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sabato 30 marzo 2013

L'ANGOLO DELLO SCOMMETTITORE

  A 9 giornate dalla fine il campionato entra nella fase finale.

LE PARTITE

Sabato ore 15.00 Atalanta-Sampdoria
Sfida tra squadre gia salve. L'Atalanta viene da una sconfitta al San Paolo ma ha dimostrato pienamente di stare in salute, Bonaventura e Denis sono gli uomini più in forma, metteranno in difficoltà la difesa doriana. Samp che invece non gioca da 3 settimane e ha grande voglia di continuare la sua marcia verso i 40 punti, occhio ad Icardi, il 2013 sembra essere il suo anno.
Giocata sicura: Under 2.5 ( 1.57 )
Giocata rischiosa :1 ( 2.20 )

Sabato ore 15.00 Cagliari-Fiorentina
Molte polemiche hanno preceduto questa partita, sarà disputata a porte chiuse. Cagliari che dall'anno nuovo ha macinato punti su punti  esprimendo uno dei giochi migliori, in grande spolvero Marco Sau. Fiorentina che invece viene da un ottimo momento e punta con decisione al Milan distante solo 3 punti. Una vittoria sarebbe fondamentale per provare l'aggancio nello scontro diretto della prossima settimana.
Giocata sicura: Goal ( 1.70 )
Giocata rischiosa: 2 ( 2.20 )

Sabato ore 15.00  Genoa-Siena
La più classica delle sfide salvezza, Genoa quart'ultimo a quota 26 Siena a 25.
Grifone che viene da 3 sconfitte di fila, nelle quali però ha espresso un bel gioco e non sembra una squadra in crisi, non può permettersi di perdere. Toscani che hanno invece la grande chance di superare i diretti concorrenti per quella salvezza che rappresenterebbe un impresa.
Giocata sicura: Over 1.5 ( 1.35 )
Giocata rischiosa: X  ( 3.35 )

Sabato ore 15.00 Inter-Juve
Una delle partite più attese dell'anno. Il derby d'Italia va in scena a S.Siro. I neroazzurri devono riscattare gli ultimi risultati negativi anche se arrivano dall'impresa sfiorata contro il Totthenham. L'ambiente sarà caldissimo e gli uomini di Stramaccioni sanno di non poter sbagliare, ripetere l'impresa dello Juventus Stadium potrebbe rilanciare la squadra in ottica 3 posto. Bianconeri che sanno di non poter riperdere contro gli storici rivali, ma la testa sarà anche al Bayer e alla partita di martedì. Un'sltra vittoria avvicinerebbe in modo deciso gli uomini di Conte allo scudetto
Giocata sicura: Goal ( 1.65 )
Giocata rischiosa: 1 ( 3.20 )

Sabato ore 15.00 Lazio-Catania
All'Olimpico sfida per l'Europa. La Lazio viene da un periodo molto negativo ma recupera Klose e può contare sulla voglia di rivalsa dei suoi giocatori, settimana prossima c'è il derby, arrivarci con una vittoria tirerebbe su il morale. Catania che invece ha sorpreso tutti e si trova a soli due punti dal 6 posto, con una vittoria si sogna.
Giocata sicura: Over 1.5 ( 1.30 )
Giocata rischiosa: 1 ( 1.95 )

Sabato ore 15.00 Palermo-Roma
Sulla carta non dovrebbe esserci partita, troppa la differenza di punti, di valore, gioco e morale ma il calcio è strano. Il Palermo è quasi spacciato e solo con una vittoria potrebbe far risalire la china ai siciliani, solo una prova di carattere potrebbe dare una speranza ai rosa. Roma che invece vola a Palermo con il morale alto, 13 punti nelle ultime 5, e un ambiente che sembra risollevato e fiducioso anche in vita del derby, occhio a non distrarsi.
Giocata sicura: X2 ( 1.27 )
Giocata rischiosa: 2PT ( 2.60 )

Sabato ore 15.00 Parma-Pescara
Il Parma di Donadoni cerca gli ultimi punti per salvarsi, i crociati sono a 35 punti e sono praticamente salvi. Discorso opposto per il Pescara che deve assolutamente trovare punti per una rimonta che pare improbabile.
Giocata sicura 1X ( 1.05 )
Giocata rischiosa: Xpt ( 2.50 )

Sabato ore 15.00 Udinese-Bologna
Al Friuli i Bianconeri ospita un Bologna in forma. I Friulani sono salvi, a quota 41, e possono finire il campionato con tranquillità, altra chance per bomber Di Natale di ampliare il suo bottino di reti.
I Felsinei si trovano nel gruppone a quota 35 ma possono stare tranquilli per il proseguo del campionato, quota 40 è vicina.
Giocata sicura: Under 2.5 ( 1.65 )
Giocata rischiosa: 1 ( 1.95 )

Sabato ore 18.30 Chievo-Milan
La squadra più in forma del campionato vola a Verona per provare l'assalto al secondo posto del Napoli e perchè no, provare a mettere paura alla Juve. Il Milan si affida a solito Balotelli, a segno ben 3 volte anche con la nazionale, senza la Champions il secondo posto è più che possibile. Chievo che si trova a quota 35 e può quasi considerarsi salvo.
Giocata sicura: 2 ( 1.70 )
Giocata rischiosa: somma goal finale 3 ( 3.25 )

Sabato ore 21.00 Torino-Napoli
Un Napoli in piena emergenza affronta un Torino ormai quasi salvo.
Mazzarri deve fare a meno di De Santis e Campagnaro ma sa che non può perdere punti, il Milan è a sole 3 lunghezze  e la Juve distante 9 punti,l'impresa è possibile basta non sbagliare.
Toro ormai tranquillo a quota 35 ma la voglia di stupire ancora è tanta.
Giocata sicura: goal squadra ospite ( 1.25 )
Giocata rischiosa: 2 Pt ( 2.85 )

