'è stato l'infortunio di Klose e l'impegno europeo che ha stremato i biancocelesti, ma ora il tedesco è rientrato e l'Europa League non c'è più. Eppure nonostante questo i risultati continuano a non arrivare. I capitolini sembrano scoppiati, disorganizzati e con grossi problemi in zona gol. Il rischio è di rovinare una stagione tutto sommato positiva, perchè la lotta per l'Europa è sempre più intricata e tra un mese c'è un derby di fuoco per la conquista della Coppa Italia. Ed è abbastanza scontato affermare che continuando cosi la Lazio non raggiungerà nessuno di questi due obiettivi.

3) I FINALI THRILLING DI NAPOLI, FIRENZE E CATANIA.

Insigne, Romulo e Ilicic. Sono gli uomini dell'ultimo minuto. I primi due subentrati dalla panchina, come a ribadire che per vincere certe partite c'è proprio bisogno di tutti, dal primo titolare all'ultima riserva. I gol della provvidenza provengono da loro, e per un motivo o per un altro sono gol pesantissimi. Gol che fanno gioire i tifosi e che ribadiscono ancora una volta quanto sia equilibrato ed incerto il nostro campionato. Le emozioni il calcio le regala fino alla fine.

2) IL VERGOGNOSO FINALE DI CATANIA-PALERMO.

Minuto 94. Ilicic sigla il gol del pareggio per il Palermo. Da qui in poi succedono cose che col calcio c'entrano poco e nulla. Barreto preso dalla foga invece di esultare sbuca alle spalle di Andujar e gli rifila una testata. Il portiere reagisce e ne nasce una maxi-rissa. In un derby dove sin dalla vigilia si era cercato di mantenere bassi i toni per evitare i tanto spiacevoli quanto soliti incidenti, l'esempio che hanno dato questi professionisti non può che peggiorare ulteriormente la situazione. Questi episodi dimostrano che gli esaltati non si trovano solo sulle tribune.

1) L'ENNESSIMA GRANDE PROVA DELLA JUVE E GLI SQUALLIDI CORI RAZZISTI A BOATENG

Partiamo dal lato bello della serata: la Juve vince una partita importantissima contro il Milan che nel 2013 era ancora imbattuto. Vince non giocando benissimo, vince da grande squadra e ormai poche curve separano i bianconeri dal traguardo scudetto. Peccato che la festa juventina sia stata rovinata dai soliti idioti che non vedono l'ora di andare allo stadio per mostrare al mondo la propria ignoranza. Una domanda però sorge spontanea: se i cori razzisti indirizzati a Boateng nel riscaldamento fossero continuati anche durante la partita quest'ultimo avrebbe avuto il coraggio di interrompere il match come in occasione di Pro Patria-Milan? La risposta la sappiamo tutti, il denaro viene prima anche della lotta al razzismo.




venerdì 19 aprile 2013

L'ANGOLO DELLO SCOMMETTITORE

Si prevede un week-end di fuoco in Italia, la Juve potrebbe mettere il punto esclamativo al campionato riaprendo anche la lotta champions.

LE PARTITE

Sabato ore 18.00 Genoa-Atalanta
Sfida ad alta tensione quella di Marassi. Il Genoa, in piena crisi, è penultimo a 2 punti dal Siena, quart'ultimo. Dopo il pareggio arrivato nel finale nel derby, gli uomini di Ballardini devono a tutti i costi tornare a vincere per sperare nella salvezza. Per gli orobici invece è la grande chanche per chiudere il discorso salvezza, con i 3 punti diventerebbe praticamente matematica.
Giocata sicura: 1X ( 1.22 )
Giocata rischiosa: Somma goal totale 3 ( 3.50 )

Sabato ore 20.45 Udinese-Lazio
Grande occasione per i friulani. Dopo la bella prova di Parma, la squadra di Guidolin potrebbe agganciare proprio la Lazio rilanciandosi così in chiave Europa. Mancherà Muriel, squalificato, ma c'è Di Natale, un incubo per tutte le difese. Lazio che è in grande crisi, solo 12 i punti conquistati nel girone di ritorno e se non fosse per la Coppa Italia l'Europa sarebbe potuta sfuggire di mano. L'obiettivo è ancora il 5 posto, il Milan è troppo lontano e la squadra di Petkovic non è in grado di recuperare 8 punti in 6 partite.

Giocata sicura: OVER 1.5 ( 1.33 )
Giocata rischiosa: 1 ( 2.40 )

Domenica ore 12.30 Inter-Parma
Match tra 2 squadre in piena crisi. L'Inter di Strama ha perso anche la Coppa Italia e per l'Europa League deve per forza arrivare quarta. Con questa rosa ma sopratutto con la pochezza di gioco offerto nelle ultime partite sembra difficile se non impossibile. Il Parma è in caduta libera, grazie ad un girone di andata può stare tranquillo in ottica salvezza ma deve salvare la faccio dopo l'orrenda prova di Domenica scorsa con l'Udinese.

Giocata sicura: GOAL ( 1.70 )
Giocata rischiosa: X  ( 3.40 )

Domenica ore 15.00 Bologna-Sampdoria
Due squadre praticamente salve si affrontano al Dall'Ara. Il Bologna di Pioli viene da ben 3 pareggi di fila e vuole tornare a vincere. Sia Diamanti che Gilardino non timbrano il cartellino da un po e Gabbiadini pare in ottima forma. Samp che non ha vinto per un pelo il derby,ma che non vince dal 3 marzo. I blucerchiati, a quota 37, hanno bisogno di un paio di punticini per stare tranquilli.

Giocata sicura: Under 3.5 ( 1.20 )
Giocata rischiosa: 1PT ( 2.85 )

Domenica ore 15.00 Catania-Palermo
Il derby di Sicilia, una partita da non perdere. Mai come quest'anno il derby sarà fondamentale per entrambe le compagini. Il Catania vuole affossare i cugini, mandandoli in serie B, come fece il Palermo 5 anni fa ( anche se il Catania si salvò ) e si gioca le ultime chance per un posto in Europa. Gli Etnei non sembrano attrezzati per arrivare quinti ma con una vittoria e la carica giusta, chissà.
Rosanero che con 7 punti in 3 partite sono ancora in lotta per la salvezza. In città è tornato l'entusiasmo anche si i due punti persi contro il Bologna hanno frenato gli entusiasmi. Gli uomini di Sannino arrivano carichi, vincere vorrebbe dire dare una gioia al popolo rosanero e rilancerebbe in maniera decisa il Palermo per la salvezza.

Giocata sicura: Over 0,5 2T ( 1.23 )
Giocata rischiosa: X ( 3.20 )

Domenica ore 15.00 Fiorentina-Torino
Grande opportunità per i viola. La vittoria è d'obbligo per gli uomini di Montella, il Milan infatti andrà a Torino e con 3 punti il distacco si potrebbe ridurre sensibilmente. Ancora fuori Jovetic Montella punta su Ljacic per portare a casa la vittoria. Granata che sono invece a quota 36 ma non posso stare tranquillissimi, il calendario propone Fiorentina,Juve.Milan e Genoa. Bastano 3 punti per ottenere la slavezza.

Giocata sicura: 1 ( 1.45 )
Giocata rischiosa: 1H ( 2.20 )

Domenica ore 15.00 Napoli-Cagliari
Dopo l'ottima prova di S.Siro il Napoli può cercare l'allungo sul Milan. Lo scudetto è ormai andato ma il secondo posto è vicino, se i rossoneri non vinceranno a Torino, una contemporanea vittoria del Napoli assicurerebbe quasi la seconda piazza ai Partenopei, raggiungendo così l'obiettivo prefissato ad inizio stagione. Cagliari che invece nel girone di ritorno ha collezionato la bellezza di 25 punti, mostrando uno dei giochi migliori della serie A. A Napoli l'ennesimo banco di prova per provare a  continuare questa striscia positiva.

