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martedì 3 settembre 2013

"TI AMO CAMPIONATO"

Bum bum bum, quest'anno i botti di capodanno sono arrivati in anticipo.
 Signore e signori, è tornato il campionato più bello del mondo.
La seconda giornata di serie A si configura come una delle più divertenti degli ultimi anni, contornata da gol da cineteca e "paperate" dei portieri.
Bussano quattro volte Juve e Napoli alle porte di Lazio e Chievo, con Hamsik e Vidal che passano l'esame da primi della classe. Se Hamsik incarna alla perfezione la definizione di giocatore totale, Vidal ci si avvicina paurosamente. Tecnica e muscoli, alternano scivolate a metà campo con lampi di genio, 
 Diciamoci la verità, vedendo due prestazioni del genere, sabato sera siamo andati a dormire pensando
 "quest'anno lo scudetto è roba loro, Fine." 
E invece domenica abbiamo scoperto una Roma fluida, divertente e soprattutto attenta, cosa rara dalle parti del Colosseo negli ultimi tempi. 
Garcia non si scompone, la sua squadra piace, e i tifosi, incantati dalle magie di Pjanic e dalle cavalcate di Maicon, cantano "Vinceremo lo ......" 
La copertina di giornata è, però, tutta per Walter Mazzarri, capace di rivoltare come un calzino quell'accozzaglia di giocatori chiamata Inter.
Jonathan sembra Maicon, e questa volta non è uno scherzo, Nagatomo segna due gol di testa in due partite, e Handanovic rimane ancora una volta  imbattuto.
 L'avessero detto due settimane fa ci avremmo fatto una risata sopra, magari due. 
Ha acceso i motori anche la Viola, che rifila  cinque pere all'indeciso Grifone, e si aggrega al gruppo di testa.
 Al Marassi va in scena una vera e propria sinfonia, orchestrata dal tandem d'attacco Gomez-Rossi, ed impreziosita da una prestazione immensa di Borja Valero, giocatore di un'importanza basilare nel modulo di Montella. Da 17 anni, dai tempi di Batistuta ed Edmundo e del Trap, da un'intera generazione a Firenze non sentivi parlare di quella parola.
Quella che NON si può dire, quella parola che riesci a sentire solo in lontananza, quando sono  andati tutti  a letto, e solo i più temerari, ancora in piedi, sognando ad occhi spalancati, si permettono qualche bisbiglio.
Il Milan, che a Verona aveva perso la coincidenza, stavolta è salito sul treno giusto, anche se al momento i posti a sedere sono tutti occupati.
Peccato, per altre due settimane dovrà viaggiare in piedi, poi chissà.
 Stessa sorte per Udinese e Lazio, chi sarà la prima a scendere? D'altronde le sorelle sono sette, mica otto.
E mentre Sampdoria e Bologna non si fanno male, il Sassuolo ha un primo assaggio di cosa è la serie A, un boccone amaro, che però avrà il tempo di digerire.
Siamo solo all'inizio, ecco perchè Ventura non deve disperare se i suoi giocano alla sua maniera, ma poi davanti a Consigli si sciolgono come neve al Sol.
Arriva la sosta, e questa volta dispiace un pò a tutti, belli e brutti. Poco male, ci consoleremo guardando il replay della rovesciata di Konè,  e cantando insieme ad Elio e le storie tese: " Io ti Amo Campionato."

                                                                                                                                                           M.C.








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