giovedì 28 marzo 2013

OWEN HARGREAVES E LA CAPACITA' DI RIMETTERSI IN GIOCO

La carriera del calciatore è un sogno di molti ragazzi, spinti dalla passione e tentati ovviamente dal lato economico. Alzi la mano chi non vorrebbe guadagnare un sacco di soldi solamente per giocare a calcio. Per i pochi fortunati che ci riescono la propria vita assume spesso i contorni di un sogno. Il risvolto della medaglia c'è come in ogni cosa ed anche "fare" il calciatore ha i suoi lati negativi. Pur essendo un lavoro ottimamente retribuito non dura tutta la vita, non è a "tempo indeterminato". La carriera di un calciatore in media dura 10/15 anni, per i più fortunati di più, ma sono rare eccezioni. In questo breve periodo di tempo chi gioca a calcio deve pensare anche al futuro, cioè quando smetterà. Il ricambio generazionale nel calcio è cinico come e più di altri settori. La concorrenza è talmente tanta che ad un certo punto diventi solo un numero, un ricavo per essere più precisi, che rappresenta quanto puoi giovare ad una società. E se quel ricavo è poco spesso vieni sostituito senza troppi complimenti. Addentrandoci più nello specifico della nostra storia Owen Hargreaves è un calciatore con un curriculum di tutto rispetto. Gioca prima nel Bayern e poi passa al Manchester United nel 2007, quando gli inglesi sono la squadra più forte al mondo. Non è titolare fisso, ma gioca più di qualche partita. Si toglie anche la soddisfazione di segnare un rigore nella finale di Champions del 2008 a Mosca, vinta proprio ai penalty dalla squadra di Ferguson. E' l'apice della sua carriera e come spesso capita una volta in cima, il fato ti trascina verso il fondo. Ed Owen viene scaraventato verso il basso con una violenza inaudita. Salta per intero le due stagioni successive a causa di una tendinite gravissima che colpisce entrambe le sue ginocchia. Si opera e ritorna sui campi da gioco nel novembre 2010, durante una partita di campionato, ma dopo meno di dieci minuti abbandona il match a causa di un infortunio al bicipite femorale, che lo costringerà nuovamente a saltare tutta la stagione. Un ulteriore delusione, alla quale si aggiunge il mancato rinnovo del contratto da parte del Manchester United, che lo considera ormai solo un peso, e non più un giocatore utile alla causa. E' la dura legge di questo sport. Nessuno ti aspetta nel calcio. Se non servi più ti mandano via per far posto ad un altro, anche in questi casi, dove il calo di un giocatore non è dipeso dal giocatore stesso, ma da una circostanza sfortunata. Hargreaves quindi è senza squadra. La tendinite ed il successivo infortunio l'hanno tenuto ai box praticamente per 3 anni. Un eternità in qualsiasi sport. Molti si sarebbero abbattuti, avrebbero mollato, o peggio ancora si sarebbero pianti addosso incolpando la sfortuna, senza alla fine risolvere un bel niente. Owen invece non si abbatte ed ha la geniale idea di autopromuoversi attraverso 18 video su youtube in cui, attraverso esercizi di fitness, dimostra la sua completa riabilitazione fisica. Queste clip, a quanto pare, sono molto piaciute a migliaia di utenti del “tubo” ma anche e soprattutto a Roberto Mancini, allenatore del Manchester City, che ha messo sotto contratto il trentenne calciatore, il quale giustamente non si è fatto problemi a passare nelle file dell’altra squadra della città di Manchester. Il 21 settembre 2011 ritorna in campo in un match di Carling Cup e come nelle favole più belle realizza il primo gol della partita. Un altro infortunio lo tiene fuori un mese ma stavolta non è nulla di grave. Dopo mille sventure la sua carriera è ricominciata in una delle squadre più forti al mondo.
La vicenda di Owen deve servire da esempio. Avere la capacità di rimettersi in gioco dopo una delusione, dopo qualsiasi evento negativo, può cambiare in noi e negli altri la percezione della vita, e soprattutto di quello che è il nostro reale valore. Se un sogno ha tanti ostacoli molte volte è quello giusto. Per Owen e per tutti noi questi ostacoli non devono fermarci o farci arrendere. Ci devono spingere oltre limiti che non abbiamo mai pensato di superare. Questo significa difendere il proprio sogno. Questo significa rimettersi in gioco.

mercoledì 27 marzo 2013

AS ROMA CLUB AWAY: RITORNANO LE TRASFERTE LIBERE

Trasferte finalmente libere!
Finalmente trasferte libere, finalmente il malvagio sistema "tessera del tifoso" ideato da Maroni&co ha ceduto, finalmente i giusti hanno trionfato. Sia chiaro per ora l'.A.S.Roma è l'unica società che ha dato la possibilità ai propri tifosi "non privilegiati" di seguire i propri colori anche al di fuori delle mura amiche , ma è ormai sotto gli occhi di tutti che il sistema sta cedendo.
Entriamo nello specifico: la Roma ha varato una carta "l'A.S.Roma club away" che consente ai possessori di accedere ai settori ospiti delle altre città. 
Cosa cambia rispetto alla tessera del  tifoso e perchè questa nuova iniziativa deve essere accettata mentre la tdt no?
Le motivazioni sono principalmente due: una pratica e una ideologica.
La motivazione pratica è che nonostante "l'away" risponde alle direttive di sicurezza, come ogni singolo biglietto emanato, non possiede il microchip con tecnologia RFID, NON È UNA CARTA DI CREDITO, e non possiede nessun codice etico da sottoscrivere.
In secondo luogo bisogna rimarcare un'altra differenza tra le due tessere:
La tessera del tifoso è stata un'imposizione dello stato, che ha violato anche alcuni principi di uguaglianza sociale. Il messaggio lanciato era del tipo "questa tessera è obbligatoria" e "se vuoi abbonarti o andare in trasferta è indispensabile altrimenti rimani a casa" 
La "club away" invece è una CONQUISTA di una società che ha tutto il diritto di fidelizzare i propri tifosi, ma senza imporre nulla a nessuno.
E così chi per tre anni ha rinunciato a un pezzo di vita potrà tornare a fare quello che ha sempre fatto con la consapevolezza di non essersi piegato.
Già, un pezzo di vita, le trasferte sono per quella frangia di tifo più caloroso sono un vero e proprio pezzo di vita. Chi non ha mai letto racconti fatti di "sveglie all'alba" ed ore ed ore di pullman, conditi con descrizioni di città sconosciute. Il ritorno dalla trasferta era sempre qualcosa di tragico perchè molto probabilmente il mattino stesso si era attesi al lavoro o a scuola, senza dimenticare l'immancabile ramanzina della fidanzata o mamma di turno. Ma tutto era secondario, perché nonostante la stanchezza e le difficoltà, la cosa più importante era sempre l'aggregazione, il condividere emozioni con i propri compagni di viaggio.
Ma proprio quando la notte è più buia che l'alba si avvicina, e così finalmente tutto ciò sta per ricominciare. Come scrissero i tifosi della Roma nell'ultima trasferta non tesserata: TO BE CONTINUED. Cosi sia.