Giocata sicura: 1 ( 1.40 )
Giocata rischiosa: XPT ( 2.40 )

Domenica ore 15.00 Roma-Pescara
La Roma di Andreazzoli ospita un Pescara praticamente spacciato. I giallorossi dopo aver raggiunto la finale di coppa Italia vogliono provare l'assalto al 4/3 posto. Avendo ancora gli scontri diretti con Milan e Fiorentina, con 6 vittorie gli uomini di Andreazzoli arriverebbero molto vicini al 3 posto, un'impresa ma con un Totti ed un Lamela così tutto è possibile. Niente da dire sul Pescara, domenica scorsa con la sconfitta contro il Siena, gli Abbruzzesi si sono condannati alla retrocessione, manca solo la matematica.
Giocata sicura: 1 ( 1.17 )
Giocata rischiosa: Somma goal finale 4 ( 3.25 )

Domenica ore 15.00 Siena-Chievo
Altra sfida molto interessante. Il Siena di Beppe Iachini sta facendo praticamente un miracolo, per adesso sarebbe salvo nonostante la penalizzazione di 6 punti. Dopo il chievo il calendario diventa molto complicato, ecco perchè non si possono fare passi falsi. Contro un  Chievo che non può permettersi di perdere se non vuole finire invischiato nella lotta per non retrocede. Con una sconfitta il distacco dal Siena si ridurrebbe a soli 3 punti. Siamo certi che la squadra di corini andrà a Siena con l'intenzione di portare a casa i 3 punti

Giocata sicura: 1X ( 1.24 )
Giocata rischiosa: X ( 3.25 )

Domenica ore 20.45 Juve-Milan
Eccolo il big match di giornata, allo Juventus Stadium va in scena una classica del calcio Italiano. La Juve con i 3 punti metterebbe entrambe le mani sullo scudetto, in attesa della sola matematica. Conte sa quanto vale questa partita e manterrà la concentrazione altissima. Il Milan invece dopo due pareggi rischia di lasciare andare il Napoli ma sopratutto di avvicinare la Fiorentina. una vittoria sarebbe fondamentale per lasciare i Viola a distanza di sicurezza e blindare il 3 posto. Mancherà Balotelli, ancora squalificato, al suo posto Pazzini che sa di avere una grande possibilità anche in chiave nazionale.

Giocata sicura: 1X ( 1.19 )
Giocata rischiosa:  1H ( 2.75 )







mercoledì 17 aprile 2013

HILLSBOROUGH 24 ANNI DOPO: UNA STRAGE ANCORA SENZA COLPEVOLI

Caso Hillsborough, a 24 anni di distanza si aspettano ancora i veri colpevoli e intanto nei campi inglesi non si terrà nessun minuto di silenzio in memoria della Thatcher.
Lo scorso 8 aprile, è venuta a mancare l’ex primo ministro inglese , che governò ininterrottamente dal 1979 fino al 1990, Margaret Thatcher. Com’è ben noto, la Thatcher fu un premier abbastanza autoritario, che intraprese lunghe lotte con classi operaie e sindacati in maniera spietata tanto da farle valere il soprannome di “Lady di Ferro”. Inoltre, in ambito calcistico, intraprese una dura battaglia “anti-hooligan”, battaglia che vinse sfruttando il tam-tam mediatico subito dopo la strage di Hillsborough, lo stadio dove 15 aprile 1989 morirono 96 tifosi del Liverpool, riuscendo quindi ad emanare leggi repressive nei confronti dei supporter inglesi.
Ma è giusto ripercorrere insieme cosa successe quella notte di Aprile di 24 anni fa’.
Alle ore 15:00 del 15 aprile 1989 era in programma la semifinale di FA Cup tra Liverpool e Nottingham Forest, sul campo neutro dello stadio di Hillsborough a Sheffield. Alla tifoseria del Liverpool era stata assegnata la Leppings Lane, settore a sinistra della tribuna centrale, che conteneva 14.600 posti, lasciando alla tifoseria del Nottingham Forest, che normalmente aveva meno seguito, la più capiente curva opposta, la "Spion Kop End", che disponeva di 21.000 posti. Migliaia di tifosi dei Reds presero d'assalto Sheffield, in un'atmosfera gioiosa tipica di una semifinale di coppa nel calcio Inglese, per sostenere i propri beniamini. Oltre al prestigio che la FA Cup ha sempre avuto nel calcio inglese e la rivalità esistente tra le due tifoserie, si aggiungeva il fatto che all'epoca i club inglesi erano esclusi dalle Coppe europee in seguito alla strage dell'Heysel, pertanto il campionato inglese risultava poco avvincente. La Leppings Lane possedeva appena 6 ingressi e l'afflusso verso gli spalti procedeva molto a rilento.
A quindici minuti dall'inizio la massa di persone che premevano fuori dallo stadio era ancora enorme, cosicché la polizia pensò di aprire il "Gate C", un grosso cancello d'acciaio posto all'ingresso di un tunnel che conduceva all'interno della Leppings Lane e agli ingressi laterali. L'idea si rivelò catastrofica: mancando ormai pochissimi minuti al fischio di inizio, i tifosi ancora fuori dallo stadio iniziarono ad accalcarsi al Gate C della Leppings Lane che permetteva accesso solo alla parte centrale della curva, la cui capienza era limitata a 2.000 posti; così, mentre questo settore della curva iniziò a riempirsi all'inverosimile, la marea di gente che continuava ad affluire dal Gate C si ritrovò chiusa dentro una sorta di imbuto. In breve gli spettatori che già si trovavano all'interno della Leppings Lane furono schiacciati verso le pareti laterali e le recinzioni che dividevano gli spalti dal campo e la stessa sorte toccò agli sventurati che si trovavano ancora nel tunnel del Gate C.
Mentre nella curva si scatenava il panico, la gara iniziò regolarmente, senza che nessuno in campo e negli altri settori dello stadio si fosse minimamente accorto di cosa stesse avvenendo nella curva del Liverpool. Solo dopo 6 minuti di gioco la partita fu sospesa su segnalazione di un ufficiale di polizia, che fece presente all'arbitro che molti spettatori stavano invadendo il campo: si trattava in realtà di coloro che per evitare lo schiacciamento avevano scavalcato l'inferriata che separava la Leppings Lane dal terreno di gioco. Peraltro non avendo compreso ciò che stava realmente accadendo, la polizia prese l'iniziativa di intervenire con delle cariche volte ad impedire ai tifosi di invadere il campo. La situazione, se possibile, si fece così ancor più drammatica per i tifosi che, da un lato si trovavano schiacciati dalla calca che si era venuta a creare alle loro spalle, dall'altro venivano contrastati dalla polizia che impediva loro la possibilità di aprire delle vie di fuga. Solo dopo alcuni tragici minuti la polizia si rese conto del vero motivo dell'invasione e aprì le inferriate, lasciando finalmente ai tifosi del Liverpool la possibilità di raggiungere il terreno di gioco. Ma a quel punto, con la Leppings Lane meno piena, tutti cominciarono a capire quanto terribile fosse la portata del dramma. In mezzo alla calca avevano perso la vita ben 96 persone (79 di loro avevano meno di 30 anni), schiacciate e soffocate com'era accaduto all'Heysel; altre 200 riportarono ferite più o meno gravi.
Subito dopo la strage, la Camera dei Lord affidò a Peter Taylor il compito di indagare sulle cause dell'accaduto. Nel rapporto che ne seguì (rapporto Taylor) furono evidenziate gravi incongruenze nell'organizzazione dell'evento e nel comportamento delle forze dell'ordine. Tuttavia il processo che seguì non contribuì a far piena luce sui fatti e soprattutto sulle responsabilità dell'accaduto, anche se fu chiaro che le cause del disastro andavano ricercate soprattutto nella disorganizzazione e nella leggerezza con cui la polizia aveva proceduto ad aprire il Gate C.
In questo contesto di poca chiarezza, per più di vent'anni i sostenitori del Liverpool presenti quel giorno all'Hillsborough Stadium (sia i morti che i sopravvissuti) furono ingiustamente considerati come i responsabili della strage; versione dei fatti immediatamente cavalcata dalla stampa tabloid britannica – il Sun su tutti – che dopo la tragedia titolò in prima pagina perfino di presunti atti di depredazione dei tifosi degli Scousers nei confronti dei cadaveri all'interno dell'impianto.
Solo nel settembre del 2012 – a seguito di una nuova inchiesta dell'Hillsborough Independent Panel, commissione presieduta dal vescovo di Liverpool - il governo inglese, per voce del premier David Cameron, ha ufficialmente riconosciuto le colpe della polizia di South Yorkshire e scagionato definitivamente la tifoseria dei Reds («non sono stati la causa del disastro») chiedendo pubblicamente scusa ai parenti delle vittime per la «doppia ingiustizia: l'incapacità di proteggere le vite dei loro cari e l'imperdonabile attesa per arrivare alla verità». L'inchiesta del Panel ha svelato che – a differenza delle versioni ufficiali precedentemente date alla stampa – alle 15:15 di quel pomeriggio, 59 delle 96 vittime erano ancora in vita, e 41 di esse avrebbero potuto essere salvate se fossero stati prestati loro soccorsi tempestivi.
Dal nuovo lavoro d'indagine è inoltre emerso che la polizia di South Yorkshire avrebbe "indirizzato" i media britannici verso una versione dei fatti diversa da quanto realmente accaduto, modificando sostanzialmente a loro favore anche 164 testimonianze di chi era presente allo stadio, con l'intento di assolvere poliziotti e soccorritori dalle loro colpe e manchevolezze. In definitiva, la polizia di South Yorkshire mentì, e la tragedia venne strumentalizzata per orientare favorevolmente l'opinione pubblica britannica verso una stretta repressiva nei confronti degli hooligan, portata avanti dal governo dell'allora primo ministro Margaret Thatcher ed avallata dalle conclusioni del rapporto Taylor.
E così dopo 24 anni le 96 vittime di quel giorno, la cui manipolazione della verità (da parte del governo Thatcher ) personalmente considero una delle più grandi imbrogli ai danni dei cittadini di tutti i tempi, ancora aspettano giustizia. Intanto il disprezzo che Margaret Thatcher ha più volte dimostrato verso il calcio – “odiava il calcio e chiunque lo seguisse”, disse anni fa il suo ministro Clarke – sarà ricambiato, dalla Federcalcio inglese che ha raggiunto, dopo vari appelli dei tifosi, la decisione di non fare osservare il minuto di silenzio sui campi. L’unico momento di raccoglimento sarà dedicato invece, al 24° anniversario della strage di Hillsborough.

