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lunedì 30 settembre 2013

GUARDIOLA E MOURINHO: LA SFIDA INFINITA

Finalmente, dopo le vacanze estive che significano pausa del calcio giocato e intensa frenesia nel calciomercato, è iniziata una nuova stagione calcistica destinata a dare spettacolo e a scaldare i cuori dei tifosi come sempre e solo il calcio ha saputo fare nel corso della sua storia. E non c’è che dire, i motivi per seguire anche quest’anno il calcio internazionale non mancheranno di certo. Anzi. Forse più che in altri anni, l’attuale stagione è condita di punti interrogativi e dunque destinata a stupire, date le molte domande alle quali i tifosi cercano di dare una risposta al più presto: chi saranno le squadre che potranno ambire ad alzare la coppa più prestigiosa d’Europa? Chi vincerà il pallone d’oro? Che tipo di calcio trionferà? In poche parole: che sta succedendo?
Quest’ultima è una domanda alla quale la risposta completa è difficile da dare, ma semplice da riassumere: dopo il dominio delle spagnole, si prospetta una nuova era nello sport più bello del mondo. Ma chi potrebbe rubare la scena alle spagnole? Le candidate ci sono, e tra queste non possiamo non includere le due squadre che qualche settimana fa hanno disputato la finale di Supercoppa Europea, Bayern Monaco e Chelsea. Ma la partita ha regalato un altro spunto importante: la sfida che vede coinvolti gli allenatori delle due squadre, Guardiola e Mourinho.
Per capire l’importanza di questa “sfida nella sfida” bisogna fare un passo indietro: Pep e Mou, sedendosi rispettivamente nelle panchine di Barcellona e Real Madrid, si sono scontrati spesso negli ultimi anni regalandoci alcuni tra gli incontri più belli ed emozionanti di sempre. Guardiola e Mourinho sono infatti promotori e oserei dire inventori di due filosofie di gioco non solo diverse, ma addirittura opposte, e tutta la loro vita da allenatori è stata improntata sul dimostrare la supremazia del proprio gioco. Cambiano le squadre, dunque, ma non la sostanza, perché come abbiamo visto nella partita di Supercoppa i due allenatori hanno già inserito quelle modifiche negli assetti tattici delle rose che tanto somigliano al modello delle loro precedenti squadre.
Ma prima di analizzare nel dettaglio i cambi apportati dai due, vale la pena esaminarne la carriera recente, poiché casualmente Guardiola e Mourinho, arrivati all’apice del successo, negli ultimi anni (a causa anche dei loro caratteri radicalmente diversi), stanno sperimentando due tendenze opposte. Pep, quel ragazzo catalano che ha dato tutto per la maglia della squadra che ha allenato fino all’anno scorso, ha dato una risposta coraggiosa a chi lo criticava di aver vinto quattordici titoli solo per essersi trovato tra le mani la squadra perfetta: ha accettato la proposta del Bayern, approcciandola più come sfida personale che come prova da superare per entrare nella leggenda. Pep è tranquillo, sa che non deve dimostrare niente a nessuno: chi lo critica infatti dimentica che la strada per il successo se l’è costruita lui, perché continuando il lavoro ben avviato da Rijkaard ha saputo dare un impronta di gioco personale a quella squadra di talenti provenienti dalla cantera, basato sul possesso palla, che ha caratterizzato il bel gioco del Barcellona, lo stesso tiqui taca che, preso a modello proprio dalla stessa nazionale, ha dato tante soddisfazioni ai tifosi spagnoli. Sintetizzando: Guardiola se ne va a Monaco da vincitore, con un buon rapporto con la squadra e la tifoseria blaugrana. La nuova sfida lo stuzzica e forse lo spaventa un po’, ma intanto si gode il suo momento con un sorriso tra le labbra.