MICHELE NOCE

martedì 26 marzo 2013

JOSE' MOURINHO: UNO CHE NON PASSA MAI DI MODA

Enigmatico. Josè Mourinho, uno dei 50 uomini più influenti al mondo secondo la recente classifica della rivista americana Forbes, non è mai banale. Imprevedibile, astuto, arrogante, egocentrico, gli aggettivi si sprecano per uno degli allenatori più vincenti dell'ultimo ventennio calcistico.
L'ultima pillola, sibillina, rilasciata ai Media è la seguente, riguardante il suo futuro da allenatore, che lo vede sempre più lontano da Madrid: "Potrei anche fare un ritorno al passato, stanno per succedere cose che nessuno immagina." Ricorda Blade Runner: "Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare".
Inizia il totoMou, dove andrà il prossimo anno? Da quando è arrivato a Madrid non si è mai lasciato andare a dichiarazioni d'amore incontrastato, dichiarandosi sempre tifoso interista e non perdendo mai occasione per ricordarlo. Piace molto a Mourinho il potere di far sognare i tifosi nerazzurri, che per lui hanno sempre avuto un "debole", usando un eufemismo, perdonandogli il tradimento consumatosi la notte del 22 maggio 2010. Ma il ritorno di Mou sulla panchina dell'Inter è davvero possibile?
La risposta è no, per una serie di ragioni, dalle più ovvie (ingaggio) a quelle meno scontate( Mou non è mai tornato nella stessa squadra in cui ha allenato) Inoltre è storia recentissima quella che lo vede accostato sempre di più al Chelsea. Il magnate russo Abramovich sarebbe infatti pronto a consegnare a Mourinho uno squadrone in grado di primeggiare in Europa. Ecco un'altra ragione per cui i supporters dell'Inter non possono sognare: Mourinho, dopo il trionfo con il Porto, non è mai andato ad allenare in una squadra da costruire, ma ha sempre avuto giocatori già fatti, con una conformazione ben precisa, squadre già affermate nel panorama europeo ai massimi livelli. Non è certo il caso dell'Inter in questo periodo, una squadra zoppa, senza identità e con un allenatore esordiente a cui bisogna dare tempo ( o ne è già stato dato troppo?)
Insomma, Josè ama far parlare di sé, non lo ha mai nascosto, e non si è mai vergognato di ammetterlo.
Celebri le sue conferenze stampa, prima con il Chelsea, quando si autodefinì "Special One", e poi con l'Inter. Frasi come "Non sono un pirla" o "Zero tituli", sono impresse nella memoria di tutti gli appassionati di calcio. Instancabile quando si tratta di fare polemica, passando per il celeberrimo "Porquè", dopo la semifinale di Champions con il Barcellona, fino all'ultima bomba, scoppiata dopo la vittoria di Del Bosque come allenatore dell'anno. Spalleggiato da un Goran Pandev che ricorda molto un subordinato fedele, Mou critica aspramente lo scrutinio dei voti effettuata dalla FIFA, affermando che "era già tutto scritto."
Il futuro di Mou è quanto mai incerto. E' invece una certezza il fatto che la stampa e i tifosi non si siano ancora stancati di Josè da Setubal ( per il quale è stata allestita anche una mostra!), e anzi, aspettino con ansia la prossima pillola del grande Mou. Potrete amarlo, potrete odiarlo, ma continuerete comunque a parlare di lui.













