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lunedì 21 ottobre 2013

LA LUPA DAGLI OCCHI ROSSI

Pochi si sarebbero aspettati una partita del genere a Firenze, quasi nessuno avrebbe immaginato un secondo tempo così.
Ma andiamo con ordine.
La Juve non prendeva quattro gol dal 6 gennaio 2011, in casa contro il Parma. Erano altri tempi, la Juve arrivò settima e Del Neri venne presto esonerato.
Ieri invece abbiamo visto qualcosa di epocale e straordinario da parte della Fiorentina, capace di ribaltare uno 0-2 e vincere una partita di una rara intensità con Pepito Rossi mvp indiscusso. Proprio lui, che nel primo tempo aveva subito una botta ed era sul punto di lasciare il campo.  Inspiegabile quasi il black-out occorso alla squadra bianconera, che per 15 minuti ha buttato al vento tutto quello che aveva fatto di buono in due terzi di partita. Nel primo tempo il copione  è stato recitato alla perfezione: possesso palla sterile della Fiorentina, incapace di pungere,  azzannata da Carlitos Tevez prima e Pogba poi.
Nella ripresa però cambia la musica: Rossi sembra Messi, infila tre volte un colpevole Buffon e Joaquin completa la rimonta. Apoteosi Fiorentina, inferno Juve.
E' un'iniezione di fiducia non indifferente per la Viola, che si rilancia in ottica scudetto e fa un favore alla Roma, che adesso scappa a quota 24, più cinque sulle dirette inseguitrici.
Già, perchè la Roma dopo otto giornate quest'anno è davvero magica. Questa volta tocca a Pjanic recitare il ruolo del protagonista nella sfida di venerdì sera all'Olimpico, coadiuvato da un De Sanctis strepitoso e una difesa che lascia davvero pochissimi spazi.
Pennellata del miglior Maradona e rigore perfetto per la prima doppietta italiana del bosniaco, che completa così una settimana perfetta, dopo aver ottenuto la qualificazione storico ai mondiali.
Il regista di questo film meraviglioso è sempre lo stesso, Rudi Garcia.  Elogiarlo oramai è diventato davvero tautologico, mi limito a dire che, se continua così, la candidatura all'Oscar non sarà più una semplice, ingenua idea.
Un pò molle il Napoli, che soffre l'assenza di Higuain, e fatica quando Hamsik non è in una condizione ottimale. E' comunque  una sconfitta che, se metabolizzata nel modo giusto, potrà dare nuova linfa ai sogni partenopei.
Pirotecnico pareggio tra Torino ed Inter nel posticipo. Una girandola di emozioni che comincia dopo 5', con l'Inter in 10 , ma Cerci si fa ipnotizzare da Carrizo, sostituto di Handanovic, espulso. Poi il pareggio in rovesciata di Guarin, la doppietta di Palacio e la punizione finale di Bellomo, che fissa il risultato sul pareggio.
 I nerazzurri  escono da questa partita con due convinzioni: Campagnaro è fondamentale, senza di lui l'Inter in difesa balla paurosamente. E Palacio è strepitoso, fenomeno del calcio moderno, corre a tutto campo, fa il terzino, ripiega, lotta e sigla una doppietta da attaccante d'area. Sono finiti gli aggettivi per lui.
La vera sorpresa della giornata si chiama Verona, e viene nientemeno che dalla serie B. Segna tanto, diverte, e soprattutto Mandorlini ha il merito di aver scoperto un talento purissimo come Iturbe, che si è perfettamente calato nel ruolo cucitogli addosso dal tecnico di Ravenna. Durerà? Noi ce lo auguriamo naturalmente.
Discorso a parte va fatto per il Milan, che sta vivendo un vero e proprio ridimensionamento a livello psicologico. Allegri in primis, ma anche i tifosi, hanno oramai appreso che a Milanello i  vari Kakà (quello di cinque anni fa), Shevchenko, Cafù non si vedranno più tanto spesso. E così il Milan sta diventato piano piano una buona squadra, capace di fronteggiare con coraggio i propri limiti e di "portare il cuore oltre l'ostacolo".
 Ed infatti arriva la vittoria contro una brutta ed inconcludente Udinese, targata ancora una volta Walter Birsa, che non sarà Kakà, ma  di tecnica ne ha comunque da vendere (visto che gol?).
 In coda importanti i successi di Sassuolo, Genoa e Sampdoria. I neroverdi trovano la prima vittoria stagionale grazie ai gol di Berardi e Floro Flores, e abbandonano l'ultimo posto in classifica ai danni del Bologna, che quest'anno sembra avere davvero poco da offrire a questo campionato, Diamanti escluso.
La Samp agguanta in successo all'ultimo respiro grazie a due rigori , ma sorride anche l'altra metà di Genova, che festeggia il ritorno di Gasperini sulla panchina con la vittoria sul Chievo grazie alla doppietta dell' highlander Gilardino.
 Costa caro a Maran la sconfitta contro il Cagliari. Esonerato, arriva Gigi De Canio al suo posto.
Chiudiamo con una curiosità: sono stati undici i rigori assegnati in questa ottava giornata di serie A, non accadeva dal 3 ottobre 1950. Un'altra epoca. Quella di un certo Nordahl.


Marco Cesario



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