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giovedì 27 giugno 2013

CONFEDERATION CUP: L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA

“Non porsi limiti” questo è il messaggio che emerge nello spot pubblicitario della FIFA (Fédération Internationale de Football Association) ovvero l’associazione che controlla il calcio mondiale. Oggettivamente il messaggio è lodevole, d’altronde nello spot si vedono delle donne di tutte le nazioni, che perseguono il sogno di giocare a calcio, e in questo caso il gioco più bello del mondo viene inteso come ciò che realmente è: uno splendido tramite per l’integrazione, per la cultura, per la vita. Come disse una volta Zdenek Zeman : “La grande popolarità del calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza, in ogni angolo del mondo c'è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi.”
Ma purtroppo non è questo il caso del calcio moderno, perché ormai ci troviamo in un mondo in cui l’apparire conta più dell’essere, la forma più della sostanza e soprattutto dove il denaro delle varie lobby e sponsor vince su tutto. Per cui se da una parte l’intento della FIFA è quello di far apparire la Confederation Cup una manifestazione che porta con sé gioia e felicità in Brasile e i tutto il mondo, la realtà è ben diversa. La realtà è che in Brasile a causa delle ingenti somme di soldi spese per ristrutturare gli stadi le tasse sono aumentate vertiginosamente, e gran parte dei cittadini sono sul lastrico. La folla non si capacita di fronte alla presenza di fiori di miliardi di reiais sborsati per mandare avanti le macchine organizzative di Fifa con soldi che sbucano all'improvviso in un sistema che fa acqua nelle più basilari e vitali necessità delle persone. Carenza di scuole ed ospedali, sanità al collasso, mancanza di politiche di welfare: tutti aspetti che trascinano verso il basso la parte della popolazione che, in difficoltà economiche, acuisce ancor di più il gap con la forte ostentazione nel realizzare nuovi impianti, ristrutturarne altri, demolire o distruggere parti delle città per far bene figurare il Brasile agli occhi del Mondo. Tutto ciò non serve alla gente che è scesa in piazza la quale non ne vuol sapere di pagare qualcosa che non avrà un ritorno sulle proprie necessità. La manifestazioni per dire "no" a questa ondata di investimenti sportivi sono sfociate anche in disordini, assalti, atti di vandalismo con appendici violente e la presidente Dilma Rousseff si è vista costretta a rimanere in patria anullando la visita istituzionale prevista in Giappone per indire una riunione urgente con il suo Esecutivo. Il bilancio è salito a 3 morti, l’ultima vittima risale a ieri. Un manifestante è morto, in seguito alle gravi ferite riportate dalla caduta in un viadotto a Belo Horizonte, durante il corteo di protesta nei pressi dello stadio 'Mineirao', dove si stava giocando Brasile-Uruguay, prima semifinale della Confederations Cup. Il giovane, Douglas Henrique de Oliveira Sousa, aveva appena 21 anni.
Circa una settimana fa’ erano iniziate a circolare voci insistenti su un’imminente sospensione della Confederation , voci che arano state anche confermate in parte anche dal ritiro della Nazionale italiana. Ovviamente è stato tutto smentito nel giro di qualche ora, d’altronde quando ci sono di mezzo i soldi degli sponsor il buonsenso passa in secondo piano, e così sarà bastata qualche telefonata per far capire a chi di dovere che la “macchina” non si può fermare,  “the show must go on” come diceva qualcuno.
Quello che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti, ognuno la pensi come vuole, a patto che però non ci riempiate ancora di spot sul fair play e sull’integrazione, perché avrete pure il diritto di fare come vi pare, ma non avete il diritto di prenderci in giro.