giovedì 21 marzo 2013

ERIC ABIDAL: DAL TUMORE ALLA CHAMPIONS LEAGUE

C'è un errore comune, uno sbaglio che fanno, anche incosciamente, molti appassionati di calcio. Spesso si identifica il calciatore come un'icona, come una sorta di super-uomo che guadagna fior fior di milioni solo per dare calci ad una sfera. Chi fa questo sbaglio non pensa che dietro all'icona, spesso e volentieri, c'è una persona come tutte le altre. Perchè se è vero che il successo ti cambia è altrettanto vero che di fronte a certi avvenimenti siamo tutti dei semplici essere umani. E le icone non esistono più. Come nel caso di Eric Abidal. E' un terzino sinistro francese. La sua è una carriera che con il passare degli anni è diventata fantastica. E' titolare nella fortissima nazionale francese che arriva seconda ai Mondiali 2006 (dietro la nostra Italia!). Un anno dopo passa dal Lione al Barcellona proprio mentre al timone dei Blaugrana si piazza un certo Pep Guardiola, che renderà i catalani la squadra più bella e vincente del mondo. Nel 2009 vince tutto, 6 trofei in un anno, e lo fa da titolare indiscusso della sua squadra. Ha coronato probabilmente tutti i sogni che aveva quando da piccolo giocava nei campetti sotto casa. La gloria che comportano questi successi inevitabilmente ti portano in una dimensione diversa rispetto alle persone normali. Un calciatore di questo livello vive in una realtà che non è quella delle persone comuni. A questo punto però è il destino che decide di rendere la figura di Eric più umana che mai. Il 15 Marzo 2011 gli viene diagnosticato un tumore al fegato. E' risaputo che un male di questo tipo può essere incurabile, oppure in caso sia curabile richiede trattamenti medici estremamente provanti, anche per uno sportivo. La carriera di Abi sembra al capolinea. Due giorni dopo viene operato per la rimozione, senza problemi. Il peggio sembra passato ed infatti, stupendo tutti, il 3 Maggio 2011 (a meno di due mesi dall'operazione) fa il suo ingresso in campo nei minuti finali della semifinale di ritorno di Champions League con il Real Madrid. Un miracolo è quella cosa che non si crede possibile fino a che non accade. E quello che accade qualche settimana dopo è ancora più bello ed incredibile. Il 28 Maggio 2011 il Barcellona gioca la finale di Champions League contro il Manchester United. Una partita importantissima che Abidal disputa da titolare, sotto lo sguardo incredulo degli ottantamila spettatori di Wembley e dei tanti milioni di appassionati sintonizzati dalle televisioni di tutto il pianeta. Un miracolo in mondovisione che assume un contorno ancora più bello al termine della partita. Il Barcellona vince 3-1 ed è campione. Il capitano dei catalani Charles Puyol al momento della premiazione cede la fascia di capitano proprio ad Abidal.  Eric alza la Champions e la sua espressione in questo momento è il miglior ritratto possibile del suo stato d'animo. E' stremato, esausto, incredulo e felice. Il momento è toccante, lo è per tutti, soprattutto per lui, che due mesi prima mai si sarebbe immaginato di trovarsi a festeggiare una Champions vinta da titolare. 
Le sofferenze purtroppo però non sono ancora finite per il giocatore transalpino. Ad un anno dall'operazione di rimozione del tumore al fegato, il 15 marzo 2012 viene diffusa dal sito internet della società catalana la notizia di una prossima operazione, questa volta però di trapianto, al fegato del giocatore francese.
Il 16 marzo 2012 Gaetano Ideo, epatologo di Abidal, afferma che il suo paziente non potrà più dedicarsi all'attività calcistica da professionista, poiché l'intervento a cui si sottoporrà il 10 aprile 2012 diminuirà drasticamente le sue difese immunitarie, costringendolo a sottoporsi a cure speciali per tutta la sua vita. In quella data è stato quindi sottoposto a un'operazione di nove ore di trapianto di fegato, su donazione del cugino Gerard, resasi necessaria per le conseguenze del tumore. Sembra finito tutto, ancora una volta. Il tumore fortunatamente non gli ha tolto la vita, ma rischia di portargli via ciò che è stato tutta la sua vita, ossia giocare a calcio. 
 Il 1º giugno però Juan Carlos Garcia-Valdecasas, colui che ha eseguito l'operazione di trapianto di fegato al giocatore francese, apre uno spiraglio alla continuazione dell'attività agonistica da professionista. Il 18 dicembre 2012 infine viene reso noto che Abidal può tornare a giocare poiché i medici hanno dato il via libera. Pochi giorni fa ha iniziato ad allenarsi stabilmente con la sua squadra, con i suoi vecchi compagni. Probabilmente e fortunatamente per lui ritornerà ad essere un calciatore ricco e famoso, uno che guadagna un sacco di soldi per calciare una sfera. Di fronte però alle sfide ed agli ostacoli che ti mette davanti la vita è e sarà sempre un essere umano come tutti noi, non un' icona. Questo non dimentichiamocelo mai.

martedì 19 marzo 2013

EL SHARAAWY-BALO: INCOMPATIBILITA' VERA O PRESUNTA?

Dove è finito il Faraone? Qualcuno l'ha deposto e non ci hanno detto nulla? Che fine ha fatto il giovane con la cresta che aveva fatto paura a tutte le difese d' Italia e d' Europa. Che fine ha fatto colui che ha preso letteralmente per mano il convalescente Milan, avviandolo verso una rimonta storica? Quel ragazzo che ha avuto sulle spalle per mesi l'attacco rossonero, ora ha subito un calo netto di rendimento soprattutto sotto il profilo realizzativo. Per quale motivo? E' chiaro che qualcosa è successo, alla luce degli avvenimenti recenti. Il Milan vince e convince in Italia, continuando la rimonta, ma le prime pagine adesso sono occupate da un altro giovane con la cresta, arrivato a gennaio dal Manchester City, dopo essere stato cacciato dall'allenatore che più di tutti aveva creduto in lui. E' la luce di Balotelli ad aver oscurato quella di El Shaarawy? E' proprio vero che è almeno difficile, se non impossibile far convivere due campioni senza rischiare di sovrapporre l'uno all'altro? La risposta all'apparenza sembra essere si. Eppure guardando con un occhio più attento la soluzione al quesito può essere diversa . Chiunque presti attenzione alle partite del Milan, anche quelle recenti, si rende conto del graduale cambiamento e adattamento del Faraone con l'arrivo di Balotelli. Il suo basso score realizzativo è dovuto principalmente ad una diversa posizione in campo, altrettanto fondamentale, che comporta inevitabilmente compiti tattici diversi. Infatti è la fase difensiva che El Sharaawy fa con un'inconsueta attenzione per un attaccante e che permette al Milan di trovare spesso le ripartenze dalle quali nascono gran parte dei gol di Balotelli (o dei rigori da lui tirati). Ed ora che là davanti c'è anche qualcun altro che la butta dentro, è solo tutto di guadagnato per il Milan e per lo stesso Faraone. Certo per un attaccante il gol è tutto, ma l'impressione è che in tempi non troppo lontani il numero 92 rossonero saprà trovare nuovamente e con continuità la via della rete, aggiungendo a questa una capacità difensiva notevole per un esterno offensivo. Questa qualità lo renderà sempre più forte e diverso dagli altri, lo renderà unico. Per questo non deve avere fretta, ma con umiltà e dedizione, di questo passo, non è lontano il giorno in cui sarà senza dubbio un fuoriclasse. Sia il Milan che il Faraone hanno quindi la possibilità di migliorare il presente per permettersi un futuro ancora migliore, con Elsha al centro del progetto. Bisogna ammettere in questo senso che il lavoro di Allegri è stato esemplare.

PIERO ZAMPARELLI

lunedì 18 marzo 2013

TOP 11 VENTINOVESIMA GIORNATA

Vincono tutte le prime otto in questa giornata, apparte la Lazio che cade a Torino e l'Inter che non disputa la sua gara a causa del maltempo. Vince la Juve a Bologna ed ipoteca lo scudetto. Vincono soffrendo non poco Fiorentina e Napoli in casa contro Genoa ed Atalanta. Si riscatta il Milan dopo l'eliminazione in Champions, 2-0 al Palermo. Vittorie importanti anche per Catania e Roma rispettivamente contro Udinese e Parma. Pareggiano a reti bianche Siena e Cagliari mentre il Chievo fa suo lo scontro salvezza contro il Pescara. Ma andiamo a vedere la Top 11 di questa giornata.