MICHELE NOCE

martedì 16 aprile 2013

I VERDETTI DELLA TRENTADUESIMA GIORNATA

Andiamo ad analizzare i verdetti più importanti di questa giornata di Serie A appena trascorsa, in rigoroso ordine d'importanza.

POSIZIONE 5: UN GRANDE CAGLIARI NONOSTANTE LE DIFFICOLTA'.

Dopo Milan e Juve è la squadra che ha fatto più punti nel girone di ritorno. Nonostante non abbiano praticamente più uno stadio, nonostante abbiano un presidente indagato i sardi stanno onorando alla grande questo campionato. Grazie allo splendido lavoro del duo Pulga-Lopez i rossobù hanno raggiunto la salvezza con largo anticipo. In questa stagione hanno "matato" molte big, come Roma, Inter e Fiorentina e lanciato un talento del calibro di Marco Sau. Complimenti al Cagliari.

POSIZIONE 4: L'INTER ED IL FUTURO DI STRAMACCIONI.

Ennesima sconfitta, ennesime polemiche arbitrali ed ennesimo infortunio. Una cosa è certa: se qualcosa può andare storto all'Inter quest'anno ci va. Probabilmente la semifinale di Coppa Italia deciderà il futuro di Strama. Gli errori sono tanti e di tutti e le colpe vanno distribuite equamente. Un esonero non risolverebbe i problemi dell'Inter. Costruire una squadra con un senso logico si. E allora forse anche Strama avrebbe un rendimento diverso.

POSIZIONE 3: LA RINCORSA CHAMPIONS DEL MILAN CHE RISCHIA DI FERMARSI SUL PIU' BELLO.

Due partite decisive sono passate. Due pareggi, uno, quello di Firenze, che assomiglia più a due punti persi, l'altro, con Napoli, invece è più un punto guadagnato, anche se il secondo posto ora è distante. Infatti i rossoneri più che puntare avanti devono guardarsi le spalle da una Fiorentina che va a mille. La squadra di Allegri sembra un po in debito d'ossigeno, soprattutto nei suoi uomini migliori. Le grandi rimonte si sa, rischiano di stancare quando sono troppo lunghe. C'è ancora un buon margine dai viola però, che non va assolutamente sciupato. Sarebbe un peccato.

POSIZIONE 2: IL GRANDE CAMPIONATO DELLA FIORENTINA.

Il duro lavoro alla fine paga. E la Fiorentina ne è la testimonianza. Ha una sua filosofia di gioco, è la squadra che ha più punti rispetto allo scorso anno, diverte e fa divertire. Ora però si vuole togliere anche qualche soddisfazione. Già ritrovare l'Europa League sarebbe un gran traguardo. La Champions però è li a soli 4 punti, ed è lecito provarci. Il calendario è dalla parte dei viola, l'esperienza invece dalla parte del Milan. Il finale è ancora tutto da scrivere ma siamo sicuri che la Fiorentina darà battaglia fino all'ultimo.

POSIZIONE 1: JUVE, SCUDETTO IN CASSAFORTE.

La forza mentale della Juventus è impressionante. Dopo la doppia cocente batosta rimediata contro il Bayern Monaco ritrovare la forza per ripartire subito era difficile. Non per gli uomini di Conte. Vittoria autoritaria e meritata contro un avversario tosto come la Lazio. Dominatrice indiscussa degli ultimi due campionati. Se le altre big non si rinnovano passeggerà ancora per anni in Serie A. In Europa invece serve altro per stare al vertice, il gioco di squadra da solo non basta. Manca solo un grande giocatore, per il resto i bianconeri sono già a buon punto.


venerdì 12 aprile 2013

L'ANGOLO DELLO SCOMMETTITORE



L'ANGOLO DELLO SCOMMETTITORE.

La serie A si avvia verso la conclusione, sono 7 le giornate che mancano al termine con verdetti quasi tutti da decidere.