MICHELE NOCE

giovedì 20 giugno 2013

LA GIUSTIZIA ITALIANA E L'ODIOSA DIFFERENZA

È successo un'altra volta, é successo ancora, non doveva succedere... La cosa brutta é che ormai neanche ci stupiamo più, ormai é come se fosse una tassa da pagare, dolorosa ma allo stesso tempo abitudinaria. L'altro ieri sera nel quartiere San Basilio di Roma, ha perso la vita Maurizio un ultras della Lazio, colpito alla nuca da una pallottola esplosa a freddo da Luciano Coppi, professione guardia giurata. Il tutto è nato per futili motivi, Maurizio stava litigando per strada con Coppi e suo figlio a causa di un incidente stradale, il padre avendo paura, potesse accadere qualcosa ha premuto il grilletto. Già tutti i giornali si sono precipitati a scrivere cose non vere, che lui avesse minacciato i due con un coltello, che fosse una persona violenta...tutte bugie, come per giustificare la sua morte. Maurizio forse non sarà stato un pezzo di pane ma non meritava di morire, non meritava di morire, come non lo meritavano tanti altri; i vari Sandri, Pianzino, Uva, Aldrovandi. Tutte vittime giovani e  innocenti a cui è stata negata la vita. La guardia giurata non pagherà, lo sappiamo bene, ne abbiamo appena avuto la prova la settimana scorsa, quando la corte d'appello ha praticamente assolto gli assassini di Stefano Cucchi, in barba alla povera sorella che da anni si batte per ottenere giustizia. Ma é proprio qui che si crea la distanza tra Noi, e Loro, proprio qui, all'interno del sentimento più nobile al mondo: La Giustizia. Perché é vero che gli errori possono capitare a chiunque, ma non é possibile che la legge del "chi sbaglia paga" valga solo per qualcuno. La distanza tra Noi e Loro si amplia quando sentiamo l'ex ministro Giovanardi che afferma che la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, abbia sfruttato la tragedia del fratello per aumentare la sua popolarità. La distanza aumenta quando il sindacato della polizia il COISP, va a manifestare sotto la sede di lavoro della madre di Federico Aldrovandi, ragazzo brutalmente ucciso da alcuni agenti, gridando che aveva cresciuto un maiale al posto di un figlio. La distanza diventa più grande quando ascoltiamo le dichiarazioni becere della Santanché su Spaccarotella. Ed é proprio questa distanza che crea quel disagio sociale che poi porta allo scontro. Come la sera dell'11 aprile 2007 quando ultras di Roma e Lazio assaltarono le questure dopo la morte di Gabriele, con la consapevolezza che tanto il colpevole non avrebbe pagato, che la giustizia non avrebbe fatto il suo corso. Ormai la distanza che ci separa é troppo grande, e  finché le cose continueranno ad andare in questo verso esisterà, sempre un NOI, ed un LORO, ci saranno sempre una "Parte della Ragione" e "del Torto" già prestabilite. E noi tutti, anche se non toccati in prima persona da ciò che accade dobbiamo fare una scelta,  perché alle volte restare in mezzo é ancora peggio che schierarsi, affinché ciò che é successo e  continua a succedere non accada più.

MICHELE NOCE

giovedì 13 giugno 2013

FAIR PLAY FINANZIARIO: COS'E' E COME FUNZIONA

E' di un paio di giorni fa la notizia che la Uefa ha escluso dalle prossime competizioni europee il Malaga, colpevole di aver violato il fair play finanziario. Molti hanno accusato Platini di fare la voce grossa solo con le società medio-piccole e di "sorvolare" sulle spese folli di altre squadre, alcune delle quali francesi (Monaco e Psg) proprio come il fuoriclasse transalpino. Ma che cosa è veramente questo fair play finanziario e come funziona? Cerchiamo di dare una risposta.

COS'E'?

L'idea di Fair play finanziario nasce dal fatto che le disparità tra le società, nel calcio moderno, sono sempre più spesso dovute a un fattore economico piuttosto che a uno sportivo. Approvato all'unanimità nel settembre 2009, il Comitato Esecutivo Uefa ha prefisso diversi obiettivi: 

• Introdurre più disciplina e razionalità nelle finanze dei club calcistici;
• Ridurre la pressione su salari e trasferimenti e limitare gli effetti dell’inflazione;
• Incoraggiare i club a contare solo sui propri profitti;
• Incoraggiare investimenti a lungo termine sul settore giovanile e sulle infrastrutture;
• Tutelare la sostenibilità a lungo termine nel calcio europeo;
• Assicurare il tempestivo pagamento dei debiti da parte dei club.

