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martedì 8 ottobre 2013

Un CAMPIONATO PAZZO

Dopo sette giornate possiamo finalmente tracciare un primo bilancio di questa stagione. Eravamo partiti con le ritrovate "sette sorelle", le squadre migliori, quelle che potevano lottare per il titolo di campione d'Italia.
 Una ce la stiamo perdendo  per strada,  a causa di una  difesa ballerina ed una valanga di infortuni che ricordano paurosamente la "StramaInter" di  un anno fa. Un'altra, la Lazio, vivacchia tra alti e bassi, complice gli impegni europei e un gioco striminzito, quasi prevedibile.
Poi la Fiorentina, incapace di concretizzare le tante occasioni create e punita puntualmente ogni qual volta si è presentata un'amnesia difensiva, come l'Inter a Cagliari.
Non a San Siro però. Già, perchè la Roma a San Siro ha meritato di vincere, aldilà di alcuni episodi, e per la terza volta in due anni torna a casa da Milano avendo rifilato tre, e dico tre goal ad Handanovic, mica uno qualsiasi.
 Florenzi oramai  ci ha preso gusto, segna praticamente solo contro Inter e Bologna, Totti invece è un habituè, quattordicesimo gol alla scala del calcio e palma di migliore in campo indiscussa.
 Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, a dispetto del risultato, ha impressionato tra i giallorossi la grande organizzazione difensiva, che ha concesso poco e niente all'attacco nerazzurro per tutto il corso del secondo tempo, rischiando più volte con le ripartenze di Gervinho di infliggere un passivo che onestamente sarebbe risultato eccessivo.
Il maestro di questa orchestra è naturalmente Garcia, capace di conquistarsi in poco tempo la stima, e soprattutto il rispetto, di tutto l'ambiente giallorosso.
A Napoli però non ci stanno, e infatti i partenopei ne rifilano quattro al povero Livorno, che pure si è ben comportato fino ad ora, trascinati da un rispolverato  Goran Pandev, che pare aver ritrovato il feeling con il gol.
L'appuntamento è per Venerdì 18, ore 20:45, all'Olimpico.
Mi aspetto una partita spettacolare, d'altronde i due tecnici praticano entrambi un calcio propositivo, gioioso e estremamente divertente.
Nel gruppetto di testa, che ora tenterà la fuga, c'è anche la signora in bianconero, che a fari non troppo accesi continua ad inanellare un successo dopo l'altro, patendo più del dovuto, ed indubbiamente incassando troppi gol. Ma si sa, nel calcio, l'importante è fare un goal più dell'altra squadra, come diceva il grande Bela Guttman( molto prima di Zeman), allenatore del Benfica che vinse tutto negli anni 60'.
Dopo uno scorcio di campionato, possiamo certamente affermare che il Verona di Mndorlini è la vera sorpresa di questa serie A. Il Bentegodi è un fortino inattacabile, 9 punti e 3 vittorie, e se poi si riesce anche a pescare il jolly dal mazzo, allora le premesse per un grande campionato ci sono tutte. Juan Manuel Iturbe, talento del 1993, argentino di Buenos Aires, il cui potenziale è ancora tutto da scoprire, anche se in effetti promette un gran bene.
E' arrivato il momento della sosta, che permetterà ad  alcune squadre, le milanesi  in particolare, di riorganizzarsi tatticamente, e di recuperare elementi imprescindibili per entrambe le squadre, Campagnaro e Kakà su tutti.
 C'è un ultimo dato  su cui mi voglio soffermare: 208 gol dopo sette giornate, stabilito il primato nella serie A a venti squadre, 2,97 gol a partita.
E c'è un pensiero comune che serpeggia nelle teste dei tifosi: finalmente, dopo tanti anni, la serie A sta ritornando divertente.



M.C.









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