Il sorriso tra le labbra ce lo ha anche Mourinho (che in conferenza stampa ha rifiutato il nomignolo di “special one” dichiarandosi di essere semplicemente il “happy one” lasciando da parte, almeno per ora, le manie di protagonismo che lo avevano caratterizzato qualche anno fa) , ma per motivi diversi. Diverse le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere il Chelsea, diverso il ricordo che si porta con se della Spagna. Mou a Madrid non ci poteva più lavorare. Non tanto per non aver portato a casa tutti i trofei che ci si aspettava, ma per il clima che era diventato insopportabile nella seconda metà della scorsa stagione, a partire da quando aveva relegato capitan Casillas in panchina. Scelta coraggiosa, tenace, ambiziosa, probabilmente anche giustificata dalle prestazioni di Diego Lopez, ma che non è andata giù ai tifosi merengues. Un addio triste il suo, dunque, forse ingiusto per uno come lui, abituato com’è a vincere e a lasciare un ricordo incancellabile di sè nei cuori dei tifosi. Perché dunque il nomignolo di “happy one” anche dopo questo finale triste? La risposta è semplice: non esiste squadra migliore del Chelsea per Mourinho: a Londra è amato e lo rimpiangono in continuazione, Abramovich stravede per lui, e conta con la fedeltà e la determinazione della squadra, specie di Lampard, Essien e Terry, giocatori che ritrova dopo nove anni. Peraltro, il Chelsea possiede già i giocatori fisici che piacciono a Mourinho. Ma la cosa più importante è che finalmente potrà lavorare con serenità, senza paura di essere giudicato per un risultato o una sostituzione.
È aperta la sfida, dunque: anzi, è già stata aperta con la finale sopracitata, che ha visto il Bayern riacciuffare il pareggio in extremis nei tempi supplementari e vincere ai rigori. Sinceramente, qualunque delle due squadre (e dei due allenatori) avrebbe meritato la vittoria, visto che entrambe hanno regalato spettacolo seguendo le due opposte filosofie di gioco, avendo già assorbito molti degli insegnamenti dei rispettivi allenatori. 
Non si tratta di una vera e propria rivoluzione per nessuna delle due squadre, visto che Guardiola si è posto come obiettivo di cambiare lo stile ma non l’identità della squadra Bavarese, mentre Mourinho erediterà una squadra già “sua”, improntata sulla difesa e le ripartenze veloci come ai vecchi tempi. Mou, che giocherà col 4-2-3-1 con i due mediani che fanno da barriera invalicabile davanti alla difesa, punterà sull’esperienza dei “fedelissimi” quali Lampard e Terry e su centrocampisti offensivi giovani e scattanti quali Hazard, Schurrle e Oscar ottimi per i contropiedi dietro all’unico attaccante di peso (Eto’o o Torres); ma soprattutto Mourinho dovrà usare il suo grande carisma per dare uno scossone a una squadra che, nonostante i notevoli successi negli ultimi anni, appare senza troppa personalità: missione sicuramente abbordabile conoscendo le doti di Mourinho.
Discorso diverso per Guardiola: benchè entusiasmato dalla filosofia del club e del suo predecessore Heyneckes, lo stile di gioco del Bayern, improntato sulla rapidità e sul gioco sulle fasce (basti pensare che i giocatori più significativi della squadra sono Robben e Ribery), poco si adatta allo stile di Pep. Ecco dunque la doppia missione impossibile: migliorare un Bayern già perfetto, e personalizzarlo senza però sradicare il pensiero di base. Probabilmente dunque, Pep abbandonerà il suo famoso 4-3-3 e l’idea di “falso nueve” per adattarsi al gioco fisico tedesco. Il modulo più probabile è il 4-1-4-1 con Javi Martinez o Schweinsteiger (o Lahm, come si è visto nella Supercoppa) centrocampista basso a svolgere il ruolo di Busquets nel Barcellona (una specie di “libero moderno”, un altro ruolo inventato da Guardiola), un centrocampo offensivo (Muller dovrebbe fare da mediano propositivo stile Iniesta) pronto a dare spettacolo e le ali pronte a inserirsi dietro a Manzukic (l’Ibrahimovic della situazione, per intenderci), rapace d’area che gioca anche di sponda: quest’ultimo è stato preferito al panzer Mario Gomez proprio per la sua più spiccata qualità di uomo-squadra.
In definitiva, quest’anno può segnare una svolta importante per i due allenatori, chiamati a togliersi qualche sassolino dalla scarpa per diversi e quasi opposti motivi. L’uno per confermare a se stesso più che agli altri che è oro tutto quello che luccica, per dimostrare che è davvero un vincente; l’altro per rispolverare l’oro che già gli appartiene, per dimostrare che non è lo sconfitto, che è ancora lo Special One. Può sancire la vittoria e la gloria dell’uno e il tramonto di una storia comunque bellissima per l’altro. Chi si procurerà più soddisfazioni  o, se vogliamo essere pessimisti, meno dolori? Solo il tempo ce lo svelerà. Intanto sono aperte le scommesse.