LE PARTITE

Sabato ore 18.00 Pescara-Siena
Match tiratissimo quello dell'Adriatico. Per il Pescara è veramente l'ultima spiaggia, dopo la bella prova dello Juventus Stadium solo una vittoria ridarebbe un briciolo di speranza agli abruzzesi che non possono più sbagliare. Gli uomini di Bucchi non vincono dal 6 gennaio e hanno conquistato 1 punto solo nel girone di ritorno. Il Siena è di certo un avversario molto ostico. Oggi i toscani sarebbero salvi ma sono a pari merito di Genoa e Palermo e hanno bisogno di punti tanto quanto i rivali. Farsi superare adesso potrebbe rovinare i piani salvezza.
Giocata sicura: Under 2.5 ( 1.60 )
Giocata rischiosa: 1 ( 3.60 )

Sabato ore 20.45 Atalanta-Fiorentina
Sfida numero 100 in Serie A tra orobici e viola. I Bergamaschi, dopo la grande vittorie di S.Siro navigano in acque più che tranquille ma il concetto è sempre lo stesso, nessuno vuole mollare punti e battere la Fiorentina sarebbe una grande soddisfazione per i neroazzurri. La Fiorentina dopo l'ottima prova di Domenica scorsa contro il Milan vuole i 3 punti per mantenere il quarto posto e poi tifare Napoli per provare ad avvicinare il terzo posto.
Giocata sicura: X2 ( 1,34 )
Giocata rischiosa: 2 PT ( 2.80 )

Domenica ore 12.30 Palermo-Bologna
Previsto il tutto esaurito al Barbera. Dalla sicura retrocessione, i rosanero sono rientrati prepotentemente nella lotta salvezza con le ultime 2 vittorie contro Roma e Sampdoria. Domenica la squadra di Sannino  una grande chance per dare continuità ai propri risultati e perché no rubare punti alle dirette concorrenti impegnati in match tutt'altro che semplici. Bologna che aspetta solo la matematica per la salvezza e battere il Palermo darebbe forse la certezza della permanenza in serie A. Pesa la probabile assenza di Diamanti.
Giocata sicura: 1X ( 1.23 )
Giocata rischiosa:Over 3.5 ( 3.35 )

Domenica ore 15.00 Cagliari-Inter
Dopo le polemiche di Domenica scorsa, l'Inter torna in campo contro il Cagliari nel "neutro" di Trieste. L'anno scorso sempre al Nereo Rocco fu 2-2. Dopo la sfilza di infortuni che ha colpito i neroazzurri, Stramaccioni è costretto a schierare Rocchi dall'inizio. Ma al di là dell'infermeria piena e dei "presunti" torti arbitrali subiti, ridicola la protesta della dirigenza interista sebbene il rigore fosse inesistente, l'aspetta più preoccupante sono il gioco ma sopratutto la fase difensiva, prendere 4 goal in 40 minuti è veramente qualcosa di raccapricciante, senza togliere nulla a Denis e compagni. Di fronte un Cagliari che gioca e convince, con la salvezza ormai raggiunta. Sebbene i sardi siano in uno splendido momento di forma vogliamo credere all'Inter e al suo orgoglio ferito.
Giocata sicura: GOAL ( 1.60 )
Giocata rischiosa: 2 ( 2.35 )

Domenica ore 15.00 Chievo-Catania
A Verona match tra due belle realtà del calcio nostrano. Il Chievo si avvia verso l'ennesima salvezza, anche se ha bisogno di un paio di punti per stare più tranquillo, mentre il Catania è a 5 punti dal quirno  posto, obiettivamente troppi. Gli uomini di Maran potrebbero raggiungere il record di punti in serie A fatto l'anno scorso. Speriamo che le due squadre smentiscano i sospetti di una partita "molle" tra due squadre che non hanno quasi più niente da chiedere al campionato.

Giocata sicura: UNDER 2.5 ( 1.60 )
Giocata rischiosa: X ( 3.00 )

Domenica ore 15.00 Genoa-Sampdoria
Eccolo qua il derby della Lanterna, una partita che non ha bisogno di presentazioni, rivalità accesissima e coreografie sempre spettacolari. Per il Genoa è la partita dell'anno, il Grifone è a quota 27 con Siena e Palermo e con una vittoria ridarebbe morale alla squadra ma sopratutto riporterebbe la fiducia nei tifosi. La Samp sembra ormai salva, ma il derby è sempre il derby e per partite come queste le motivazioni non servono. All'andata fu 3-1 per la Samp con Mauro Icardi che siglò il suo primo goal in Serie A.
Due anni fa il Genoa vinse il derby al 95' con un goal di Boselli ( oggi al Palermo ) condannando di fatto i cugini alla retrocessione, la storia potrebbe ripetersi al contrario....

Giocata sicura: GOAL ( 1.80 )
Giocata rischiosa: XPT ( 2.00 )

Domenica ore 15.00 Parma-Udinese
Entrambe sono già salve, hanno raggiunto il loro obiettivo ma la voglia di far bene non manca. Al Parma manca un punto per quota 40 e gli uomini di Donadoni vorrebbero festeggiare la salvezza di fronte i propri tifosi. L'Udinese, a quota 45, è a 6 punti dall'Europa ma come il Catania non ci sembra attrezzata per un'altro miracolo.

Giocata sicura: Goal squadra casa ( 1.20 )
Giocata rischiosa: 1 ( 2.00 )

Domenica ore 15.00 Torino-Roma
All'Olimpico di Torino i granata ospitano una Roma in difficoltà. I giallorossi sono usciti dal pareggio nel derby malamente, non hanno portato a casa i 3 punti non sfruttando la superiorità numerica ma hanno  dimostrato di essere inferiori alla Lazio e di non aver trovato la quadratura del cerchio. Il Toro ha fame di vittoria e non si arrende mai come dimostra il pareggio all'ultimo secondo contro il Bologna, occhio dunque a non darlo per rilassato.

Giocata sicura: Over 1.5 ( 1.20 )
Giocata rischiosa: 2 ( 2.35 )

Domenica ore 20.45 Milan-Napoli
Big Match di giornata, si decide il secondo posto. Il Milan può solo vincere, 4 i punti di distanza dal Napoli. I rossoneri hanno perso terreno con il pareggio di Firenze ma con una vittoria si avvicinerebbero con decisione ai parenopei. Pesa l'assenza di Balotelli anche se Pazzini è una sicurezza. Per Allegri questa partita potrebbe valere la riconferma, anche se ha già dimostrato ampiamente di meritarla. Il Napoli vuole invece chiudere il discorso ed ha a disposizione 2 risultati su 3. Cavani ha il dente avvelenato dopo il rigore sbagliato contro il Genoa, potrebbe essere la sua partita.

Giocata sicura: Goal
Giocata rischiosa: 2 ( 3.50 )

Lunedi ore 20.45 Lazio-Juve
Altra partitissima di giornata. Entrambe in settimana sono uscite dall'Europa. La Lazio ha pareggiato immeritatamente contro il Fenerbache mentre la Juve ha mostrato tutte le lacune contro un Bayer più forte. Petkovic deve inventare completamente la difesa a causa delle squalifiche di Lulic, Biava e Radu, davanti ci sarà però Klose a secco da troppo tempo. Juve che invece vuole dare un'altra spallata al campionato, un'altra vittoria avvicinerebbe il titolo di parecchio.

Giocata sicura: over 1.5 ( 1.30 )
Giocata rischiosa: 1 ( 3.75 )





mercoledì 10 aprile 2013

GENOA, SIENA E PALERMO: UNA POLTRONA PER TRE

A 7 giornate dalla fine del campionato la lotta più emozionante non è quella per lo scudetto, la Juve è a +9 sul Napoli e ha mezzo tricolore in tasca, ne quella per il 3 posto, il Milan è a +6 sulla Fiorentina ed ha una continuità di rendimento che gli permette di guardare più verso il Napoli secondo che verso i Viola, bensì la lotta per non retrocedere.
Sono 3 le squadre invischiate: Siena,Palermo e Genoa, tutte a quota 27. Una di queste si salverà, per le altre due sarà serie B in compagnia del Pescara che sembra ormai spacciato.
Ognuna di queste ha un vantaggio sulle altre. Il Palermo può contare sul fattore psicologico e su una cattiveria ritrovata con le ultime due vittorie, il Siena sulla classifica, ha infatti gli scontri diretti a favore, e sull'abitudine della piazza a lottare per quest'obiettivo mentre il Genoa su una rosa fondamentalmente migliore ed un ottimo calendario. Ma analizziamo la situazione in modo più dettagliato.