GIANLUIGI BUFFON: Non era facile a Bologna, lo sapeva la Juve. Soprattutto nel primo tempo gli emiliani hanno retto botta e creato anche qualche occasione. Nessun problema, c'è super Gigi. Dove non arriva la difesa d'acciaio bianconera arriva lui con le sue manone. Le manone del numero uno più forte al mondo, che blindano la porta ed il primato della squadra di Conte.

ANDREA BARZAGLI: Si parla sempre molto poco di questo giocatore, che in silenzio svolge ogni santa domenica il suo dovere, praticamente rasentando sempre la perfezione. Mai un intervento fuori posto, preciso e diligente come vuole il suo allenatore. Il segreto del primato della Juve va ricercato anche nelle prestazioni di questo fantastico difensore.

MARQUINHOS: Se a 18 anni il Barcellona è disposta ad offrire 25 milioni di euro per assicurarsi le tue prestazioni, allora significa che sei un predestinato. Questo ragazzino anche ieri è stato autore di una prova fantastica (coronata dal salvataggio su Valdes) ed ha dimostrato ancora una volta di essere un punto fermo della retroguardia giallorossa, più dei suoi anziani colleghi. Fenomeno.

DANIELE PORTANOVA: Al centro delle polemiche settimana scorsa per il brutto intervento su Pazzini. Questa settimana parla sul campo, realizzando un gol e giocando un ottima partita, che però non riescono ad evitare una sconfitta pesante in chiave salvezza. Per lui e per il calcio auspichiamo più partite come quella di ieri e meno, anzi nessuna, di prestazioni come quella contro i rossoneri.

CLAUDIO MARCHISIO: Il Principino prima serve Vucinic per l'1-0 e poi sigla il raddoppio col suo marchio di fabbrica, l'inserimento. Sempre più imprescindibile per il gioco di Conte, il numero 8 bianconero viene da due stagioni su livelli impressionanti, che lo hanno portato ad essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Infaticabile.

ALBERTO AQUILANI: Quando sta bene, si dice, fa la differenza. Mai affermazione fu più giusta. Quest'anno i proverbiali infortuni dell'ex romanista hanno lasciato il posto a tante ottime prestazioni ed anche 5 gol. Inutile dire che il merito è gran parte di Montella che lo ha inserito alla perfezione in una squadra che gioca a memoria e propone un calcio spettacolare. L'ideale per uno come lui.

ERIK LAMELA: E menomale che con l'esonero di Zeman non avrebbe più segnato. Il Boemo se n'è andato ma i suoi insegnamenti sono rimasti nella testa del Coco. Ormai è un centravanti vero, sempre al posto giusto al momento giusto (ieri sera come sabato scorso contro l'Udinese). Erik ha fatto 13 e siamo pronti a scommettere che non si fermerà qui.

ALEJANDRO GOMEZ: Non c'e' Bergessio? Che problema c'è, ci pensa el Papu. Doppietta che stende l'Udinese e che porta il talentino rossoblù a 7 gol stagionali. E' l'immagine che meglio rappresenta il Catania. Fantasia, velocità ed imprevedibilità. E' lui l'uomo simbolo dello straordinario campionato degli etnei.

MIRKO VUCINIC: Si è detto spesso che quando a Vucinic va di giocare, la Juve il suo Top Player ce l'ha già. A Bologna il montenegrino era in giornata si e se ne sono accorti tutti. Gol di astuzia ed assist per la rete di Marchisio. Se si mette in testa di giocare cosi anche contro il Bayern, per i tedeschi non saranno 180 minuti sereni. Genio e sregolatezza.

MARIO BALOTELLI: 7 gol in 6 partite. Su rigore, su punizione, da fuori e da dentro l'area. Non importa, dare la palla a SuperMario è come mettere la palla in banca. Al Milan sembra avere trovato la sua dimensione, almeno per ora sta mostrando tutto il suo immenso potenziale. Se il Milan arriverà in Champions dovrà ringraziare parecchio il suo Bad Boy.

EDINSON CAVANI: 8 partite di astinenza, troppe per uno come lui. Lascia le chiacchiere fuori dal campo e risponde da professionista. Doppietta importantissima che riporta il Napoli alla vittoria e tiene distante il Milan, almeno per un altra giornata. Per centrare la qualificazione diretta in Champions il Napoli non può assolutamente fare a meno del suo matador. Fondamentale.

ALLENATORE: VINCENZO MONTELLA: Dopo un inizio 2013 non felicissimo la Viola si è ripresa. Tre vittorie consecutive, -3 dal terzo posto, con un Fiorentina-Milan da giocare in casa tra due giornate. A prescindere da come finirà la stagione vanno fatti i complimenti a Vincenzo Montella per l'eccellente lavoro svolto quest'anno. Una squadra completamente rifondata, che l'Aeroplanino ha reso rodata e spettacolare come se i suoi componenti giocassero insieme da anni. Chapeau.

martedì 12 marzo 2013

TU MI TESSERI, IO NON TI VOTO!