MARIO COLAVITA

martedì 24 settembre 2013

I PRONOSTICI DEL COACH



Primo turno infrasettimanale della stagione, si comincia già stasera.

Martedi ore 20.45 Udinese-Genoa
Al friuli l'Udinese ospita il Genoa. Entrambe hanno 4 punti in classifica e hanno bisogno di una vittoria per dare una svolta alla stagione. Gli uomini di Guidolin hanno raccolto un punto in due giornate, mentre il Genoa dopo il derby è stato fermato dal Livorno in casa sullo 0-0. Udinese che parte con i favori del pronostico, Di Natale e Muriel sono una coppia micidiale che può colpire la statica difesa del Genoa in ogni momento.
Giocata consigliata: 1 ( 1.75 )

Mercoledi ore 20.45 Bologna-Milan
Una delle partite più interessanti di giornata. Il Milan, privo di Balotelli, vuole ritrovare se stesso contro un Bologna che ha raccolta solo 2 punti ed è ancora a secco di vittorie. Allegri deve inventarsi un insolito tridente con Matri Robinho e uno tra Birsa e Niang. Pioli si affida alle giocate di Diamanti e i goal di Bianchi, ancora a secco. Difficile dare un pronostico, anche se la quota del Milan è molto alta, se non volete rischiare puntate sul Goal.
Giocata sicura: Goal ( 1.70 )
Giocata rischiosa: 2 ( 2.10 )

Mercoledi ore 20.45 Chievo-Juve
I due volte campioni d'Italia vogliono ritrovare la testa della classifica: per farlo non devono perdere punti a cominciare da Verona. Conte ha annunciato il classico turnover, ma si affida ancora a Tevez  a segno anche contro il Verona nella scorsa giornata. Sannino ha trovato la prima vittoria contro l'Udinese, sa che l'impegno è proibitivo ma vuole rendere la vita ai bianconeri più difficile del previsto. E' banale ma giocate il 2, a 1.45 sarà difficile ritrovare la Juve.
Giocata consigliata:  2 ( 1.45 )

Mercoledi ore 20.45 Lazio-Catania
Match tra le due squadre più in crisi del campionato. La Lazio ha perso il derby senza neanche lottare, i tifosi sono in rotta con il presidente, Petkovic è in grave difficoltà e deve rinunciare anche a Klose, fari puntati su Hernanes. Catania in crisi di gioco e risultati, il mercato estivo è stato disastroso, Maran rischia l'esonero, ma potrebbe recuperare in extremis Castro e Bergessio per provare a sbancare l'Olimpico. Ci fidiamo della Lazio che sembra comunque più in forma degli Etnei e può contare sulla voglia di rivalsa dopo il derby.
Giocata consigliata: 1 ( 1.60 )

Mercoledi ore 20.45 Livorno-Cagliari
La sorpresa Livorno affronta il Caglia di Lopez. Amaranto che vogliono continuità dopo i tre risultati utili consecutivi mentre i sardi sono stati raggiunti dalla Samp proprio all'ultimo minuto. Sfida tea attaccanti di razza: Paulinho contro Pinilla con Sau ed Emeghara a far loro compagnia.
Partita da tripla, non giocate il fisso me puntate sull'Over, con il Livorno in campo è uscito una sola volta.
Giocata consigliata: Over 2.5 ( 2.05 )

Mercoledi ore 20.45 Napoli-Sassuolo
La squadra più in forma del momento e è prima in classifica ospita il fanalino di coda. Non sembrerebbe esserci partita, il Napoli gioca bene, ha acquisito fiducia nei propri mezzi e quest'anno è intenzionato a fare il colpo grosso, Sassuolo troppo debole per impensierirlo, dopo i 7 goal presi dall'Inter l'obiettivo è evitare la goleada. L'1 è troppo basso, provate l'handicap.
Giocata consigliata: 1H ( 2.15 )

Mercoledi ore 20.45 Parma-Atalanta
Altra partita tra squadre in difficoltà. Il Parma è in vera crisi. 0 vittorie in 4 partite, Cassano doveva trascinare i ducali in Europa, invece è la brutta copia di se stesso con Amauri che non segna più. Bergamaschi che hanno vinto solo una volta in stagione ma hanno perso le altre 3, anche gli attaccanti neroazzurri sono a secco, 3 goal realizzati da soli difensori.
Noi rischiamo puntando sul Parma, prima o poi dovrà mostrare il valore della sua rosa.
Giocata consigliata: 1 ( 1.85 )