SIENA: In Toscana in realtà i punti effettivi sono 33, ma con la penalizzazione di sei punti la salvezza è tutta da conquistare. A livello mentale potrebbe dare una grande mano ai giocatori senesi, il fatto di essere superiori, almeno per la classifica effettiva, alle altre due. Altro punto a favore degli uomini di Iachini sono gli scontri diretti. Il Siena è in vantaggio sia con Genoa che Palermo, può dunque anche puntare ad arrivare quantomeno pari alle altre, nei 4 scontri due vittorie ed due pareggi.
Il calendario propone due partite facili da non sbagliare, il Pescara all'Adriatico ed il Chievo in casa, poi 5 partite difficilissime: Roma,Catania,Fiorentina,Napoli e Milan con due sole partite in casa. Vincere le prossime due è fondamentale per arrivare con un buon vantaggio prima del rush mortale.

GENOA: A Genova l'aria che si respira non è delle migliori. Dopo l'arrivo di Ballardini la situazione sembrava essersi raddrizzata ma con 2 punti nelle ultime sei per il Genoa si sono riaperte le porte dell'Inferno. L'ambiente è ovviamente demoralizzato ed i tifosi reputano Ballardini ma sopratutto Preziosi i fautori di questa debacle. La squadra è comunque forte, più forte delle altre due. L'atttacco è di primo livello con due arieti come Borriello e Immobile, se girano loro e specialmente il primo la salvezza potrà essere raggiunta. Domenica c'è il derby, sarà già uno spartiacque fondamentale sia per la classifica che per il morale. Dopo il calendario è il migliore possibile: Atalanta,Chievo,Pescara,Torino,Inter e Bologna. Se gioca con la cattiveria giusta tutte le partite sono alla portata di mano.

PALERMO: Miracolo a Palermo, è tornato l'entusiasmo ma sopratutto si è riaccesa la speranza. Dopo che gli uomini di Sannino sembravano spacciati, con il ritorno dell'allenatore che aveva iniziato la stagione i rosanero hanno conquistato 6 punti nelle ultime due partite con Roma e Sampdoria rimettendosi in carreggiata per la lotta-salvezza. L'ambiente è molto carico, sia la squadra che la piazza ci credono e domenica contro il Bologna è previsto il tutto esaurito per conquistare la terza vittoria di fila. Il futuro dei rosa dipenderà molto dal rendimento di un giocatore, quell'Ilicic che domenica a Genova ha letteralmente spaccato in due la partita, segnando uno dei goal più belli dell'anno. Se gioca come sa nulla è impossibile. Il calendario è però l'antagonista principale, dopo il Bologna c'è il Catania,Inter,Juve,Udinese,Fiorentina e Parma. Le quattro partite in casa sono fondamentali per rimanere nella massima serie.

P.S. Non abbiamo inserito il Pescara nell'articolo perché si trova a 21 punti ma occhio a darla per morta, due settimane fa dicevamo lo stesso del Palermo.

Un solo posto per salvarsi, 3 squadre a contenderselo, una lotta da seguire domenica dopo domenica.....

martedì 9 aprile 2013

I 5 VERDETTI DELLA TRENTESIMA GIORNATA

Ecco i 5 verdetti che ha emanato questa giornata, dentro e fuori dal campo, in rigoroso ordine di importanza:

POSIZIONE 5: L'AVVINCENTE LOTTA PER NON RETROCEDERE

E' quella per la permanenza in Serie A la lotta più avvincente del campionato. Genoa, Palermo e Siena sono tutte a 27 punti. I rossoblù hanno più qualità individuali, il Siena più organizzazione, il Palermo tanta rabbia e qualche giocata delle sue punte. Non c'è una favorita, qui si salva chi ci crede di più fino all'ultimo minuto dell'ultima partita. Ne rimarrà solo una nella massima serie.

POSIZIONE 4: LA LOTTA PER LA CHAMPIONS NON E' DEL TUTTO FINITA

Mentre per la lotta scudetto ormai manca solo l'aritmetica, in quella per l'Europa, nonostante il +6 del Milan sulla Fiorentina è ancora tutto da decidere. I rossoneri hanno un calendario difficilissimo e per le prossime 3 giornate dovranno fare a meno di Balotelli. I viola giocano bene e dietro anche la Lazio ci crede mentre Roma ed Inter sembrano più staccate. 6 punti sono tanti ma anche i 2 gol di vantaggio del Milan contro la Fiorentina lo erano. In un campionato equilibrato come il nostro le rimonte sono sempre dietro l'angolo. Staremo a vedere come finirà.

POSIZIONE 3: SAMP-PALERMO, UNA SCONFITTA SOSPETTA

Rivedere il secondo tempo di Sampdoria-Palermo è come rivedere un film di cui già si sa la trama e di cui già si conosce il finale. L'immobilità sospetta con cui i doriani permettono ad una rivale del Genoa nella lotta alla salvezza di espugnare Marassi ci rende partecipi di cose che tutti sanno ma di cui nessuno parla. Ovviamente in questo caso è capitato alla Sampdoria, ma verso fine campionato squadre fin troppo arrendevoli sono all'ordine del giorno. La mentalità dell'aiutino è qualcosa di ormai fin troppo radicato nel nostro paese, nel calcio e non solo. Povera Italia.

POSIZIONE 2: LA MEDIOCRITA' DEGLI ARBITRI E DIRIGENTI ITALIANI

Questa giornata ci mette di fronte a cose che già sapevamo. Non solo dal punto di vista calcistico, ma anche dal punto di vista arbitrale ormai il nostro è un campionato mediocre. Arbitri inadeguati, senza personalità, coadiuvati, se così si può dire, da guardalinee e giudici di porta ancora più inadeguati. Andrebbe però spiegato a Moratti e a tutti gli altri dirigenti piagnoni del nostro campionato che l'immensa inettitudine dei nostri direttori di gara non va confusa con la buona fede. La sudditanza c'è e c'è sempre stata ma i complotti che si millantano, volti a favorire determinate squadre, sono solo illazioni senza senso. Se i nostri arbitri sono mediocri, i nostri dirigenti lo sono ancora di più.

POSIZIONE 1: LE FOLLI AGGRESSIONI PRE-DERBY

Gli scontri di ieri prima del derby capitolino ci ribadiscono ancora una volta che la mamma dei cretini è sempre incinta e che gli idioti esistono indipendentemente dalla fede e dai colori. Sempre che queste persone possano essere considerati dei tifosi. Ora tutti s'indigneranno, grideranno alla vergonga e tra pochi giorni ritornerà tutto come prima. Al prossimo derby succederanno le stesse cose seguite dalle stesse identiche polemiche. Le autorità esprimeranno il proprio disappunto, ma nessuno farà nulla di concreto, in perfetto stile itaGliano. Ieri è morta Margaret Thatcher. E' stata un primo ministro inglese che è riuscita a sconfiggere il fenomeno hooligans e che ha trasformato gli stadi inglesi (che prima erano i più pericolosi al mondo) in strutture sicurissime e senza barriere, dove chiunque può assistere ad una partita col proprio figlio senza rischiare un accoltellamento. Tutto questo l'ha fatto con riforme semplici e chiare. Più semplici e chiare anche delle tesserine del tifoso. Modello inglese docet.


venerdì 5 aprile 2013

L'ANGOLO DELLO SCOMMETTITORE

Mancano solo 8 giornate alla fine del campionato, se per lo scudetto la Juve sembra avere un vantaggio sufficiente, la lotta per l'Europa e quella per non retrocedere sono ancora apertissime.