In Italia si sono da poco concluse le ultime elezioni, con un risultato che, ha palesato l’ingovernabilità del nostro popolo. Ma esiste un aspetto, seppur piccolo, di queste elezioni che non è stato per nulla affrontato: è partita infatti un’iniziativa che ha coinvolto la quasi totalità delle tifoserie italiane dal nome: “Tu mi tesseri, io non ti voto!”
Lo slogan fu creato qualche tempo fa’ dall’avvocato penalista Lorenzo Contucci , massimo esperto di tifo organizzato in Italia, che già da qualche mese aveva inserito la fatidica frase sul suo sito. Nell’ultimo mese poi è partita la vera e propria campagna. Infatti in tutti gli stadi, dalla serie A alla terza categoria, tranne qualche rarissima eccezione, sono apparsi striscioni con scritto appunto “Tu mi tesseri, io non ti voto”.
Come era facile immaginare, gli striscioni sono stati oscurati da tutte le emittenti televisive e anche sulla stampa non sono stati menzionati, perché naturalmente proponevano un messaggio che andava “al di fuori degli schemi.”
Le soluzioni scelte dai tifosi sono passate da quelle più radicali, come bruciare le tessere elettorali (come successo a Lecce e Napoli) a quelle più flessibili, come privare del voto quei partiti che hanno contribuito alla creazione della famigerata tessera del tifoso. I partiti in questione occupano tutte e due gli schieramenti: Il "Partito Democratico" di Pierluigi Bersani ha varato la legge Amato n. 41/2007, vale a dire la legge più repressiva e liberticida in materia di stadi che sia mai stata varata dal Parlamento Italiano. Nell'ambito dei suoi alleati, solo "Sinistra Ecologia e Libertà" ha organizzato qualche convegno locale contro la tessera del tifoso e l'art. 9, ma non sembra che nel programma ci sia un punto specifico al riguardo.
Il "Partito delle Libertà" di Berlusconi, insieme alla "Lega Nord" di Maroni, hanno istituito la tessera del tifoso ed hanno messo in pratica ciò che il Partito Democratico aveva preparato, ma non aveva messo in attuazione. Stiamo parlando dell'art. 9 della Legge Amato n. 41/2007, dando poteri infiniti all'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.
Per quanto riguarda la coalizione “Scelta civica con Monti” non vi è in programma alcun punto riguardante la tdt, ma essendo la tessera del tifoso una carta di credito e sapendo bene da che ambienti proviene il leader di questa coalizione c’è ben poco da sperare sotto questo punto di vista.
Infine Il Movimento 5 Stelle, outsider di queste elezioni, non ha qualcosa al riguardo nel programma, pur avendo l'appeal di essere contro tutti i partiti.
Va detto che questa non è la prima iniziativa di protesta a stampo politico da parte del tifo organizzato contro la tessera del tifoso. L’anno scorso infatti dopo il primo turno delle elezioni comunali di Milano che vedeva opposti Letizia Moratti (pdl)  e Pisapia (pd), la tifoseria dell’Inter sempre stata ideologicamente di destra lanciò un messaggio molto chiaro allo schieramento di centrodestra:” Centrodestra, noi tesserati non vi abbiamo votato, Bossi e Berlusconi ringraziate Maroni”. Si parla di circa 20mila voti che hanno cambiato schieramento.
Come sappiamo in questo periodo di massima incertezza  non è impossibile pensare ad un breve ritorno alle urne… per cui la prossima volta pensateci bene prima di votare!
Tu mi tesseri, io non ti voto!

MICHELE NOCE

giovedì 7 marzo 2013

L'ANGOLO DELLO SCOMMETTITORE

Nona di ritorno in serie A. 2 le partite, spiccano Juve-Catania e Lazio-Fiorentina.

Venerdi ore 20.45 Genoa-Milan
La giornata si apre venerdì sera a Marassi a causa della Champions. Il Milan infatti martedì vola a Barcellona forte del 2-0 dell'andata. Il rischio è quello di distrarsi in vista di martedì e di lasciare al Genoa la possibilità del colpaccio. Ora che il Milan è terzo non può di certo permettersi passi falsi, in dubbio Balotelli, Pazzini è pronto a ripetere l'ottima prestazione della scorsa settimana. Per il Genoa una vittoria avvicinerebbe e non di poco la salvezza.
Giocata sicura: X2 ( 1.22 )
Giocata rischiosa: Over 3.5 ( 3.20 )

Sabato ore 20.45 Udinese-Roma
Sfida per l'Europa al friuli. L'Udinese di Guidolin ha raggiunto i 40 punti e ora può provare a puntare a qualcosa di più, serve un miracolo ma negli ultimi Guidolin ci ha abituato ad imprese ben più clamorose. La Roma invece arriva da ben 3 vittorie consecutive e strizza l'occhio al terzo posto distante 5 punti. L'ambiente ha ritrovato la fiducia persa e può far affidamento sul proprio capitano che ha battuto l'ennesimo record. Se vi piace rischiare, credete in questa Roma.
Giocata sicura: Goal ( 1.57 )
Giocata rischiosa: 2 ( 2.45 )

Domenica ore 12.30 Atalanta-Pescara
Dopo la vittoria di Siena, è un'Atalanta molto più tranquilla quella che ospita il Pescara. I neroazzurri sono ora a +9 dal trio all'ultimo posto e con un'altra vittoria potrebbe chiudere il loro discorso salvezza.
Pescara in grande crisi, è ultima con Palermo e Siena e se vuole sperare ancora ha l'obbligo di vittoria. Francamente sembra molto difficile.
Giocata sicura: Under 2.5 ( 1.77 )
Giocata rischiosa: Somma goal finale 2 ( 2.75 )

Domenica ore 15.00 Cagliari-Sampdoria
Sfida tra due squadre che viaggiano a vele spiegate verso una tranquilla salvezza. Il Cagliari nonostante la brutta prova di Bologna è a quota 31 e difficilmente potrà essere risucchiata dalla lotta salvezza. La Samp è da considerarsi salva ormai, 35 i suoi punti, l'obiettivo è stato raggiunto. Manca solo un ultimo passo.
Giocata sicura: 1X ( 1.28 )
Giocata rischiosa: 1 ( 2.20 )

Domenica ore 15.00 Chievo-Napoli
Dopo il pareggio nel big match con la Juve il Napoli di Mazzarri vuole tentare la rimonta ai danni dai bianconeri. Per riuscire nell'impresa bisogna iniziare a vincere a cominciare da Verona dove i Partenopei si affidano a Cavani, troppe sette partite senza gol per uno come lui. La partita è tutt'altro che semplice, il Chievo di Corini ha ben figurato nelle ultime uscite e, anche se non ha raccolto ciò che meritava, ha fame di punti che potrtebbero voler dire salvezza.
Giocata sicura: Under 3.5 ( 1.25 )
Giocata rischiosa: Xpt ( 2.10 )

Domenica ore 15.00 Juventus-Catania
Sfida da non perdere allo Juventus Stadium. La prima in classifica ospita una delle più belle realtà del nostro calcio. I bianconeri arrivano dalla facile vittoria in champions e sono in un gran momento di forma. Un'altra vittoria manterrebbe il distacco di 6 punti e potrebbe scoraggiare molto i diretti rivali.
Catania che, invece, arriva dall'incredibile rimonta subita dall'Inter domenica scorsa e con il morale a terra. Un successo della Juve ci pare più che probabile.
Giocata sicura 1 ( 1.27 )
Giocata rischiosa: Over 1.5 PT ( 1.25 )