Mercoledi ore 20.45 Sampdoria-Roma
La capolista va a Genova in cerca della quinta vittoria di fila. L'entusiasmo dei giallorossi è alle stelle, il derby è stato vinto con una bella prova e la squadra ha grande fiducia nell'allenatore che ha compiuto un vero miracolo. Samp in difficoltà, ma è riuscita a pareggiare all'ultimo secondo, potrebbe essere una svolta. Anche qui è difficile dare un pronostico, giocatevi l'Over 1.5 del primo tempo, potrebbe regalarvi soddisfazioni.
Giocata consigliata: Over 1.5Pt

Mercoledi ore 20.45 Torino-Verona
Sfida tra due squadre in ottima forma. Il Toro gioca bene, Cerci segna in continuazione e ha formato una coppia goal insolita con D'Ambrosio, impensabile a inizio stagione. Verona che ha raccolto 6 punti tra le mure amiche e zero fuori casa anche se contro la Juve ha fatto un'ottima partita perdendo solo 2-1, è arrivato il momento di fare punti fuori casa? Provate a puntare sul Goal Toni e Cerci sembrano due certezze.
Giocata consigliata: Goal ( 1.83 )

Giovedi ore 20.45 Inter-Fiorentina
Big match di giornata a S.Siro. L'Inter di Mazzarri affronta la Fiorentina di Montella, entrambe appaiate a quota 10, due punti dietro la coppia di testa. Mazzarri punta sugli stessi undici che hanno battuto  il Sassuolo, con Palacio terminale offensivo e Milito pronto a subentrare a partita in corso. Viola che puntano sulla coppia Rossi-Wolski, ancora squalificato Pizarro, con Ambrosini a sostituirlo.
Come ogni partita tra grandi squadre non c'è un favorito, ma l'inter ci ha fatto un'ottima impressione nelle prime giornate e la viola potrebbe sentire l'assenza della sua prima punta.
Giocata consigliata: 1 ( 2.0 )

venerdì 20 settembre 2013

LE PROPOSTE DEL WEEK-END


La quarta di andata ci propone ben 2 big match: il derby di Roma e Milan-Napoli.
Sabato alle 18 Cagliari-Samp Tra le mura amiche i sardi ricevono una Samp in grave difficolta. Cagliari che ci sembra favorito, gioca bene ha 2 attaccanti che vedono la porta con facilità e con la Fiorentina ha dimostrato una grande maturità. Samp invece che è uscita con le ossa rotte dal derby, 3-0 secco e il rimpianto di non aver giocato in fondo quella partita. L'1 ha un'ottima quota, tentar non nuoce!
Giocata consigliata: 1 ( 2.10 )
Sabato alle 18 Chievo-Udinese Match di difficile lettura quello del Bentegodi. Non ci sentiamo di dare una favorita, anche se il Chievo deve fare punti e per questo parte davanti. L'Udinese non verrà di certo a passeggiare ma vuole tornare alla vittoria, sconsigliato il risultato secco! Giocata consigliata: under 2.5 ( 1.60 )
Sabato ore 20.45 Genoa-Livorno Il Genoa ha ritrovato forma ed entusiasmo dopo il derby, ora ha c'è fiducia intorno a Liverani la squadra può giocare più tranquillamente. Livorno in grande spolvero, 6 punti in due partite con Paulinho da trascinatore. La ritrovata voglia del Genoa farà la differenza! Giocata consigliata: 1 ( 1.80 )
Domenica ore 12.30 Sassuolo-Inter La ritrovata Inter contro la Cenerentola della serie A, una partita senza storie, in teoria. Non ci fidiamo però, perché la squadra di Di Francesco a Verona avrebbe meritato di pareggiare e forse anche di vincere con un po' più di fortuna e precisione. Il 2 ha un'ottima quota ma l'Inter potrebbe anche sottovalutare gli avversari! Giocata consigliata: Over 2.5 ( 1.87 )
Domenica ore 15.00 Atalanta-Fiorentina Una viola ferita nell'orgoglio, vuole riprendere a correre dopo il passo falso casalingo. Senza gomez e cuadrado, pepito rossi avrà il compito di scardinare la difesa Atalantina. Bergamaschi che a Napoli non hanno di certo fatto una buona prestazione e si vogliono riscattare, occhio a Denis ancora non ha segnato. Se vi piace rischiare puntate sul pari! Giocata consigliata: X