LE PARTITE

Sabato ore 18.00
JUVE-PESCARA
Dopo la sconfitta di Monaco vediamo come reagirà la juve, sopratutto sul piano emotivo. La batosta e stata pesante sopratutto per l'autostima ma nulla e perduto, lo scudetto e ad un passo e c'è ancora il ritorno. Conte ha previsto un ampio turnover, in vista di mercoledì. Per il Pescara il campionato sembra quasi finita, ultimo e quasi senza speranza, solo un miracolo può salvarla.
Giocata sicura: 1 ( 1.15 )
Giocata risciosa: Goal ( 2.35 )

Sabato ore 20.45
Bologna-Torino

Al Dall'Ara si affrontano due squadre ad un passo dalla quota 40.
Il Bologna naviga a quota 36 in acque sicure ed in casa può contare su un pubblico caldo. Toro che esprime un ottimo calcio e nelle ultime due ha sconfitto la Lazio e messo in grande difficoltà il Napoli.
Giocata sicura: 1X ( 1.23 )
Giocata rischiosa: 1 ( 2.00 )

Domenica ore 12.30
Fiorentina-Milan
Ecco la partita della verità per il 3 posto. Per gli uomini di Montella l'imperativo e vincere. La Viola e infatti a meno 6 dallo stesso Milan e solo con i 3 punti può sperare in un piazzamento champions. Milan che nel 2013 non ha mai perso ed ha un rendimento da scudetto. Occhio perché con una vittoria il terzo posto e quasi in ghiaccio!
Giocata sicura: OVER 1.5 ( 1.27 )
Giocata rischiosa: 2 ( 2.50 )

Domenica ore 15.00
Catania-Cagliari
Il Catania, in lotta per l'Europa, ospita il Cagliari. Gli uomini di Maran sono distanti dal 5 posto 5 punti, pesano le rimonte subite da Inter e Lazio ma la speranza e l'ultima a morire. Il Massimino e una fortezza.
Cagliari ormai praticamente salvo grazie ai 3 punti ottenuti contro la Fiorentina.
Giocata sicura: 1X ( 1.21 )
Giocata rischiosa: SOMMA GOAL FINALE 3 ( 3.25 )

Domenica ore 15.00
Sampdoria-Palermo
Match interessante a Marassi. Il Palermo si gioca le sue ultime carte per salvarsi, dopo la buona vittoria della Roma solo i 3 punti farebbero speranza ai rosa. Samp che sembra ormai aver raggiunto l'obiettivo salvezza ma guai a darla per battuta. Settimana prossima c'è il derby, la concentrazione potrebbe essere altrove.
Giocata sicura: Under 3.5 ( 1.20 )
Giocata rischiosa: 2 ( 3.60 )

Domenica ore 15.00
Siena-Parma
Discorso simile a quello fatto per Samp-Palermo. Una squadra con disperato bisogno di punti il Siena, contro una ormai salva, il Parma. Il fattore campo favorisce non poco i toscani che tra le mura amiche hanno ottenuto ottimi risultati. Il Genoa gioca a Napoli, potrebbe esser la grande occasione del sorpasso.
Giocata sicura: Under 2.5 ( 1.65 )
Giocata rischiosa: X ( 3.00 )

Domenica ore 15.00
Udinese-Chievo
Match tra squadre che hanno ormai poco da chiedere al campionato. L'Udinese non ha ripetuto i sorprendenti risultati delle ultime stagioni ma ha dato prova di essere sempre tra le prime 8 forze del campionato. Chievo a quota 35 e quasi salvo, basta poco occhio a non deconcentrarsi.
Giocata sicura: goal squadra casa ( 1.15 )
Giocata rischiosa: XH ( 3.25 )

Domenica ore 20.45
Inter-Atalanta
I nerazzurri non possono permettersi un altro passo falso. Per gli uomini di Strama e fondamentale continuare sulla scia della vittoria di mercoledì, senza però il suo miglior uomo Palacio , infortunato. Atalanta che aspetta solo la matematica salvezza e poi potrà festeggiare. Uno scherzetto all'Inter è il sogno di tutti però...
Giocata sicura: 1 ( 1.70 )
Giocata rischiosa: No goal squadra ospite ( 2.25 )

Domenica ore 20.45
Napoli-Genoa
Partita da non perdere. La differenza di punti e tanta, ma il Napoli ha bisogno dei 3 punti per tenere a distanza il Milan e non lasciar scappare la Juve. Contro però ci sarà un Genoa in piena lotta per non retrocedere, sopra di un punto solo sul Siena, che giocherà con il coltello tra i denti.
Giocata sicura: 1 ( 1.35 )
Giocata rischiosa: OVER 3.5 ( 2.80 )

Lunedì ore 20.45
Roma-Lazio
Eccola qui la partita più attesa della giornata. Nella capitale la febbre-derby è altissima. La Roma gioca in "casa" e dovrà fare a meno di Osvaldo, squalificato, ma ritrova Destro. Andreazzoli riconfermerà il modulo di Palermo con Totti centroavanti, siamo sicuro che la prestazione sarà di ben altro tipo rispetto a quella della settimana scorsa. La Lazio viene dalla sconfitta nei quarti di Europa-League contro il Fenerbache. In una settimana i bianco celesti affronteranno Roma, Fenerbache e Juve., 3 partite decisive per il proseguo della stagione. Petkovic ritrova Klose e si affida ad hernanes per vincere quello che sarebbe il 4 derby di fila.
Giocata sicura: GOAL ( 1.60 )
Giocata rischiosa: X ( 3.50 )