COME FUNZIONA?

Le società verranno controllate dalla UEFA a partire dal 2011 fino ad arrivare ad inizio stagione 2014, sulla base di tre punti fondamentali:

1)Nessuna presenza di debiti arretrati verso altre società, dipendenti e/o autorità (il caso Malaga)
2)Fornitura di informazioni finanziarie che riguardano il futuro
3)Obbligo di pareggio del bilancio

Le società che non avranno raggiunto gli obiettivi nel 2014 rischieranno di non poter più partecipare alle competizioni UEFA. Michel Platinì e altri dirigenti UEFA si sono più volte soffermati sul punto 3, ritenendo fondamentale che le società non investano più di quanto non permettono gli introiti. Dunque i club non possono spendere ripetutamente più di quanto guadagnino e sono obbligati a pagare dipendenti e trasferimenti in modo tempestivo. Le misure di fair play finanziario comprendono una valutazione pluriennale, per consentire ai club di avere più tempo per ripianare i debiti dovuti alla crisi economica mondiale che ha inevitabilmente colpito il calcio. 

IL F.P.F. VERRA' APPLICATO ALLA LETTERA?

Ormai ci siamo, il 2014 è vicino e, stando alle norme Uefa le squadre che non rispetteranno i punti prefissati dal regolamento del F.P.F. verranno escluse dalle competizioni europee. Sarà veramente cosi? Platinì applicherà alla lettera i dettami che ha tanto difeso in questi anni oppure chiuderà uno o tutte e due gli occhi come ha fatto spesso in questi anni?. Molti suoi detrattori già affermano che la disparità di trattamento tra squadre piccole e grandi sarà all'ordine del giorno. Se questo accadrà o meno ce lo dirà solo il tempo. Nel frattempo la sola speranza è che questo benedetto Fair Play Finanziario venga applicato nella maniera più giusta possibile. Perchè le regole, se ci sono, vanno rispettate e soprattutto vanno fatte rispettare.  

lunedì 10 giugno 2013

PAGELLE SERIE A (PARTE 2)

Juve: Voto 9.5
Grande stagione quella dei bianconeri, con uno scudetto vinto con tranquillità a 4 giornate dal termine. Gli uomini di Conte sono riusciti a collezionare addirittura più punti dell'anno scorso. Buona anche la champions dei bianconeri mentre in Coppa Italia hanno deluso perdendo la semifinale contro la Lazio. 
IL MIGLIORE: Arturo Vidal
IL PEGGIORE: Sebastian Giovinco

Napoli: Voto 9 
I Partenopei si sono riconfermati tra le grandi d'Italia, qualificandosi 2 anni dopo per la Champions League. Gli uomini di Mazzarri sono stati a lungo gli unici contendenti allo scudetto della Juve salvo poi arrendersi quando è venuta a mancare la condizione. Mezzo punto in meno per la brutta eliminazione dall'Europa League. 
IL MIGLIORE: Edinson Cavani 
IL PEGGIORE: Gokan Inler

Milan: Voto 8 
Una media tra il 4 delle prime 14 partite e il 10 del girone di ritorno. Dopo un inizio da incubo, Allegri ha saputo risvegliare una squadra che sembrava morta guidandola ad una rimonta inaspettata, addirittura fino al terzo posto. Grandioso l'apporto di Balotelli nel momento decisivo e quello di El Sharawii nel guidare la rimonta. 
IL MIGLIORE: Stephan El Sharaawi 
IL PEGGIORE: Antonio Nocerino