  • Domenica ore 15.00 Bologna-Torino Al dall'ara va in scena la sfida tra due dei migliori fantasisti nostrani, Alessandro Diamanti vs Alessio Cerci. Entrambe le squadre vengono da un pari negli ultimi minuti e sentono di aver perso un'occasione, Bologna che parte favorito perché in casa. Giocata consigliata: X pt. ( 2.15 )
    Domenica ore 15.00 Catania-Parma Partita tra due squadre in difficoltà! Se il Parma contro la Roma non ha demeritato, il Catania e partito malissimo, perdendo anche a Livorno. Noi però ci vogliamo fidare degli etnei, il Massimino e una fortezza e un'altro passo falso potrebbe costare caro a Maran, obbligato a vincere. Occhio a Cassano, con la Roma ha fatto vedere buoni numeri Giocata consigliata: 1
    Domenica ore 15.00 Juve-Verona Partita che francamente sembra già scritta. Sicuramente il Verona esprime un buon calcio ed è una mina vagante del nostro campionato, ma la Juve viene da due pareggi e giocherà a tremila per tornare alla vittoria. L'1 ha una quota bassissima, puntate sul handicap. Giocata consigliata: 1H 2.15
    Domenica ore 15.00 Roma-Lazio Dopo lo storico 26 maggio, torna il derby di Roma, il più sentito del nostro calcio. La Lazio, dopo la vittoria nel derby più importante della storia, cerca di fare risultato per la sesta volta consecutiva ( 4V, 1N ). Roma che non può perdere di nuovo, i tifosi sentono troppo la partita e vogliono una vittoria per rimanere in testa alla classifica, dopo l'ottima prova di Parma. Se volete andare sul sicuro giocate il Goal, se preferite giocare un risultato secco puntate sui Giallorossi. Giocata consigliata: Goal 1.60 Giocata rischiosa: 1 2.15
    Domenica ore 20.45 Milan-Napoli A S.Siro va in scena una delle partite più belle della stagione. Entrambe hanno giocato la Champions, ottenendo una vittoria, arrivata in modo completamente diverso. Milan in grande difficoltà, pieno di infortuni, mercoledì con il Celtic ha sofferto parecchio, sbloccando il match solo a 8' dalla fine. Napoli che ha vinto e convinto, contro i vice-campioni d'Europa, il Borussia, esprimendo un calcio spettacolare. L'over 2.5 e la scelta più sensata ma il Napoli sembra favorito. Giocata sicura: Over 2.5 ( 1.83 ) Giocata rischiosa: 2 ( 2.60 )

martedì 17 settembre 2013

"IL GRAN BALLO DEL GATTOPARDO"

Dopo tre giornate, in vetta si presenta la coppia che non t' aspetti. 
Uno (il Napoli) è un abituè, in questi ultimi anni si è sempre presentato al galà di metà settembre in maniera impeccabile, smoking stirato e dama al seguito. 
Ecco, proprio la dama è la vera sorpresa: il vestito è bellissimo, ma non bianco, no.
Arriva improvvisamente, e tutti si girano a guardarla. Lei, la Roma.Ricordo onestamente poche squadre capaci di di ribaltare il risultato a Parma mantenendo intatta la propria visione di gioco dopo essere passati in svantaggio. Garcia ha un grandissimo merito in questo, senza dimenticare che è stato capace di far coesistere nella stessa squadra Strootman, De Rossi, Pjanic e Florenzi. Già, perchè l'allenatore francese ha capito subito che di Florenzi la Roma non può proprio fare a meno; e così ha deciso di spostarlo più avanti, sfruttando le sue capacità di incursore, con o senza la palla.Subito dopo entra in scena un trio alquanto bislacco: si guardano in cagnesco, Mazzarri nerazzurro e Conte bianconero, risentono ancora dei postumi della sfida di sabato pomeriggio. Una partita di nervi, studiata e ripassata fino allo sfinimento. Il trionfo della tattica. E' mancato un pò di sano spettacolo; forse la paura, o meglio, il rispetto, ha fatto vacillare entrambi, ed è venuto fuori un pareggio più che giusto, poichè le due squadre si sono sostanzialmente equivalse. Piange l'unica donna del gruppo,in Viola, come i sacerdoti durante la quaresima, ed un motivo c'è. Stasera non potrà ballare, nel mettere le scarpette è scivolata, ed ha perso il suo giocatore migliore. Se poi anche la giuria non è imparziale, è più che comprensibile alzare il tono della voce, perchè domenica è andato davvero tutto storto.Al gran ballo sono tutti invitati. I nuovi sono spavaldi, sicuri di sè, tranne uno, il Sassuolo. A Verona i ragazzi di Di Francesco hanno messo in campo davvero tutto, ma non è bastato il cuore per riacciuffare la partita. Speriamo sia solo ansia da  debuttanti. Registriamo anche la prova di forza della Lazio, cinica più che mai, con turbo Candreva sempre più leader. E pensare che da bambino andava in Sud, a cantare per la Roma. Eh, la vita è strana. Prendi il Torino ad esempio, sopra 2-0 fino a due minuti dalla fine e poi ripreso sulla linea del traguardo tra mille polemiche. O un tifoso del Genoa, che domenica scorsa aveva visto Perin battuto cinque volte dalla Fiorentina e poi trionfare con un netto 3-0 nel derby della lanterna. Apoteosi.
Il gran ballo è appena cominciato, la reginetta però sarà una sola, al via le danze!