giovedì 4 aprile 2013

TONY WATT: DAI PARCHETTI DI GLASGOW ALLA CHAMPIONS LEAGUE

La storia di Tony Watt ha quasi del surreale. Se proviamo ad immaginarla viene più da pensare ad una bella trama per un film che ad una vicenda vera. Come molti bei film le scene che ci fanno più emozionare spesso nella vita di tutti i giorni sono difficili da realizzare se non impossibili. Nella vita e nel calcio soprattutto ci sono treni che non ripassano più. O li prendi la prima volta o li perdi per sempre. Tony nasce alla fine del 1993, il 29 dicembre per l'esattezza. Coltiva la sua passione per il calcio nei campetti cittadini di Glasgow, giocando con gli amici, come tutti i ragazzi. La sua carriera comincia ufficialmente nell Ardirie, squadra nella quale viene preso dopo aver risposto ad un annuncio per un provino su un quotidiano locale. Eccolo il primo treno che Tony non si è fatto sfuggire. Ogni volta che viene mandato in campo infatti macina gol, regala vittorie alla sua squadra, è sempre pronto e decisivo. Segna, segna e segna ancora. Con l'under 17, con l'under 19 o con la prima squadra, per lui non c'è differenza. Ha un rapporto speciale con il gol ed in tanti cominciano a notarlo. Primo su tutti il suo allenatore, Jimmy Boyle, che mette una buona parola con quelli del Celtic, che si fidano e prendono in squadra Watt. Ora Tony è arrivato nel team più prestigioso del suo paese, la squadra del cuore sua e dei suoi genitori. Si allena con i suoi miti. Vuole dimostrare a tutti le sue qualità ma per farlo deve saper cogliere l'attimo. La concorrenza per una maglia da titolare in attacco è agguerrita e lui è l'ultimo arrivato. Gioca la sua prima partita contro il Motherwell entrando dalla panchina e siglando incredibilmente una doppietta in soli 5 minuti di gioco. Un altro treno preso al volo. Alterna partite con il settore giovanile e con la prima squadra. Cambia categoria ma i risultati non mutano. Tony segna gol a grappoli, nella giovanili è titolare inamovibile, nella prima squadra è ormai una super riserva che entra e sa essere decisivo anche con pochi minuti a disposizione. Il Celtic vola, è primo in classifica, anche grazie alle sue reti. Qualcuno potrebbe obiettare però che in Scozia il livello del campionato è talmente basso che potrebbe segnare chiunque. La Champions League per fare un esempio è tutta un'altra cosa. E proprio in Champions accade l'inverosimile. E' il 9 novembre ed il Celtic ospita il Barcellona nella quarta giornata della fase a gironi. In Spagna è finita 2-1 per i blaugrana, con un gol beffa di Jordi Alba praticamente a tempo scaduto. E' una sconfitta che brucia, e nella bolgia del Celtic Park gli scozzesi cercano una rivincita. La partita si mette subito bene. Segna Wyanama per i biancoverdi. Da li in poi però è un monologo spagnolo. Con la forza del possesso palla i catalani chiudono nella propria metacampo i padroni di casa. E' un assedio. Foster, il portiere del Celtic, è però in una serata super, para tutto, anche l'impossibile. Finisce il primo tempo, inizia la ripresa ma la musica non cambia. Il Celtic resiste ma ogni volta sembra ad un passo dal capitolare. A dieci minuti dal termine però l'allenatore degli scozzesi manda in campo Watt per sfruttare la sua velocità in contropiede. Tre minuti dopo la difesa allontana palla. Il rinvio diventa un assist d'oro per Watt che va via in velocità a Piquè e sigla il gol del 2-0. E' un momento incredibilmente bello. Un ragazzo di 18 anni ha segnato il gol del 2-0 alla squadra più forte del mondo. Lo stadio è in delirio e il ragazzo ci mette un pò a rendersi conto di ciò che ha fatto. Nel recupero Messi sigla il gol del 2-1 per i catalani, ma è troppo tardi. I biancoverdi hanno vinto una partita storica contro il Barcellona che è riuscito a perdere pur avendo il possesso palla per l'85% del tempo. Nella storia ci entra anche Watt, diventato il più giovane di sempre nella storia del Celtic a siglare un gol in Champions League. E' stato ancora una volta decisivo entrando dalla panchina, stavolta contro la squadra più forte al mondo, non contro una qualsiasi squadra scozzese. D'altronde questa è la sua vita. Una vita in cui fino adesso non si è fatto mai sfuggire nessun occasione. Ha sempre colto l'attimo, non ha mai perso i treni che la vita gli ha fatto passare davanti. La storia di Tony è la dimostrazione che la realtà, quando ci si mette, è di gran lunga in grado di superare la nostra fantasia.

mercoledì 3 aprile 2013

BAYERN-JUVE: UN INCUBO BIANCONERO

Poco, quasi niente da salvare. E' il verdetto impietoso che ci restituisce questa partita d'andata dei quarti di finale. Una Juve irriconoscibile, a tratti anche inguardabile, evento quanto mai raro nell'ultimo anno e mezzo, è stata messa in ginocchio da una squadra che ha dimostrato di essere più forte.
Certo, c'è ancora il ritorno, c'è ancora spazio per la speranza, e il risultato di stasera lascia ancora spiragli per la qualificazione alle semifinali, ma se il Bayern scenderà in campo con lo stesso spirito c'è poco da fare.
L'impegno di per sè era già molto complicato, ora la non-prestazione di stasera l'ha reso un ostacolo quasi insormontabile.
E' scontato dirlo, ma un gol preso dopo 28 secondi mette in ginocchio qualsiasi squadra. E infatti la Juve ha passato un iniziale, e comprensibile momento difficile. Quando questo momento si protrae dal primo all'ultimo minuto, bisogna farsi qualche domanda.
E' una battuta d'arresto molto pesante per i bianconeri, soprattutto dal punto di vista psicologico. Il morale alto dovuto alla vittoria nel derby d'Italia lasciava presagire ben altri scenari riguardo al match di ieri sera, previsioni evidentemente troppo ottimistiche. La Gazzetta consigliava di attaccare il Bayern al centro, invece è stato il Bayern a colpire la Juve nella sua parte migliore. I continui inserimenti di Muller e Schweinsteiger hanno costretto i due interni Juventini ad una partita di totale sacrificio. Tralasciando la partita immensa di Ribery e Robben, panchinaro d'eccezione, mi ha stupito la fisicità dei due centrali tedeschi: giocando tutta la partita vicini agli attacanti juventini, sono stati abili nel non concedere spazi e hanno svettato tranquillamente nel gioco aereo. L'unica azione dega di nota da parte dei bianconeri è architettata alla vecchia maniera: inserimento di Lichsteiner e scarico per Vidal: conclusione centrale, troppo poco per impensierire uno come Neuer. 
La sconfitta della Juve deve far riflettere, non solo un tifoso juventino, ma tutti i tifosi d'Italia. Perchè evidenzia la mediocrità del campionato italiano, un campionato che oramai non può più essere considerato un metro di paragone accettabile. Se la Juve vince senza neanche troppa fatica a San Siro contro l'Inter, e poi viene schiantata dal Bayern Monaco in questo modo, allora significa non solo che l'Inter non è il Bayern( questo lo si sapeva già), ma anche che il divario tra le competizioni europee e il campionato è diventato quasi incolmabile.
Abbiamo giustamente esaltato Conte in questi mesi, perchè pareva avesse costruito una macchina perfetta. E in effetti, bisogna dargliene atto, questa macchina esiste, funziona e ha ingranaggi ben oliati, schemi precisi, feeling tra i giocatori,titolari e panchinari. Ma se poi la macchina si inceppa sul più bello, allora qualcosa non va. 
Credo comunque che mercoledì prossimo vedremo una partita diversa, sono sicuro che Conte riuscirà a trasmettere la grinta e la voglia di vincere che lo ha sempre contraddistinto, e da giocatore, e da allenatore a tutta la squadra(cosa che purtroppo non è riuscito a fare ieri). 
Peseranno le assenze di Vidal e Lichsteiner, ma fino ad un certo punto. Quello che conta è la testa. E se la testa di Tutti i giocatori bianconeri sarà completamente focalizzata sulla vittoria, sono sicuro che la Juve ci offrirà una grande prestazione, e mi auguro che sia sufficiente per ribaltare il risultato.
Forza ragazzi, è l'ora di dimostrare se si è diventati grandi per davvero.