Fiorentina: Voto 8.5 
Vera rivelazione della stagione. Erano ben 12 i giocatori nuovi a Settembre, ma sotto la sapiente guida di Montella la Viola ha dato spettacolo arrivando ad insidiare il Milan per il terzo posto, conquistando comunque l'ingresso in Europa League. Se non ci fosse stato quel rigore a Siena staremo parlando di una vera e propria impresa...
IL MIGLIORE: Juan Cuadrado 
IL PEGGIORE: Emiliano Viviano

Udinese: voto 8 
Alla fine in Europa ci va sempre. Nonostante le tante cessioni e l'obiettivo salvezza i friulani riescono a terminare la stagione al quinto posto grazie ad 8 vittorie consecutive nelle ultime 8 giornate. Ancora una volta gli artefici del miracolo sono: Antonio Di Natale e Francesco Guidolin, fenomenali anche quest'anno. 
IL MIGLIORE: Antonio Di Natale
IL PEGGIORE: Maicosuel

Roma: Voto 5.5 
Brutta stagione dei giallorossi, addirittura peggiore della passata. Ancora una volta la dirigenza ha sbagliato la scelta dell'allenatore per poi affidarsi ad un traghettatore inadeguato. Troppe prime donne in spogliatoio e poche partite veramente all'altezza per una squadra che non ha niente da invidiare al Napoli. La sconfitta in finale con la Lazio ha reso il tutto una disfatta completa che difficilmente verrà dimenticata. 
IL MIGLIORE: Francesco Totti
IL PEGGIORE: Daniele De Rossi

Lazio: voto 6.5 
Dopo un inizio scoppiettante i biancocelesti si sono persi, perdendo prima l'Europa che conta poi quella minore. Ma questa stagione per i tifosi laziale resterà impressa nella memoria a vita grazie ad una sola partita: la finale di coppa Italia. La vittoria contro gli odiati cugini ha reso una stagione mediocre una vera e proprio festa ed il nome di Senad Lulic sarà ricordato come un vero e proprio eroe biancoceleste
IL MIGLIORE: Antonio Candreva
IL PEGGIORE: Michael Ciani

Catania: Voto 7 
Altra stagione da incorniciare per i siciliani. Il record di punti è stato migliorato ed il pubblico rossoazzurro si è divertito grazie a prestazione di ottimo livello. Peccato per il mancato raggiungimento dell'Europa anche se la rosa non era fatta per arrivare quinti.
IL MIGLIORE: Pablo Barrientos
IL PEGGIORE: Adrian Ricchiuti

Inter: Voto 4.5 
Fuori dall'Europa, fuori dalle prime otto, maggior numero di sconfitte, la stagione dei neroazzurri non può che essere stata pessima. Eppure i tifosi si erano illusi di poter ritornare in Europa grazie alle prime 10 giornate in cui l'Inter sembrava una squadra. Poi i molti infortuni e una scellerata gestione di Strama hanno portato al 9 posto ed all'esonero di quest'ultimo.
IL MIGLIORE: Samir Handanovic 
IL PEGGIORE: Matias Silvestre

Parma: Voto 6.5 
Donadoni ha nuovamente  confermato di essere un ottimo allenatore guidando il Parma ad una tranquilla salvezza mostrando a tratti un bel gioco. Ottimo girone d'andata, un po meno quello di ritorno anche se era logico aspettarsi un calo. 
IL MIGLIORE: Gabriel Paletta
IL PEGGIORE: Djamel Mesbah


mercoledì 5 giugno 2013

PAGELLE SERIE A (PARTE 1)

Cagliari: Voto 7

Gran bella stagione quella dei Sardi. Ottimo il gioco di espresso dai ragazzi di Pulga e Lopez. Nel girone di ritorno poi oltre le prestazioni sono arrivati anche i punti. La scoperta di Sau e l'ottimo Ibarbo hanno reso la permanenza in serie A molto più semplice.
IL MIGLIORE: Marco Sau
Il PEGGIORE: Nenè