lunedì 16 settembre 2013

FINALMENTE SI INIZIA: E' TEMPO DI CHAMPIONS LEAGUE

Un sogno per tutti. Un privilegio per pochi. Anche per quei fortunati che arrivano nel calcio professionistico partecipare alla Champions League è più una bella utopia che una realtà concreta. Pensare di vincerla poi probabilmente non è solo un sogno, ma qualcosa di più. C'è però chi, per bravura e/o per fortuna, ha la possibilità di raggiungere questo traguardo. Quest'anno, come accade da 21 anni a questa parte, cioè da quando è stata introdotta la nuova formula, saranno 32 le compagini che si contenderanno lo scettro di regina d'Europa. Ci sono squadre che considerano già una vittoria essere arrivate alla fase a gironi. Ce ne sono altre che, non avendo particolari pressioni, proveranno ad andare più avanti possibile, magari facendo qualche sgambetto illustre ad avversarie più blasonate di loro. Poi ci sono loro ovviamente, le favorite d'obbligo, quelle squadre che non accettano un piazzamento diverso dal primo. Partiamo proprio da loro: c'è il Bayern campione in carica e campione di tutto, che pur avendo cambiato allenatore e stile di gioco, rimane la squadra da battere, dopo quanto mostrato l'anno scorso. C'è il Real Madrid, che ha aggiunto Gareth Bale alla sua già fenomenale rosa e che vuole la Decima Copa a tutti i costi. D'altronde se non ora quando. Non bisogna dimenticarsi del Barca, che avrà pure accantonato il tiki-taka, ma rimane piena zeppa di classe, talento ed esperienza, e queste caratteristiche, se ce l'hai, non ti abbandonano mai. Ci sono le inglesi: il Chelsea di Moù, uno specialista in fatto di Champions, il nuovo United di Moyes, ed il City di Pellegrini che proverà a riscattare le ultime due deludenti annate europee dei Citizens. Senza dimenticarsi ovviamente del Psg del duo Ibra-Cavani, con una coppia d'attacco cosi bisogna puntare per forza al massimo risultato possibile. E la Juve? Tranquilli tifosi bianconeri, non ce ne siamo dimenticati. La squadra di Conte ha il dovere di puntare a vincere. Con l'arrivo di un giocatore di spessore mondiale come Tevez il sogno può essere possibile. I bianconeri sono ancora inferiori alle corazzate che sono ai vertici del calcio mondiale, ma soprattutto in una competizione come la Champions, con la rabbia e l'organizzazione (due cose che certamente non mancano alla Juve) si può arrivare molto lontano. D'altronde abbiamo ancora tutti negli occhi la grande impresa del Dortmund dello scorso anno, arrivato ad un passo dal titolo. Già il Borussia. Gli uomini di Klopp guideranno il gruppo delle outsider, quelle che "è meglio non incontrare perchè giocano senza avere nulla da perdere". Squadre come Porto, Shaktar, Arsenal o il Napoli di Benitez (altro vecchio volpone da Champions) possono scombinare le carte in tavola e contrastare la legge del più forte, messa ogni anno alla prova dall'imprevedibilità della coppa dalle grandi orecchie. Ormai manca davvero poco, la magia delle notti europee sta per ricominciare. Lo spettacolo è assicurato, il finale ancora è tutto da scrivere. L'importante però è continuare a sentire ancora e sempre quella splendia musichetta.

