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mercoledì 20 novembre 2013

FENOMENO CR7: IL SEGRETO DELL'ETERNA RINCORSA

"L'utopia è come l'orizzonte: fai due passi e l'orizzonte si allontana di due passi, ne fai dieci e l'orizzonte si allontana di dieci. A che serve l'utopia allora? Serve a camminare". Cosi scriveva Eduardo Galeano qualche decennio fa, cercando di trovare una giustificazione dell'utopia. Non sarà utopia quella che guida Cristiano Ronaldo durante le sue partite ma la metafora calza a pennello. Da anni le gesta memorabili di Messi lo hanno relegato al ruolo di eterno secondo e non hanno fatto altro che sminuire il rendimento sovraumano dell'asso portoghese. Paradossalmente questa subordinazione, questa eterna rincorsa all'irraggiungibile Pulce invece di demoralizzarlo gli ha dato nuovi stimoli, che gli permettono ormai da svariati anni di giocare con una continuità di rendimento mostruosa.
CR7 ha vinto tutto ciò che a livello di club un giocatore può vincere, ha un conto in banca pieno zeppo di zeri, ha sulla propria mensola di casa tanti riconoscimenti individuali, eppure gioca come se avesse ancora tutto da dimostrare. Cura ogni dettaglio, a cominciare dai singoli allenamenti, cerca ogni giorno di perfezionarsi e di migliorare, per quanto possibile. Ama la bella vita certo, chi non lo farebbe al posto suo, ma tutte le distrazioni che il suo successo comporta non lo distolgono da quello che è il suo vero obiettivo: dimostrare in ogni singola partita il suo valore, in barba ai denigratori e a coloro che lo considerano solo un fighetto che se la tira. Ronaldo è il fantastico risultato dell'addizione tra talento e umiltà, che raramente vanno di pari passo nei giovani fuoriclasse o presunti tali che popolano il calcio mondiale. Giocatori nostrani con creste ed orecchini che si atteggiano a fenomeni dovrebbero prendere esempio da lui per non rischiare di sprecare il proprio talento, ma anzi metterlo al servizio della propria squadra e della propria nazionale.
Non si tratta di esprimere giudizi su chi sia il migliore in generale. Non si tratta di assegnare il Pallone d'Oro a questo o a quel giocatore. Non si tratta di schierarsi dalla parte di Messi, Ronaldo o Ribery. Siamo di fronte ad uno dei più completi e decisivi giocatori dell'ultimo decennio. Fuoriclasse cosi vanno goduti  prima di essere giudicati perchè portano questo sport ad un livello più alto e questo è un privilegio che spetta a pochi. Questa dote è e rimarrà tale anche senza nessun riconoscimento.
A prescindere se a fine carriera sarà considerato il numero uno o il numero due. A prescindere se riuscirà nel suo intento oppure no l'augurio che ogni appassionato di calcio si deve fare è che Ronaldo continui a provarci fino all'ultimo giorno della sua carriera. Che continui a camminare verso l'orizzonte e a farci divertire.
Grazie di tutto CR7.

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