Marco Cesario






JUVENTUS: TOP PLAYER? NO TOP BOMBER

Se qualcuno avesse registrato il termine “top player” presso il copyright, a quest’ora sarebbe milionario.
Difatti, da due anni a questa parte, quest’espressione è diventata un vero e proprio tormentone, per il calcio italiano in generale, ma soprattutto per la Juventus. 
Da quando la squadra di Conte ha iniziato ad avere qualche problema in attacco, i bianconeri sono stati “perseguitati” dai media, che li accusavano di non avere un uomo alla “Ibrahimovic”, che, nel momento del bisogno, potesse vincere una partita da solo. 
L’estate passata la caccia a questo tipo di giocatore da parte di Marotta e Paratici è stata bloccata dai milioni dello United, facendo così in modo che Conte al posto di Van Persie, si trovasse fra le punte Nicklas Bendtner. Più che un rinforzo un uomo in meno. 
Questo implica che il termine “top player” continuerà a tormentare tutti, ancora e ancora. Infatti già i giornali ricominciano a sparare nomi per l’attacco della Vecchia Signora. Suarez e Sanchez sono i più caldi, Jovetic rimane il sogno, e molti altri passano ancora inosservati.
Ma serve veramente questo “super giocatore”?
La risposta è più complicata di un semplice si o no.
Da mesi ormai Conte e la società vanno dicendo in pubblico che la vera chiave della squadra è il gruppo, ma intanto sotto sotto meditano ad un colpaccio. 
Il vero problema è che il “top player” è di difficile collocazione nell’attuale gioco bianconero. Proprio perché conta moltissimo il gruppo, sarebbe impensabile mettere un accentratore del gioco in attacco, un singolo, che non solo potrebbe spaccare lo spogliatoio, ma che snaturerebbe allo stesso tempo il gioco di Conte.
Inoltre bisogna dire che le “bocche di fuoco” juventine in questa stagione, stanno andando in goal con regolare frequenza. 29 reti in 4, con Quagliarella che segna quasi una partita si e una no. 
Ma il problema rimane ugualmente, come si è notato ieri sera all’Allianz Arena.
Quando la squadra è in difficoltà, dall’attacco non si staglia nessuno che prenda per mano il “gruppo” e lo faccia rifiatare ed ripartire. 
L’unico che potrebbe garantire ciò alla Juve è Mirko Vucinic, il quale però, nonostante sia dotato di tecnica sopraffina, non riesce mai a fare più di due partite senza dover poi “mettersi le pantofole” e giocare con sufficienza, sbagliando anche i goal più facili. 
Quindi in conclusione più che un “top player”(già c’è gente del calibro di Pirlo, Marchisio, Barzagli etc.) ai bianconeri serve un “bomber” nuovo stile, dotato di grande tecnica, in modo da poter scambiare con la seconda punta, e di grande fiuto sotto porta.
In giro per l’Europa ce ne sono pochi, e tutti costano carissimo, e quindi sono fuori dalla portata di Agnelli. 
Probabilmente sono 4 i giocatori che più calzerebbero in questa Juventus: Benzema, Falcao, Rooney ed il sempre “odiato/amato” Cavani. Tutti irraggiungibili. 
Si prospetta una parziale rivoluzione in attacco quest’estate, con Vucinic unico certo di rimanere, mentre gli altri, chi più chi meno, sono in bilico.
Molto probabilmente non arriverà nessun big, né Suarez(il Liverpool non lo vuole cedere, e chiede troppo), né Sanchez (non un goleador nato) e nemmeno Jovetic, perfetto per Conte, ma già promesso all’estero (si dice Arsenal), ed in più i Della Valle non lo cederebbero mai agli storici rivali.
In fine rimane sempre da scoprire che apporto potrà dare alla squadra uno che un anno fa era valutato 36 mln di euro: Fernando Llorente. Potrebbe essere lui quello che Marotta sta ancora cercando?
In molti credono di no, ma si vedrà. 
L’ultimo “bomber”che ebbe la Juve fu quel David Trezeguet che oggi continua ad essere osannato dalla curva. Il giocatore che oggi più gli somiglia? Edin Dzeko (appena messo in vendita dal Manchester City)...

martedì 2 aprile 2013

TOP 11 TRENTESIMA GIORNATA DI SERIE A

Andiamo a scoprire la top 11 della giornata di Serie A appena trascorsa.

GIANLUCA CURCI: Il suo Bologna soffre l'Udinese per tutta la partita e se la porta rimane inviolata il merito è soprattutto dell'estremo difensore rossoblù. Corona la sua ottima prestazione neutralizzando anche un rigore ad un certo Antonio di Natale. Saracinsesca.

ANDREA BARZAGLI: Saremo monotoni ma se continua a giocare così i posti per entrare nella nostra top 11 saranno sempre 10. Dalle sue parti non passa nessuna delle minacce nerazzurre. Si conferma il solito impeccabile, pulito e preciso difensore. Diadema juventino e della nazionale.

GABRIEL PALETTA: E' una delle rivelazioni della bella stagione del Parma. Ottima media voto e prestazioni quasi sempre sopra la sufficienza per lui. Si toglie anche la soddisfazione di realizzare il suo primo gol in Serie A. Rivelazione.

MATTIA DE SCIGLIO: C'è un motivo se i difensori di Allegri a turno ruotano tutti e lui no. Nonostante la giovane età è un punto fermo del nuovo ciclo del Milan. Gioca indifferentemente a destra e a sinistra e sa calciare con tutti e due i piedi. Futuro assicurato e presente roseo per il Milan e per la nazionale.

BLERIM DZEMAILI: Non uno, non due, ma addirittura tre gol. Senza il Matador in campo ci pensa lui a tenere il Napoli in piedi grazie ad una rete più bella dell'altra. Da gregario di lusso a goleador per una sera. La sua tripletta tiene il Napoli davanti al Milan e risolve una partita complicatissima.

JOSIP ILICIC: Giustamente criticato per tutto l'anno per il rendimento scadente ed incostante sia suo che della sua squadra. Nell'ultima vera occasione risorge e assieme a Miccoli irretisce per tutta la partita la difesa della Roma. Sigla il primo gol ed ispira il secondo. Se giocasse sempre così...

ANTONIO CANDREVA: Come con il Cagliari si presenta dagli 11 metri per completare la rimonta biancoceleste. Questo rigore se possibile è ancora più importante perchè permette ai biancocelesti di avere la meglio sul Catania, che può essere considerata a tutti gli effetti una rivale per la conquista del piazzamento europeo. Quel piazzamento che ora è sempre più alla portata dell'11 di Petkovic.

RICCARDO MONTOLIVO: Terzo gol stagionale, secondo al Chievo dopo quello della gara d''andata. Il metronomo rossonero si traveste da goleador e realizza la rete decisiva che tiene il Milan in corsia di sorpasso nei confronti del Napoli. Stagione della consacrazione per lui, ora però arriva il momento decisivo del campionato. Staremo a vedere se Riccardo risponderà presente.

MAURICIO PINILLA: Il bomber ritrova la vena realizzativa e porta i sardi a mezzo passo dalla salvezza. In una stagione con più ombre che luci forse la doppietta realizzata alla Fiorentina può essere un nuovo punto di partenza per lui e per la sua squadra, spesso al centro di questioni che col calcio giocato centrano ben poco.

FABIO QUAGLIARELLA: E' uno dei giocatori con la miglior media gol in relazione ai minuti giocati. Questo accade perchè il Quaglia è uno che si fa sempre trovare pronto. Contro l'Inter un gol bellissimo e l'assist per Matri. Tutto il suo stile di gioco in 90 minuti. Chissa che non si sia guadagnato un posto da titolare anche all'Allianz Arena...

EDINSON CAVANI: Dopo 7 gare di digiuno sono arrivati 4 gol di 2 gare. Il Matador si è rifatto con gli interessi dopo il periodo di digiuno. A Torino subentra e rivolta la gara come un calzino a favore del suo Napoli. Sono serate come queste che fanno capire perchè per meno di 60 milioni questo fenomeno è incedibile.

ALLENATORE: ANTONIO CONTE: Giocare contro la squadra che ha tolto l'imbattibilità alla sua Juve, fuori casa, pochi giorni prima di un quarto di finale di Champions contro il Bayern Monaco. Pochi allenatori sarebbero stati capaci di mantenere concentrata la squadra solo sulla partita contro l'Inter. Il segreto di queste due stagioni trionfali di Conte è proprio questo: pensare partita per partita mantenendo sempre al massimo agonismo e motivazioni. E ora sotto con il Bayern...