Domenica ore 15.00 Palermo-Siena
La più classica delle sfide salvezza, l'ultima spiaggia per entrambe. Il Palermo è la squadra più in crisi del momento, sono ben 13 le partite senza vittoria, i 3 punti sono troppo importanti per non approfittare dell'occasione. In fin dei conti il Genoa ospita il Milan ed è  "soli" 5 punti più avanti. Discorso analogo per il Siena che ha gli stessi punti del Palermo ma che arriva da un buon momento, nonostante le ultime due sconfitte, e che senza la penalizzazione sarebbe salva.
Giocata sicura: Under 2.5 ( 1.70 )
Giocata rischiosa: 1 PT ( 2.50 )

Domenica ore 15.00 Parma-Torino
Al tardini match tra squadre appaiate a quota 32. Gli emiliani non vincono dal lontano 6 gennaio e sono in crisi di risultati, una vittoria scaccerebbe l'incubo della lotta retrocessione, comunque distante 11 punti. Toro che invece vive un buon momento di forma e non dovrebbe avere nessun problema per la salvezza. Chi vince gioca le ultime 10 in scioltezza.
Giocata sicura: Under 3.5 ( 1.20 )
Giocata rischiosa: 1 ( 2.05 )

Domenica ore 20.45 Inter-Bologna
Neroazzurri che cercano continuità per raggiungere i cugini al terzo posto. La partita non è impossibile ma l'Inter sa come complicarsi la vita. Il morale è alto dopo la rimonta di Catania e la grana Cassano sembra essersi risolta, i 3 punti sono di vitale importanza. Bologna che arriva da ben 2 vittorie casalinghe e si affida al solito Diamanti per impensierire i neroazzurri.
Giocata sicura: 1 ( 1.65 )
Giocata rischiosa: no goal squadra ospite ( 2.30 )

Domenica ore 20.45 Lazio-Fiorentina
Passiamo al big-match di giornata. La Lazio di Petkovic dopo la buona prova di Stoccarda, cerca punti in campionato per restare a contatto con il terzo posto, distante un punto. Bisognerà vedere come chi ha giocato giovedì riesca a recuperare la forma migliore, in una partita che si preannuncia una battaglia.
La Fiorentina cerca conferme dopo la vittoria casalinga contro il Chievo. Una vittoria sarebbe una grande iniezione di fiducia per i Viola. L'Europa passa da qui.
Giocata sicura: 1X ( 1.41)
Giocata rischiosa: Over 3,5 ( 3.40)

martedì 5 marzo 2013

RANKING UEFA: COS'E' E COME FUNZIONA

Si parla molto del Ranking Uefa, soprattutto negli ultimi tempi. Questa speciale classifica ha declassato in modo impietoso il calcio italiano, con il risultato che ora non sono più 4 i posti per entrare in Champions League, ma solamente tre. In effetti il rendimento italiano in Europa, se si eccettuano sporadici exploit (come l'Inter di Mourinho nel 2010), è stato francamente deludente. A farne le spese è stato tutto il nostro calcio in generale. Ma andiamo a vedere nel dettaglio come funziona veramente questo Ranking.

DI COSA SI TRATTA?

Il coefficiente UEFA, a livello calcistico, è un sistema utilizzato dall' Uefa per classificare le squadre impegnate nei tornei continentali: le nazionali e i club.
Per classificare le squadre di club e per decidere quante di queste, all'interno di ogni campionato nazionale, potranno avere accesso diretto, o indiretto attraverso i preliminari, alla Champions League o all' Europa League, viene realizzata una speciale classifica per ogni campionato nazionale.

COME FUNZIONA?

Nello stilare la classifica del Ranking si tiene conto di due tipi di coefficienti: quello individuale per le squadre di club e quello per i campionati nazionali.


Il coefficiente UEFA per i campionati nazionali è stilato per determinare quante squadre di club possono prendere parte alla Champions League ed all'Europa League
Questo coefficiente è calcolato in base ai risultati ottenuti nelle competizioni europee dalle squadre dei vari campionati nazionali nelle ultime cinque stagioni. Il numero dei punti ottenuto in ogni stagione (due per la vittoria, uno per il pareggio) è diviso con il numero dei club partecipanti. Il risultato viene poi arrotondato per difetto alla terza cifra decimale. 
Il coefficiente UEFA per le squadre di club invece è determinato dai risultati ottenuti da ogni squadra nelle competizioni europee delle ultime cinque stagioni. Il punteggio totale si ottiene sommando ai punti conquistati da ogni squadra un coefficiente fisso, pari al 20% del coefficiente nazionale relativo alla stagione in corso.
Dalla fase a gironi in avanti di entrambe le coppe europee, i punti ottenuti da ogni squadra sono calcolati nella misura di 2 per ogni vittoria e 1 per ogni pareggio, cui vanno aggiunti i seguenti bonus:

  • 4 punti (3 fino alla stagione 2008-09) per la qualificazione alla fase a gironi della Champions League;
  • 5 punti (1 fino alla stagione 2008-09) per il raggiungimento degli ottavi di finale della Champions League;
  • 1 punto per il raggiungimento dei quarti di finale, delle semifinali e della finale di entrambe le competizioni continentali.
Nei turni preliminari, sono assegnati punteggi fissi solo alle squadre eliminate e precisamente:
  • 0,5 e 0,25 punti rispettivamente per l'eliminazione al primo turno di Champions League e di Europa League;
  • 1 e 0,5 punti rispettivamente per l'eliminazione al secondo turno di Champions League e di Europa League;
  • 1 punto per l'eliminazione al terzo turno di Europa League;
  • 1,5 punti per l'eliminazione agli spareggi di Europa League.
Non vengono assegnati punti alle squadre eliminate al terzo turno di qualificazione e agli spareggi di Champions League in quanto le stesse retrocedono in Europa League. Sono inoltre garantiti 2 punti ai club che raggiungono la fase a gironi di Europa League.

COME SI PUO' RECUPERARE?