sabato 14 settembre 2013

TORNA LA SERIE A: DERBY D'ITALIA E NON SOLO

Finalmente, dopo due settimane di attesa torna la “nostra” serie A.
Fari puntati su S.Siro: c’è il derby d’Italia. La ritrovata Inter del sergente Mazzarri prova il colpaccio contro la colladautissima banda bianconera di Antonio Conte. L’Inter si affiderà alle discese di Jonathan e Nagatomo, alle giocate di Ricky Alvarez e ai goal di Palacio, magari rispolverando dal cilindro quel volpone di Diego Milito, convocato dopo una lunga assenza. Anche i bianconeri sono in grande spolvero, 9 goal nelle ultime 3 partite ufficiali con un sola rete al passivo. Carlitos Tevez si è rivelato acquisto azzaccattissimo e ora siamo pronti a scommettere che l'Apache proverà a prendersi anche il Meazza dopo aver fatto innamorare i suoi tifosi. Accanto a lui, vista la quasi certa assenza di Vucinic, è pronto Fabio Quagliarella, uno che difficilmente sbaglia gli appuntamenti importanti ( chiedere alla stessa Inter per informazioni ). Dietro tutto confermato con gli stessi interpreti delle prime uscite. Il sabato sera ci propone altre due partite. Al S.Paolo il Napoli “versione spagnola” cerca la terza vittoria consecutiva. Hamsik è in forma strepitosa e ora che anche Il Pipita si è sbloccato, a Napoli la parola impronunciabile non è più tabù. Contro c’è un’Atalanta da non sottovalutare, chissà se il “bomber” Stendardo timbrerà ancora il tabellino. Colantuono si affiderà come al solito al duo Bonaventura-Denis, i due si devono ancora sbloccare. Per un Napoli che sogna c’è un Milan che deve trovare ancora se stesso. Intanto i rossoneri hanno ritrovato l’idolo kakà, che affiancherà Balotelli e probabilmente Matri per sbancare Torino. I granata puntano sul solito Cerci, ma la vera sopresa potrebbe essere Immobile, ancora a secco dopo due giornate. Domenica a pranzo, tra un piatto e l’altro non perdevi la Fiorentina champagne di Montella. Il duo Rossi-Gomez va fortissimo, ben 5 goal in 2 partite. C’è una città intera a spingere la squadra verso quell’Europa che non si vede da un po di anni e magari chissà ancora più in alto. Il Cagliari non sarà di certo una semplice vittima sacrificale. Il duo Pinilla e Sau ha tutte le carte in regola per mettere in difficoltà una difesa non certo insuperabile. Nel pomeriggio si gioca su 4 campi. Sfida salvezza a Verona. L’Hellas di Mandorlini cerca punti preziosi. Non c’è Luca Toni al suo posto giocherà Cacia che, reduce da una grande stagione in B, ha una grande occasione e non la può sprecare. Sassuolo che non puo permettersi invece un’altra sconfitta, dopo quella con il Livorno. Di Francesco punta tutte le sue fiches sulla coppia Zaza Floro Flores per uscire indenne da uno degli stadi più caldi d’Italia. All' Olimpico invece la Lazio ospita il Chievo. Biancocelesti che non vivono un gran momento, tra le contestazioni di alcuni tifosi a Lotito per il mercato e il rischio pancia piena dopo quel famoso 26 maggio. Squalificato Hernanes, dentro Ederson che agirà dietro il Kaiser Klose. Gli uomini di Sannino cercano la prima vittoria stagionale, l’anno scorso il match lo decise Paloschi. Domenica al suo fianco ci sarà Thereau, con il quale forma una coppia potenzialmente micidiale. Partita interessante anche al Picchi di Livorno. Gli amaranto cercano la seconda vittoria consecutiva contro un Catania in palese difficoltà, 0 punti in due partite. Al Friuli invece l’Udinese di Guidolin ospita il Bologna. I friulani vanno per il bis di vittorie in campionato mentre il Bologna vuole smuovere la sua classifica. Sfida tra Di Natale e Diamanti, da qui passa la vittoria. La Domenica calcistica si chiude con il botto, Il derby della Lanterna. Derby famoso per la grande rivalità tra le due squadre, per le spettacolari coreografie e partite mai banali. Derby già caldo, Matuzalem e Kristicic si aspettano dallo scorso anno. Sarà la sfida tra “il vecchio “ Gila e “il giovane” Gabbiadini, tra due centrali rocciosi come Portanova e Gastaldello. Liverani può entrare nel cuore dei tifosi o addirittura rischiare l’esonero. Niente compromessi, niente mezze misure, è un derby signori, o tutto o niente. Al campo l’ardua sentenza. La terza giornata si conclude in bellezza a Parma, dove lunedì sera dove arriva la Roma di Rudi Garcia. La coppia Amauri-Cassano stenta a decollare mentre la Roma vuole arrivare al derby a punteggio pieno. Per farlo servirà il miglior Totti, fresco di rinnovo.
I PRONOSTICI I 2 “derby” sono partite imprevedibili da triple, se non ve le sentite non giocatele. Milan e Napoli non sono cosi scontate come sembrano, in settimana c’è anche la Champions. Più semplice invece l’impegno per Lazio e Fiorentina, mente la Roma potrebbe sfatare il tabù del Tardini.
PRONOSTICO Lazio- Chievo 1 Fiorentina-Cagliari 1 Livorno-Catania X Samp-Genoa Goal.