Chievo: Voto 7

Ennesima salvezza raggiunta per i clivensi. Il chievo dopo un'inizio non facile, ha reagito grazie anche all'arrivo di Corini. Squadra ben messa in campo dall'ex regista, che è riuscito a trovare l'alchimia giusta in una squadra non certo strabiliante ma solida e unita.
IL MIGLIORE: Cyril Thereau
IL PEGGIORE: Mario Sampirisi

Bologna: Voto 6

I Rossoblù sono riusciti a raggiungere l'obiettivo prefissato, con una squadra che non ha risentito troppo della partenza del gioiellino Ramirez. In cambio ha trovato in Gila un grande goleador e Diamanti si è riconfermato uno dei migliori trequartisti d'Italia. Ancora una volta ottimo il lavoro di Pioli, uno degli allenatori più sottovalutati d'Italia.
IL MIGLIORE: Alessandro Diamanti
IL PEGGIORE: Federico Agliardi

Sampdoria: Voto 5.5

Un'inizio strepitoso quello dei doriani, poi ben 7 sconfitte di fila. Solo a gennaio con l'arrivo di Delio Rossi la squadra si è rialzata conquistando la salvezza con 3 giornate d'anticipo, grazie anche alla scoperta di Mauro Icardi.
IL MIGLIORE: Mauro Icardi
IL PEGGIORE: Sergio Romero

Atalanta: Voto 5.5

Anche a Bergamo l'obiettivo era la salvezza, visti i 2 punti di penalizzazione iniziale. I neroazzurri partivano con una rosa collaudata e un allenatore esperto della piazza ma hanno avuto più difficoltà del previsto. Denis si è riconfermato sui livelli dell'anno scorso e con Bonaventura ha formato un tandem formidabile.
IL MIGLIORE: Giacomo bonaventua
IL PEGGIORE: Maxi Moralez

Torino: Voto 6

I granata hanno espresso un gran bel gioco ma i risultati spesso non sono stati all'altezza.
La squadra di Ventura ha sofferto l'assenza di una punta centrale di peso che potesse concretizzare le sortite di Cerci, grande rivelazione della stagione. Salvezza raggiunta comunque con 2 giornate d'anticipo.
IL MIGLIORE: Alessio Cerci
IL PEGGIORE: Paulo Barreto

Genoa: Voto 3

Pessima la stagione del grifone. Partito per affrontare un campionato tranquillo è finito invischiato nella lotta per non retrocedere fino alle ultime giornate e solo la debacle rosanero e la penalizzazione del Siena hanno salvato una squadra allo sbaraglio. Preziosi deve rifondare daccapo la squadra.
IL MIGLIORE: Marco Borriello
IL PEGGIORE:  Cesare Bovo

Palermo: Voto 2

Un campionato da incubo per i rosanero. Dopo 9 anni di Serie A, i siciliani tornano nella serie cadetta. La squadra non era strepitosa ma nemmeno da retrocessione. Zamparini poi ha fatto di tutto per rendere l'incubo reale, cambiando 5 volte l'allenatore e per 3 il direttore sportivo. Potrebbe scrivere un manuale su come non gestire una società.
IL MIGLIORE: Josiph Ilicic
IL PEGGIORE: Maurizio Zamparini

Siena: Voto 5.5

Partito con 6 punti di penalizzazione, sembrava spacciato e invece a 5 giornate dalla fine era salvo. Troppo grande lo sforzo degli uomini di Iachini per reggere fino alla fine del campionato. Onore ai senesi che hanno dato tutto fino all'ultimo rientrando prepotentemente nella lotta salvezza con Palermo e Genoa.
IL MIGLIORE: Innocent Emeghara
IL PEGGIORE: Michele Paolucci