Come si può leggere sopra il Ranking si basa sul rendimento degli ultimi cinque anni, quindi per riprendersi il posto che ci è stato tolto bisognerà aspettare ancora un bel pò di tempo.
Da questa semplice descrizione delle modalità di assegnazione dei punteggi però si evincono due dati fondamentali: il primo è che l'Italia più che preoccuparsi di riprendere la Germania, ormai molto distante, deve guardarsi le spalle da Portogallo e Francia che sono in forte risalita. Il secondo punto importante è il rendimento in Europa League, che deve assolutamente cambiare. Per migliorare il coefficiente nel Ranking è necessario andare avanti non solo in Champions ma anche nella competizione europea cosiddetta minore. Champions ed Europa League devono essere quindi collocate sullo stesso piano. Cosa che non accade in Italia, o meglio accade solo in parte perchè molte squadre considerano l'Europa League solo un peso. Quest' anno per fortuna con Inter e Lazio la musica sembra un pò cambiata, staremo a vedere come andrà a finire. In generale però ci vuole un cambio di mentalità all'interno delle società che rappresentano il nostro calcio in Europa. La rinascita deve partire da qui, per fare si che i club dello stivale tornino ad occupare in Europa il posto che gli spetta. Quello ai vertici del calcio mondiale.

lunedì 4 marzo 2013

TOP 11 VENTISETTESIMA GIORNATA SERIE A

E' stata la giornata del big match tra Napoli e Juventus terminato in pareggio, lasciando così invariato il distacco di sei punti tra le due squadre. E' stata la giornata che ha visto il Milan battere 3-0 la Lazio e sorpassarla al terzo posto. La lotta per l'Europa ha visto anche il clamoroso successo dell'Inter in rimonta a Catania in quello che poteva essere definito come uno scontro diretto vista la classifica degli etnei. Vittorie importanti anche per Fiorentina e Roma che rientrano anche loro nella corsa per il terzo posto. Vince l'Udinese a Pescara e raggiunge la fatidica quota salvezza dei 40 punti. Pareggiano Torino e Palermo a reti bianche mentre vincono Sampdoria, Atalanta e Bologna rispettivamente contro Parma, Siena e Cagliari.
Ma andiamo a scoprire la Top 11 di questa giornata.

MARTEEN STEKELENBURG: Da portiere di riserva ad elemento cardine. Con il cambio di allenatore nel calcio succede anche questo. Un portiere, che era ad un passo dalla cessione nel mercato di Gennaio, ieri sera è stato semplicemente fenomenale contro gli attacchi dell'ottimo Genoa. Le sue parate sono state decisive per la conquista dei 3 punti. Saracinesca.

MANUEL PASQUAL: Che punizione quella del numero 23 viola. Sblocca il risultato e mette in discesa una partita complicata per la Fiorentina. Su quella fascia è una costante. Corsa, qualità ed un piede mancino capace di regalare cioccolatini ai proprio compagni. Prezioso.

GIORGIO CHIELLINI: Il suo attegiamento nei confronti di Cavani sarà pure discutibile eticamente ma nel modus operandi di un difensore c'è anche questo. Di indiscutibile c'è invece il valore assoluto di questo giocatore, tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Ha anche il vizio del gol, come il Napoli ha sperimentato dolorosamente sulla propria pelle. Si è sentita la sua mancanza.

ALESSIO ROMAGNOLI: Per il gol decisivo, e perchè a 18 anni esordisce in Serie A con la tranquillità e la maturità di chi ha anni di calcio professionistico alle spalle. Lui è classe 95, Marquinhos (altro giovane prodigio giallorosso) ha appena un anno in più. In difesa la Roma è ben coperta per almeno altri 15 anni.

GIACOMO BONAVENTURA: Doppietta decisiva del numero 10 neroazzurro. Fin troppo incostante in questa stagione il talentino bergamasco aveva bisogno di ritrovare prestazioni e gol importanti. Come la sua squadra. C'e' riuscito forse nella partita più importante della stagione. Quella che può portare l'Atalanta ancora una volta al traguardo della permanenza in Serie A.

ALESSANDRO DIAMANTI: A proposito di incostanza ecco uno dei giocatori più "genio e sregolatezza" del campionato. Ieri in versione genio però. Gol che vale il prezzo del biglietto e prestazione fantastica del trequartista rossoblù. Se giocasse sempre così...

KEVIN PRINCE BOATENG: Rispetto al giocatore abulico di qualche mese fa sembra veramente un altra persona. E' tornato il trascinatore dello scorso anno. Grinta, corsa, qualità e goal al servizio della squadra. Allegri ha ritrovato il suo centravanti aggiunto, nel momento più importante della stagione.

GOKHAN INLER: Impalpabile ed in balia della Juve per quasi tutto il primo tempo. Il suo solito bolide da lontano ha il merito di cambiare il tenore della sua prestazione e di quella del Napoli. Si becca i fischi ma reagisce al momento di difficoltà. Il Napoli non può prescindere da uno come lui

GIAMPAOLO PAZZINI: Il suo undicesimo e dodicesimo gol stagionale arrivano nella partita più importante perchè schiantano la Lazio e portano il Milan al terzo posto. Da quando è arrivato Balotelli è stato relegato in panchina, ma da grande professionista non ha fatto polemiche ed ha risposto come sempre sul campo a chi lo aveva etichettato ormai solo come il "sostituto" di Super-Mario. Riserva di lusso.

RODRIGO PALACIO: Senza Milito infortunato e Cassano "punito" tenere il Trensa in panchina in una partita cosi importante per l'Inter è un crimine. Stramaccioni se ne accorge con 45 minuti di ritardo e Rodrigo cambia la partita. Un assist e due gol che potrebbero far svoltare la stagione dell'Inter. Da schierare sempre e comunque.

FRANCESCO TOTTI: Parlando in maniera filosofica si potrebbe disquisire sull'ennesimo record battuto e sulle sue indiscutibili qualità tecniche. Parlando in maniera pragmatica si nota come ancora una volta ieri sera sia stato il protagonista della vittoria della Roma. Un gol (raggiunta la doppia cifra per la tredicesima volta in carriera in Serie A) e due assist al bacio che fanno rimanere la Roma attaccata al treno che porta in Europa. Da clonare.

ALLENATORE: MASSIMILIANO ALLEGRI: Nessuno, neanche il più ottimista e utopico tifoso un girone fa avrebbe immaginato di vedere il Milan al terzo posto, a questo punto del campionato. Il miracolo Milan ha un nome ed un cognome ben preciso: Massimiliano Allegri. Che il Barcellona si faccia avanti.