Giorgio Cesario

martedì 3 settembre 2013

"TI AMO CAMPIONATO"

Bum bum bum, quest'anno i botti di capodanno sono arrivati in anticipo.
 Signore e signori, è tornato il campionato più bello del mondo.
La seconda giornata di serie A si configura come una delle più divertenti degli ultimi anni, contornata da gol da cineteca e "paperate" dei portieri.
Bussano quattro volte Juve e Napoli alle porte di Lazio e Chievo, con Hamsik e Vidal che passano l'esame da primi della classe. Se Hamsik incarna alla perfezione la definizione di giocatore totale, Vidal ci si avvicina paurosamente. Tecnica e muscoli, alternano scivolate a metà campo con lampi di genio, 
 Diciamoci la verità, vedendo due prestazioni del genere, sabato sera siamo andati a dormire pensando
 "quest'anno lo scudetto è roba loro, Fine." 
E invece domenica abbiamo scoperto una Roma fluida, divertente e soprattutto attenta, cosa rara dalle parti del Colosseo negli ultimi tempi. 
Garcia non si scompone, la sua squadra piace, e i tifosi, incantati dalle magie di Pjanic e dalle cavalcate di Maicon, cantano "Vinceremo lo ......" 
La copertina di giornata è, però, tutta per Walter Mazzarri, capace di rivoltare come un calzino quell'accozzaglia di giocatori chiamata Inter.
Jonathan sembra Maicon, e questa volta non è uno scherzo, Nagatomo segna due gol di testa in due partite, e Handanovic rimane ancora una volta  imbattuto.
 L'avessero detto due settimane fa ci avremmo fatto una risata sopra, magari due. 
Ha acceso i motori anche la Viola, che rifila  cinque pere all'indeciso Grifone, e si aggrega al gruppo di testa.
 Al Marassi va in scena una vera e propria sinfonia, orchestrata dal tandem d'attacco Gomez-Rossi, ed impreziosita da una prestazione immensa di Borja Valero, giocatore di un'importanza basilare nel modulo di Montella. Da 17 anni, dai tempi di Batistuta ed Edmundo e del Trap, da un'intera generazione a Firenze non sentivi parlare di quella parola.
Quella che NON si può dire, quella parola che riesci a sentire solo in lontananza, quando sono  andati tutti  a letto, e solo i più temerari, ancora in piedi, sognando ad occhi spalancati, si permettono qualche bisbiglio.
Il Milan, che a Verona aveva perso la coincidenza, stavolta è salito sul treno giusto, anche se al momento i posti a sedere sono tutti occupati.
Peccato, per altre due settimane dovrà viaggiare in piedi, poi chissà.
 Stessa sorte per Udinese e Lazio, chi sarà la prima a scendere? D'altronde le sorelle sono sette, mica otto.
E mentre Sampdoria e Bologna non si fanno male, il Sassuolo ha un primo assaggio di cosa è la serie A, un boccone amaro, che però avrà il tempo di digerire.
Siamo solo all'inizio, ecco perchè Ventura non deve disperare se i suoi giocano alla sua maniera, ma poi davanti a Consigli si sciolgono come neve al Sol.
Arriva la sosta, e questa volta dispiace un pò a tutti, belli e brutti. Poco male, ci consoleremo guardando il replay della rovesciata di Konè,  e cantando insieme ad Elio e le storie tese: " Io ti Amo Campionato."

                                                                                                                                                           M.C.