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martedì 26 marzo 2013

JOSE' MOURINHO: UNO CHE NON PASSA MAI DI MODA

Enigmatico. Josè Mourinho, uno dei 50 uomini più influenti al mondo secondo la recente classifica della rivista americana Forbes, non è mai banale. Imprevedibile, astuto, arrogante, egocentrico, gli aggettivi si sprecano per uno degli allenatori più vincenti dell'ultimo ventennio calcistico.
L'ultima pillola, sibillina, rilasciata ai Media è la seguente, riguardante il suo futuro da allenatore, che lo vede sempre più lontano da Madrid: "Potrei anche fare un ritorno al passato, stanno per succedere cose che nessuno immagina." Ricorda Blade Runner: "Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare".
Inizia il totoMou, dove andrà il prossimo anno? Da quando è arrivato a Madrid non si è mai lasciato andare a dichiarazioni d'amore incontrastato, dichiarandosi sempre tifoso interista e non perdendo mai occasione per ricordarlo. Piace molto a Mourinho il potere di far sognare i tifosi nerazzurri, che per lui hanno sempre avuto un "debole", usando un eufemismo, perdonandogli il tradimento consumatosi la notte del 22 maggio 2010. Ma il ritorno di Mou sulla panchina dell'Inter è davvero possibile?
La risposta è no, per una serie di ragioni, dalle più ovvie (ingaggio) a quelle meno scontate( Mou non è mai tornato nella stessa squadra in cui ha allenato) Inoltre è storia recentissima quella che lo vede accostato sempre di più al Chelsea. Il magnate russo Abramovich sarebbe infatti pronto a consegnare a Mourinho uno squadrone in grado di primeggiare in Europa. Ecco un'altra ragione per cui i supporters dell'Inter non possono sognare: Mourinho, dopo il trionfo con il Porto, non è mai andato ad allenare in una squadra da costruire, ma ha sempre avuto giocatori già fatti, con una conformazione ben precisa, squadre già affermate nel panorama europeo ai massimi livelli. Non è certo il caso dell'Inter in questo periodo, una squadra zoppa, senza identità e con un allenatore esordiente a cui bisogna dare tempo ( o ne è già stato dato troppo?)
Insomma, Josè ama far parlare di sé, non lo ha mai nascosto, e non si è mai vergognato di ammetterlo.
Celebri le sue conferenze stampa, prima con il Chelsea, quando si autodefinì "Special One", e poi con l'Inter. Frasi come "Non sono un pirla" o "Zero tituli", sono impresse nella memoria di tutti gli appassionati di calcio. Instancabile quando si tratta di fare polemica, passando per il celeberrimo "Porquè", dopo la semifinale di Champions con il Barcellona, fino all'ultima bomba, scoppiata dopo la vittoria di Del Bosque come allenatore dell'anno. Spalleggiato da un Goran Pandev che ricorda molto un subordinato fedele, Mou critica aspramente lo scrutinio dei voti effettuata dalla FIFA, affermando che "era già tutto scritto."
Il futuro di Mou è quanto mai incerto. E' invece una certezza il fatto che la stampa e i tifosi non si siano ancora stancati di Josè da Setubal ( per il quale è stata allestita anche una mostra!), e anzi, aspettino con ansia la prossima pillola del grande Mou. Potrete amarlo, potrete odiarlo, ma continuerete comunque a parlare di lui.













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