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lunedì 11 novembre 2013

EUROPA, STIAMO TORNANDO




Doveva essere il big match, e così è stato. E' finita 3-0 per la Juventus. Risultato rotondo, forse eccessivo visto il buon secondo tempo del Napoli, ma vittoria ampiamente meritata per i bianconeri.
La differenza l'hanno fatta i colpi di genio di Pirlo e Pogba. Fenomeni, già.
Ma pagati quanto? Ieri sera la Juve ha segnato tre gol, per un costo complessivo di 400.000 €. Un dato che impressiona, e che testimonia l'ottimo lavoro della dirigenza juventina nel corso di questi ultimi anni. Llorente, oggetto misterioso fino alla quinta giornata di campionato, inizialmente mai impiegato da Conte, si è rivelato un'arma preziosa del gioco bianconero. Ora finalmente le fasce del 3-5-2 tipicamente italiano possono essere sfruttate al meglio dai giocatori juventini, certi della costante e determinante presenza in area del Re Leone. La Juve ha letteralmente annichilito nel primo tempo i partenopei, un capolavoro tattico da parte di Conte, che ha chiesto ed ottenuto un grande lavoro in fase di copertura da parte delle due punte, in costante pressione su Inler e Berhami, fonti del gioco partenopeo. Barzagli e Bonucci perfetti su Higuain e Callejon, solo Insigne con le sue giocate si è distinto tra i biancoazzurri.
Benitez  paga l'approccio disincatato alla partita dei suoi, in sofferenza sin dai primi istanti di gioco. Nella ripresa il Napoli ha mancato con Hamsik il pareggio ed è stata punita dalla magia di Pirlo. Se poi anche Buffon vive una serata di grazia, allora non c'è ne davvero per nessuno.

Si riapre ufficialmente il campionato, anche se sapevamo che non era mai stato chiuso,  complice il passo falso della Roma in casa con il Sassuolo, che ancora una volta ferma una grande, dopo il Napoli. Giallorossi poco incisivi sotto porta e puniti allo scadere dal guizzo di Berardi, classe 94' e media di un gol ogni 94 minuti di gioco. Senza Totti non è la stessa Roma, solo quattro goal in altrettante partite per la Roma, che ora ha solamente un punto di vantaggio sui bianconeri.
Quarto posto solitario dell'Inter, che si sbarazza del Livorno grazie ad un'autorete di Bardi, talentuoso portiere di proprietà nerazzurra, che spiana la strada del successo ai ragazzi di Mazzarri. Inter poco bella, ma concreta. Un applauso simbolico e non  al rientro di capitan Zanetti, al quale l'intero stadio ha tributato una standing ovation al momento dell'entrata in campo.
Vince, pur sprecando, la Fiorentina di Montella, che alla fine rischia la beffa, ma viene graziata da Mustafi e Wzolek. Sugli scudi ancora una volta Pepito Rossi, capocannoniere del campionato e vero e proprio leader dei Viola. Il suo tiro a giro per il raddoppio si contende con Pogba e Pirlo la palma di goal più bello della giornata. Sulla graticola Delio Rossi, Mihajlovic sembra pronto a sostituirlo.
Stenta ancora il Milan, che non va oltre uno 0-0 striminzito al Bentegodi,  condannando definitivamente i rossoneri ad una stagione mediocre, a meno di clamorosi ribaltoni.

Con grinta portano a casa i tre punti Cagliari ed Atalanta, che ringrazia Curci al 92', quando il portiere non trattiene la conclusione di Livaja. Arriva anche la terza vittoria consecutiva per Gasperini, 10 punti in quattro partite.
La sosta per le Nazionali, la terza dall'inizio del campionato( ma non saranno un pò troppe?) ci costringe ad aspettare altre due settimane prima di rivivere le emozioni della Serie A.

Ah, ieri in Premier si è giocata Manchester Utd-Arsenal. E' finita 1-0 per i Red Devils in una partita bruttina, mai realmente viva.
E allora diciamolo, che per una volta il big match più bello del week-end si è giocato da noi.
Stiamo tornando. La Coppa dalle grandi orecchie è avvertita.


MARCO CESARIO




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