Pescara: Voto 4

La squadra più debole della serie A alla fine non ce l'ha fatta. Colpa di una società che non ha attrezzato una squadra per la categoria, cambiando troppi allenatori in corsa. Dopo un girone di andata da 20 punti  il ritorno è stato disastroso con 2 soli punti conquistati e una retrocessione inevitabile.
IL MIGLIORE: Vladimir Weiss
IL PEGGIORE: La società

martedì 4 giugno 2013

TOP 11 SERIE A

La settimana scorsa abbiamo stilato la flop 11, con tutti i giocatori più deludenti del campionato di Serie A appena terminato. Oggi invece scopriremo la top 11 della stagione appena conclusa. Abbiamo premiato i giocatori che sono stati più costanti, abbiamo dato risalto a quelli che sono stati decisivi per raggiungere i traguardi delle rispettive squadre, ma allo stesso tempo abbiamo tenuto conto del rendimento complessivo in tutto l'arco dell'anno. In parole povere abbiamo preferito giocatori che hanno giocato da 7,5 tutto l'anno piuttosto che altri che hanno giocato da 9 metà stagione e da 6 l'altra metà. Ma andiamo a scoprire questo 11 delle meraviglie, che schiereremo con un 3-4-3.

FEDERICO MARCHETTI: Più di Buffon, che la maggior parte delle volte è stato troppo poco impegnato grazie alla sua difesa super. Più di Samir Handanovic che ha parato l'impossibile e salvato l'Inter in più di qualche circostanza, ma che alla fine è sprofondato nella mediocrità della sua squadra. Marchetti è stato il portiere rivelazione di questo campionato, quello che è migliorato di più rispetto allo scorso anno. Memorabili le sue parate nelle semifinali di Coppa Italia contro la Juventus che hanno permesso alla Lazio di andare in finale e conquistare il primo trofeo della gestione Petkovic. Saracinesca.

ANDREA BARZAGLI: Rischiamo di essere monotoni, ma è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare. Barzagli da due anni a questa parte è indubbiamente il miglior difensore del campionato italiano nonchè uno tra i primi al mondo. Pilastro della Juve e della nazionale. In silenzio continua a fornire prestazioni superbe con una costanza di rendimento impressionante. Diga.

MARQUINHOS: Forse il primo difensore valorizzato da Zeman nella sua carriera. Classe 1994 Marquinhos e' già diventato imprenscindibile per la squadra giallorossa. Velocità unita a senso della posizione ed un' intelligenza tattica che metterebbe in imbarazzo anche il più veterano dei veterani. Ricorda Thiago Silva sotto certi aspetti. Se continua cosi e' destinato a diventare uno dei migliori centrali del mondo. Non è un caso che nonostante la giovane età sia già nel mirino di molti top club europei. Prodigio.

GONZALO RODRIGUEZ: Lo spagnolo e' arrivato in estate dal Villareal retrocesso e subito e' diventato un punto fermo della difesa a 3 della Fiorentina. Mentre Tomovic, Savic e Roncaglia si sono alternati in difesa lui non e' mai stato oggetto del turnover. Questo perchè e' l'unico difensore a possedere certe caratteristiche. Ha piedi raffinati per essere un centrale ma e' la sua vena da bomber che gli ha permesso di essere in questa top 11. Ben 6 gol realizzati, ed è anche uno dei rigoristi della squadra di Montella. Tutti i fantallenatori che hanno scommesso su di lui si sono ritrovati in squadra un goleador inaspettato. Rivelazione.

BORJA VALERO. Altro prezioso tesoro ottenuto dal saccheggio della Fiorentina ai danni del Villareal. Ha concluso la stagione come uno dei primi giocatori della Serie A per media voto, grazie ad una costanza di rendimento paurosa. Occupa una posizione di rilievo anche nella classifica degli assist. Pochi capelli ma tanta tanta qualità nel centrocampo viola, unita ad un'intelligenza tattica e ad una gran corsa. Acquistato per soli 7 milioni ora vale almeno tre volte tanto.  Palla a lui e la metti in banca. Uno dei segreti del calcio spettacolo degli uomini di Montella. Prezioso.

RICCARDO MONTOLIVO: El Sharaawy prima e Balotelli poi sono stati decisivi per permettere al Milan di raggiungere il terzo posto. Ma non va dimenticato che questo giocatore, superate le difficoltà iniziali, è stato in grado di prendersi sulle spalle il Milan e di diventare il fulcro del centrocampo rossonero. Se i rossoneri a tratti hanno espresso anche un ottimo gioco nonostante non avessero grandissimi nomi, il merito è anche e soprattutto suo. Allegri gli ha dato le chiavi della mediana e lui ne ha fatto buon uso. Metronomo.

ARTURO VIDAL: Se cercate il capocannoniere della Juventus tra gli attaccanti perdete solo tempo. E' il mediano cileno il goleador dei bianconeri con ben 9 reti siglate. Non un rigorista infallibile, ma concentrato quando si devono segnare i penalty importanti (quello con il Milan o quello decisivo per lo scudetto contro il Palermo). Gol a parte è ormai da due anni un punto fermo del centrocampo della Juve. Qualità e quantità al servizio della squadra. Tutti lo vogliono, ma per Conte è incedibile. Come dargli torto.

MAREK HAMSIK: Con la partenza di Lavezzi si temeva anche un calo dello slovacco, che spesso è stato considerato come il meno importante dei tre tenori. Questa appena conclusa invece è stata la stagione della maturazione definitiva per Marechiaro. Gol ed assist a palate. Molte meno partite di blackout rispetto a qualche anno fa. Grazie a Mazzarri il numero 17 azzurro è diventato l'elemento più importante del Napoli, dopo ovviamente il Matador Cavani. Siamo pronti a scommettere che vorrà migliorarsi ancora.

FRANCESCO TOTTI: A 36 anni suonati è ancora uno degli elementi più decisivi del campionato italiano. I suoi 12 gol ed il secondo posto di sempre nella classifica marcatori della storia della Serie A sono solo alcuni dei numeri impressionanti del capitano della Roma, arrivato per l'undicesimo anno negli ultimi dodici ad almeno 10 goal in stagione. Atleticamente sembra ancora un giovincello (nonostante un calo fisiologico nel finale di stagione). Peccato però che la sua straordinaria annata faccia contrasto con il campionato fallimentare della sua Roma. "Er Pupone" non può tirare la carretta da solo in eterno, il calcio non è il tennis, e anche Totti ha bisogno di una squadra alle sue spalle per rendere al meglio.

ANTONIO DI NATALE: Ecco un altro vecchietto, uno che sembra sempre ad un passo dal ritirarsi ed invece ogni anno riesce a trovare le risorse per trascinare la sua Udinese nei posti che contano. I suoi 23 gol sono stati fondamentali per raggiungere il quinto posto valido per l'Europa League. Ad inizio anno il piazzamento europeo sembrava utopia, ma quando hai uno come Toto' in squadra (103 gol negli ultimi 4 campionati) anche l'impossibile può diventare possibile. Da clonare.

EDINSON CAVANI: Senza dubbio il miglior giocatore del campionato italiano. 29 gol in 35 partite, una media spaventosa, considerando anche la durezza difensiva del campionato italiano. Oltre ai tanti gol, come se non bastassero, il Matador è diventato il leader carismatico del Napoli. E' un giocatore totale, attacca e difende con una continuità ed una costanza disumana. Chi lo vuole deve sborsare almeno 60 milioni. Edinson li vale tutti. Una sua partenza sarebbe una gran perdita per il Napoli e per il calcio italiano, che verrebbe privato per l'ennesima volta di un Top Player, uno dei pochi rimasti nel nostro campionato. Alieno.

ALLENATORE: ANTONIO CONTE: Più di Mazzarri, più della sorpresa Montella. Antonio Conte è il simbolo degli ultimi due campionati vinti dai bianconeri. Ha ridato la mentalità giusta, ha costruito un collettivo con tutte le caratteristiche che sono proprie di una grande squadra. Questa Juve è la sua Juve, sua più di chiunque altro, e i trionfi che ha raccolto in questi due anni portano la sua impronta indelebile. Conoscendolo, per lui questo è solo l'inizio, vuole vincere tutto con la Juve e con la sua mentalità certi traguardi che ora sembrano lontani forse in un futuro più lontano potranno essere raggiunti.